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1) Dizion. 4° Ed. .
GOZZO
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GOZZO.
Definiz: Ripostiglio a guisa di vescica, che hanno gli uccelli appiè del collo, dove si ferma il cibo, ch'e' beccano, e di quivi appoco appoco si distribuisce al ventriglio. Lat. iugulum, iugulus, ingluvies, Colum. Gr. κλείς.
Esempio: Pass. 137. La colomba bianca venne in sull'altare con tre ostie in bocca, le quali ponendo in sul corporale, versò nel calice, traendosi del gozzo, tutto 'l liquore del sangue.
Esempio: Vit. Barl. 16. Io ti dico, ch'egli ha nel mio gozzo una preziosa margherita, ch'è più grande, ch'uno uovo di struzzolo.
Esempio: Malm. 11. 3. Acciò sicuri omai faccian ritorno Gli uccei cantando il lor falso bordone Incontro al sol, che in questa parte, e in quella Fa pel lor gozzo nascer le granella.
Definiz: §. I. Per Gola. Lat. gula.
Esempio: Mor. S. Greg. Il diavolo vide quello, che con bocca potea pigliare, ma non vide quello, che gli dovea forare il gozzo.
Esempio: Pallad. Novemb. 15. Scelgansi i becchi, che abbian due bargiglioni sotto 'l gozzo.
Esempio: Dant. Inf. 9. Cerbero vostro, se ben vi ricorda, Ne porta ancor pelato il mento, e 'l gozzo.
Esempio: Cr. 1. 3. 2. I venti meridionali ec. fanno putride febbri, ma non inaspriscono il gozzo.
Esempio: Pataff. 8. Il gozzo volsi indietro, e screpazzai.
Definiz: §. II. Per Enfiamento di gola a guisa di gozzo di colombo, o di pollo. Lat. struma. Gr. κραῦρα.
Esempio: Cr. 9. 73. 1. Sotto la gola delle pecore nasce alcuna volta gozzo per abbondanza d'umori, che dal capo discendono.
Esempio: Malm. 1. 66. Gobba, e zoppa è costei, orba, e mancina, Ha il gozzo, e da due sfregi il viso guasto.
Definiz: §. III. Per Certa sorta di vasetto di vetro, il quale ha il collo lungo, e stretto, e il corpo tondo, a guisa di gozzo, e senza piede. Lat. guttus. Gr. λήκυθος.
Esempio: Red. Ditir. 44. Quei bicchieri arrovesciati, E quei gozzi strangolati Sono arnesi da ammalati.
Definiz: §. IV. Forare il gozzo, vale Fare mal pro. Lat. obesse. Gr. βλάπτειν, κακοῦν.