Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
RAGAZZO.
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RAGAZZO.
Definiz: Servo adoperato a vili esercizi. Lat. servus. Gr. δοῦλος.
Esempio: Bocc. nov. 50. 21. Almeno ti fo io cotanto d'onore, che io non mi pongo nè con ragazzi, nè con tignosi.
Esempio: G. V. 11. 139. 3. Che solo i ribaldi, e' ragazzi dell'oste nostra avrebbono vinto con le pietre il battifolle, e 'l ponte.
Esempio: Dant. Inf. 29. E non vidi giammai menare stregghia A ragazzo aspettato da Signorso, Nè da colui, che malvolentier vegghia.
Esempio: Zibald. Andr. 4. Onde si vestì a guisa di ragazzo, e sconosciuto fra' nemici si fe uccidere.
Esempio: Ar. sat. 1. Che difficil sarà, se non ha venti Donne poi dietro, e staffiero, e un ragazzo, Che le sciorini il cul, tu la contenti.
Definiz: §. Oggi l'usiamo anche in signific. di Giovanetto sbarbato, e di Fanciullo. Lat. puer.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. E non avesse ben tocco con mano, Che tu non hai di ragazzo altro, Che 'l viso, e gli anni.