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1) Dizion. 4° Ed. .
RENDERE.
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RENDERE.
Definiz: Restituire, e Dar nelle mani altrui quel, che gli s'è tolto, o s'è avuto da lui in presto, o in consegna. Adoprandosi in alcuni sentim. mostrati dagli esempli anche nel neutr. pass. Lat. reddere. Gr. ἀποδιδόναι.
Esempio: Bocc. nov. 72. 9. Egli mi conviene andar Sabato a Firenze a render lana, che io ho filata.
Esempio: E Bocc. num. 14. Va' rendigliel tosto, che canciola te nasca.
Esempio: E Bocc. nov. 75. 6. Io vi priego ec. che mi facciate rendere un mio paio d'uose, ch'egli m'ha imbolate.
Esempio: Petr. son. 214. Ora fia giammai, che quel bel viso santo Renda a questi occhi le lor luci prime?
Esempio: E Petr. son. 312. E le mie parti estreme, Alto Dio, a te devotamente rendo.
Esempio: Dant. Purg. 31. Poi, quando il cuor di fuor virtù rendemmi, La donna, ch'io avea trovata sola, Sopra me vidi.
Esempio: G. V. 6. 18. 5. Poco appresso, che Federigo fu tornato in Ponente, i saracini ripresero Ierusalem, e quasi tutto 'l paese, che 'l soldano gli avea renduto.
Definiz: §. I. Rendere, per Pagare, Dare in contraccqambio, o l'equivalente. Lat. solvere.
Esempio: G. V. 5. 17. 1. Ebbe in dote il Reame di Cicilia, e di Puglia, con consentimento del Papa, e della Chiesa, rendendone il censo usato.
Esempio: E G. V. 12. 52. 1. Dieci de' detti grossi pesavano una libbra, soldi 11. e danari 8. ne rendea la zecca.
Esempio: Dant. Par. 11. Cotal moneta rende A soddisfar chi è di là tropp'oso.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 123. Rendile condegna mercede, e retribuzione in vita eterna.
Esempio: Gr. S. Gir. 2. Di tutti i beni, che noi faremo, e che noi diremo, Iddio ci renderà guidardone.
Definiz: §. II. Rendere, per Fruttare, e si dice di poderi, di case, di censi, d'usure, e simili. Lat. reddere. Gr. ἀποδιδόναι.
Esempio: Pallad. cap. 6. I campi più largamente, ma i colli più nobile vino rendono.
Definiz: §. III. E figuratam. vale Esser cagione di guadagno straordinario.
Esempio: Salvin. disc. 1. 75. Altri dell'amicizia fanno traffico, e mercatanzía, coltivandola in apparenza, per farla rendere più, che possono.
Definiz: §. IV. Rendere, parlando di fortezze, città, e simili, vale Consegnarle, Darne il dominio, il possesso. Lat. in manus dare. Gr. ἐκδιδόναι.
Esempio: G. V. 9. 105. 2. Castruccio ec. prese, e fulli renduto ec. il castello di Cappiano.
Esempio: E G. V. appresso: I terrazzani per tradimento gliele renderono addì 25. d'Aprile.
Definiz: §. V. Rendere, per Rappresentare. Lat. repraesentare, monstrare. Gr. παρεμφαίνειν.
Esempio: Petr. son. 243. Sì breve è 'l tempo, e 'l pensier sì veloce, Che mi rendon madonna così morta.
Definiz: §. VI. Rendere, si dice della penna, e vale Gettar bene la penna temperata l'inchiostro ad effetto di scrivere.
Definiz: §. VII. Rendere, usato co' nomi add. denota il Far diventare checchessia della qualità espressa nel nome. Lat. reddere. Gr. ἀποδιδόναι.
Esempio: Bocc. nov. 10. 5. Questa ultima novella di quelle d'oggi, la quale a me tocca di dover dire, voglio ve ne renda ammaestrate.
Esempio: E Bocc. nov. 12. 3. Rendendosi in ciò, che potevano, e sapevano, umili, e benigni verso di lui.
Esempio: E Bocc. nov. 31. 16. In niuno atto intendo di rendermi benivola la tua mansuetudine, e 'l tuo amore.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 20. Surgendo l'aurora, ed alquanto rendendo il cielo più chiaro.
Esempio: E Bocc. nov. 63. 5. Credendosi, che altri non conosca ec. l'orare, ed il disciplinarsi dover gli huomini pallidi, e afflitti rendere.
Esempio: Lab. 100. Delle quali ciascuna per se, e amendue insieme ti doveano render cauto, e guardingo dagli amorosi lacciuoli.
Esempio: Amet. 35. Rendendo quinci gl'intelletti sani Così a' ben perpetui focosi, Com'eran prima ad acquistare i vani.
Esempio: E Amet. 95. O diva Pegasea, o altre muse, reggete la debole mente a tanta cosa, e gl'ingegni rendete sottili a contemplarla.
Esempio: Dant. Inf. 18. La parte, dov'e' son, rendon sicura.
Esempio: E Dan. Purg. 8. Quando io 'ncominciai a render vano L'udire.
Esempio: E Dan. Par. 13. E questi stolti, Che furon come spade alle scritture In render torti li diritti volti.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 112. La sazietà del sonno rende la mente stupida, e pigra.
Esempio: Segr. Fior. As. cap. 1. Promise al padre suo renderlo sano.
Esempio: Sagg. nat. esp. 144. Che tanto, o quanto non abbia delle disugluaglianze bastanti, ancorchè minime, a render non così giuste le proporzioni, che si pretendessero cavare dall'altezze de' cilindri d'acqua in esso contenuti.
Esempio: Cas. lett. 7. Rendendomi certo, che il lor comodo sia proprio commodo di questa santa Sede.
Definiz: §. VIII. Render l'anima, lo spirito, o simili, vagliono Morire. Lat. animam reddere, Virg. extremum vitae spiritum edere, Cic.
Esempio: Guitt. lett. E 'l giovedì notte appresso rendè l'anima a Dio.
Esempio: Guid. G. Il quale tantosto tra li combattitori rendéo lo spirito.
Esempio: E Guid. G. altrove: Dopo il terzo giorno (Ulisse) rendette l'astuta anima.
Esempio: Cron. Morell. 243. Chiuse gli occhi, e rendè nel proprio punto l'anima a Iddio di pistolenza.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 287. E poi con gran consolazione, e pace rendette l'anima a Dio.
Definiz: §. IX. Rendere aria, vale Somigliare . Lat. assimilari. Gr. ὁμοιοῦσθαι.
Esempio: Varch. stor. 15. 621. Perchè, essendo tozzotto, e tangoccio, gli rendeva un po' d'aria.
Definiz: §. X. Render ben per male, vale Giovare a chi nuoce.
Esempio: Dittam. 2. 6. A i suoi nimici rendea ben per male.
Esempio: Serm. S. Ag. 39. Se noi non abbiamo tanta perfezione, che noi rendiamo bene per male, almeno non rendiamo male per male.
Esempio: Lor. Med. canz. 53. 8. A voler far il dovere, Non si rende ben per male.
Definiz: §. XI. Render cenno, vale Rispondere al cenno. Lat. ad nutum respondere. Gr. ἀποκρίνεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 8. Per duo fiammette, che vedemmo porre, E un'altra da lunge render cenno.
Esempio: Lor. Med. canz. 58. 2. Una, ch'era innamorata, Rende il cenno all'amadore.
Definiz: §. XII. Render coplo per colpo, lo stesso, che Render pan per focaccia. Lat. par pari referre. Gr. ἴσων ἴσον, ἴσῳ ἐπιφέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 53. 5. Non intendendo a purgar questa contaminazione, ma a render colpo per colpo, prestamente rispose.
Definiz: §. XIII. Render conto.
v. CONTO §§. XXIV. XXV. e XXVI.
Definiz: §. XIV. Render diletto, vale Arrecar diletto, Dilettare. Lat. delectare, oblectare. Gr. τέρπειν.
Esempio: Nov. ant. 79. 2. Questo, che diletto vi rende? ditelmi.
Definiz: §. XV. Render favella, vale Rappacificarsi, Tornare a favellarre.
Esempio: Cron. Vell. 11. Rendémi favella quand'io gli bisognava.
Esempio: E Cron. Vell. altrove: E allotta con gran fatica gli rendè favella.
Definiz: §. XVI. Render fiamma, vale Fiammeggiare.
Esempio: Dant. Par. 14. Ma siccome carbon, che fiamma rende (cioè: fa fiamma)
Definiz: §. XVII. Render frasche per foglie, lo stesso, che Render pan per focaccia. Lat. par pari referre. Gr. ἴσων ἴσον, ἴσῳ ἐπιφέρειν.
Esempio: Varch. Ercol. 74. Di chi dice male d'uno, il quale abbia detto male di lui ec. si usa dire ec. più bocceccevolmente: rendere ec. pane per cofaccia, o frasche per foglie.
Definiz: §. XVIII. Render grazia, o grazie, vale Ringraziare. Lat. gratias agere.
Esempio: Bocc. nov. 29. 24. Quelle grazie, che maggiori potè, alla contessa rendè.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 338. Ogni uomo, che udì queste novelle, rendette grazia a Dio.
Esempio: Alam. Gir. 7. 136. E ve ne rendo grazie senza fine, Quali a sì gran guerrier dovute sono.
Definiz: §. XIX. Render la grazia ad alcuno, vale Reconciliarsi con esso lui, Perdonarli l'ingiurie. Lat. reconciliari, iniurias remittere.
Esempio: Bocc. nov. 13. 26. Tanto col Re adoperarono, che egli le rendè la grazia sua.
Esempio: E Bocc. nov. 92. 13. Santo Padre, quello, che io intendo di domandarvi, è, che voi rendiate la grazia vostra a Ghino di Tacco.
Definiz: §. XX. Render grosso, Render sottile, si dice della Penna, quando fa le linee, o troppo grosse, o troppo sottili.
Definiz: §. XXI. Render lume, vale Illuminare, Far lume. Lat. lumen praebere. Gr. φῶς παρέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 26. 13. Aveva costei nella casa, ove il bagno era, una camera oscura molto, siccome quella, nella quale niuna finestra, che lume rendesse, rispondea.
Definiz: §. XXII. Render merito, vale Rimeritare. Lat. remunerare, remunerari. Gr. ἀνταποδιδόναι.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 4. Dunque niuno può di cortesía essere vinto; ciascuno sa d'essere debitore, se vuol renderne il merito.
Esempio: Cron. Morell. 345. Io cagione del tuo dolore, mi contristo, non conoscendomi sofficiente a rendere gli dovuti meriti.
Definiz: §. XXIII. Rendere odore, vale Gettare odore. Lat. redolere, suaviter olere. Gr. μυρίζειν, ἀροματίζειν.
Esempio: Fir. As. 135. Già rende odor di divinità quella donna.
Definiz: §. XXIV. Rendere onore, vale Onorare con dimostrazioni estrinseche, Apportare, o Cagionare onore. Lat. honorem reddere, honorare. Gr. τιμᾶν.
Esempio: Petr. son. 41. Ingrata lingua già però non m'hai Renduto onor, ma fatto ira, e vergogna.
Esempio: Dant. rim. 18. Ben deggio sempre amore Rendere a te onor, poichè desire Mi desti ad ubbidire A quella donna, ch'è di tal valore.
Esempio: Serm. S. Ag. 45. All'ultimo lodalo (Iddio) e ringrazialo, rendigli onore, e grazie con lagrime.
Esempio: Vit. S. M. Madd. 7. Incominciando a credere in lui, e a rendergli un poco d'onore per tante buone cose, quant'ella udiva, vennele umiltà nel cuore suo.
Definiz: §. XXV. Render l'onore, propriamente vale Dar le soddisfazioni opportune per risarcir l'altrui offesa riputazione.
Definiz: §. XXVI. Render pan per focaccia, vale Corrispondere a chi t'ha fatto male con altrettanto, Rispondere alle rime. Lat. par pari referre. Gr. ἴσων ἴσον, ἴσῳ ἐπιφέρειν.
Esempio: Bocc. nov. 78. 13. Voi m'avete renduto pan per focaccia.
Esempio: Bern. Orl. 1. 11. 13. Di vendicarsi ognun di lor procaccia, E rendonsi pan fresco per focaccia.
Esempio: Varch. Ercol. 74. Di chi dice male d'uno, il quale abbia detto male di lui ec. si usa dire ec. più boccaccevolmente: rendere ec. pane per cofaccia, o frasche per foglie.
Definiz: §. XXVII. Render tre pan per coppia, vale Render più del suo dovere.
Esempio: Malm. 4. 65. L'uccello anch'egli, che non ha paura, Gli rende molto ben tre pan per coppia.
Definiz: §. XXVIII. Render la pariglia, vale Dare il contraccambio, Corrispondere altrui ne' medesimi modi, e nelle medesime forme usate da esso. Lat. par pari referre, vicem reddere. Gr. ἀνταποδιδόναι.
Esempio: Varch. Ercol. 75. Di chi dice male d'uno, il quale abbia detto male di lui, il che si chiama rodersi i basti, e gli rende, secondo il favellare d'oggi, il contraccambio, ovvero la pariglia ec. s'usa dire: egli s'è riscosso.
Esempio: Malm. 6. 69. Sicchè del non tener la lingua in briglia Così si sente render la pariglia.
Definiz: §. XXIX. Render parole, lo stesso, che Render voce. Lat. respondere, responsum dare. Gr. ἀποκρίνεσθαι.
Esempio: Dant. Purg. 11. Le lor parole, che rendero a queste, Che dette avea colui, cu' io seguiva, Non fur da cui venisser manifeste.
Definiz: §. XXX. Render partito, voto, o simili, Votare ne' partiti. Lat. suffragia dare. Gr. ψῆφον φέρειν.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. 66. Così fu fatto il capitano allora Senza consiglio, o render di civaia.
Esempio: Sen. ben. Varch. 3. 7. Di certe cose può anco un giudice ignorante rendere la sua fava, come quando s'ha a sentenziare, se alcuna cosa è stata fatta, o no.
Esempio: Cron. Morell. 325. Già si vide in gran parte per esperienza, che chi si trovò a rendere le fave, fu largo in tutte le persone da bene.
Esempio: Malm. 6. 105. Rendono (il capo avendo pien di baie) Male i partiti, e mangian le civaie.
Definiz: §. XXXI. Rendere ragione, vale Amministrar giustizia nella curia. Lat. ius dicere. Gr. δικαιοδοτεῖν.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 28. Alle corti così si rende ragione a' cattivi, come a' buoni.
Esempio: E Sen. ben. Varch. cap. 31. Nondimeno un uomo tanto palesemente disonesto, e vituperoso facesti tu consolo, e lo ponesti a render ragione a banco.
Esempio: Tac. Dav. ann. 12. 158. Volle bene Agusto, che i cavalieri Romani reggenti in Egitto rendessero ragione, e alle loro sentenze si stesse, come fossero date da' magistrati di Roma.
Definiz: §. XXXII. Render ragione, vale talora Dar conto, Giustificarsi. Lat. rationem reddere. Gr. λόγον δοῦναι.
Esempio: Bocc. nov. 74. 8. Io non ho marito, a cui mi convenga render ragion delle notti.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 169. Un frate ec. vide le demonia render ragione dinanzi al loro principe.
Esempio: E Vit. S. Pad. 210. Conciossiacosachè ec. i prelati sieno tenuti di render ragione a Dio dell'anime de' sudditi.
Esempio: Vit. S. Margh. 236. Vanne maladetto a render ragione a Satanasso delle tue opere.
Definiz: §. XXXIII. Render ragione, vale anche Pagare il fio. Lat. poenas luere.
Esempio: Dant. Inf. 22. Quivi mi misi a far barattería, Di che i' rendo ragione in questo caldo.
Esempio: Serm. S. Ag. 3. O monaco, considera, che ti converrà rendere ragione d'ogni parola oziosa, che sarà uscita della bocca tua.
Definiz: §. XXXIV. Render ragione, usato in occasione de' brindisi, vale Bere secondo l'invito avutone.
Definiz: §. XXXV. Render la ragione, vale Assegnar la cagione, Dare i motivi. Lat. alicuius rei rationem reddere. Gr. λόγον τινός ἀποδοῦναι.
Esempio: Cronichett. d'Amar. 46. Molto commendò Salustio lo reggimento de' consoli, e rendenne questa ragione.
Esempio: Sagg. nat. esp. 74. Per render la ragione di questo effetto, considerano ec.
Esempio: Gal. Gall. 237. Cessi per tanto il sig. Buonamico di voler render ragioni d'un effetto, che non è.
Definiz: §. XXXVI. Render risposta, vale Rispondere. Lat. respondere, responsum dare. Gr. ἀποκρίνεσθαι.
Definiz: §. XXXVII. Render sospetto, vale Indur sospetto, Dar materia di sospetto. Lat. in suspicionem adducere. Gr. εἰς ὑπόνοιαν ἄγειν.
Definiz: §. XXXVIII. Render lo spirito. v. §. VIII.
Definiz: §. XXXIX. Rendere suono, e Rendere assolutam. parlandosi di strumenti di suono, vale lo stesso, che Sonare, come: Render suono acuto, e simili.
Definiz: §. XL. Render testimonianza, vale Attestare, Far fede. Lat. testari, fidem facere. Gr. μαρτυρεῖν.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 6. Secondochè di ciò quasi tutto il mondo può rendere testimonianza.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 10. Io debbo rendere testimonianza, e far fede del vero a questo uomo da bene.
Definiz: §. XLI. Render voce, vale Rispondere. Lat. respondere, responsum dare. Gr. ἀποκρίνεσθαι.
Esempio: Dant. Par. 10. Così vid'io la gloriosa ruota Muoversi, e render voce a voce in tempra.
Definiz: §. XLII. Render voto. v. §. XXX.
Definiz: Lat. suffragia dare. Gr. ψῆφον φέρειν.
Definiz: §. XLIII. Rendersi, per Arrendersi. Lat. se dedere, deditionem facere. Gr. ἐκδίδοσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 30. 5. Senza troppi assalti voltò le spalle, e rendessi per vinto.
Esempio: G. V. 8. 20. 1. Essendo al conte d'Artese già renduta la villa di Berghe alla marina.
Esempio: E G. V. 9. 110. 1. E più castella, e terre della Riviera gli si renderono.
Esempio: E G. V. cap. 271. 1. Il qual Cardinale non avendo forza di soccorrerli, si rendero, salvo le persone, e l'avere.
Esempio: Tass. Ger. 6. 32. Renditi vinto, e per tua gloria basti, Che dir potrai, che contra me pugnasti.
Definiz: §. XLIV. Rendersi in un luogo, vale Andarvi, Condurvisi. Lat. aliquo properare. Gr. ποῖ σπεύδειν.
Definiz: §. XLV. Rendersi in colpa, vale Dichiararsi, o Confessarsi colpevole. Lat. crimen suum fateri, crimini se obnoxium fateri. Gr. ὑπαίτιον τὸ καθ'ἑαυτὸν ὁμολογεῖν.
Esempio: But. Purg. 10. 2. Ciascun si picchia rendendosi in colpa.
Esempio: Dial. S. Greg. Rendendoglisi in colpa del danno, che avea fatto.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 55. Ma umilianci, e rendiamoci in colpa.
Definiz: §. XLVI. Rendersi monaco, religioso, o simili, vagliono Vestir l'abito d alcuna religione.
Esempio: G. V. 1. 19. 3. Fu disposto del reame da' suoi baroni per sua misera vita, e rendessi Monaco a santo Dionisio.
Esempio: E G. V. 2. 14. 2. Ed elli si rendéo monaco in san Marco in Sansogna.
Esempio: Com. Par. 9. Rendè se colla sua moglie, e due de' suoi figliuoli nell'ordine di Cestello.