1)
Dizion. 3° Ed. .
IO
Apri Voce completa
pag.921
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
IO.
Definiz: | Pronome di prima persona. Lat. ego. Gr. ἐγώ, ἰώ. Dicevano i Beoti. Fl. 10.
|
Esempio: | Petr. Canz. 4. 8. Io, perchè d'altra vista non m'appago, Stetti a mirarla.
|
Esempio: | Dant. Infer. 1. Io non so ben ridir, com'io v'entrai. |
Esempio: | Boc. Nov. 19. 34. Signor mio, io son la misera sventurata Zinevera, sei anni
andata tapinando in forma d'huomo per lo mondo. |
Esempio: | E Amet. 67. Ferito così, come io. |
Definiz: | §. Io: posto, o replicato nel fin del discorso, ha maggiore espressione. |
Esempio: | Bocc. Nov. 15. 37. Io v'entrerò dentro io. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 93. 9. Come, che ogn'altro huom molto di lui si
lodi, io me ne posso poco lodare io. |
Definiz: | §. Io: s'accompagna talora colla PER ME: e significa l'Ego quidem de' Latini.
|
Esempio: | Bocc. Nov. 1. 10. Disse allora il Frate: figliuol mio, codesta è buona ira, ne io
per me te ne saprei penitenza imporre. |
Definiz: | §. Io: s'accorcia davanti a consonanti, pronunziandosi la I solamente, e s'elide davanti alla vocale, seguendosi
la I, coll'apostrofo. |
Esempio: | Petr. Canz. 1. E maledíco il dì, ch'i vidi il Sole. |
Esempio: | Dan. Purg. 24. I mi son'un, che quando Amore spira, ec. |
|