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FENICE.
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FENICE.
Definiz: Sost. femm. Uccello favoloso, che si credette nascere particolarmente nell'Arabia, ed essere unico della sua specie, e dopo vissuto più secoli, rinascere dalle sue ceneri.
Dal lat. phoenix, e questo dal grec. φοῖνιξ
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 79: Fenice è un uccello, el quale è in Arabia, e non è più in altro mondo, ed è di grandezza d'aquila.
Esempio: Dant. Inf. 24: Così per li gran savj si confessa Che la fenice muore, e poi rinasce Quando al cinquecentesimo anno appressa.
Esempio: Bocc. Laber. 53: Le [femmine] simili a quelle che dette abbiamo, sono più rade che le fenici.
Esempio: Sacch. Op. div. 259: Fenice è uno uccello che vive 315 anni; e quando si vede invecchiare, sicchè la natura manchi, si toglie certe legne odorifere secche, e fanne uno nido, ec.
Esempio: Domen. Plin. 298: In Arabia è la fenice, la quale, non so se favolosamente, dicesi ch'è sola in tutto 'l mondo, e che di rado si vede.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 20: Ove nascon gl'incensi e gli altri odori, Ove rinasce l'immortal fenice, Che tra i fiori odoriferi, ch'aduna All'essequie, ai natali, ha tomba e cuna.
Esempio: Dav. Tac. 1, 227: Essendo consoli Paulo Fabio e L. Vitellio,... venne la fenice in Egitto, materia a i dotti della contrada e della Grecia di molto discorrere di tal miracolo.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 88: Amicizia è il nome d'una bellissima cosa; ma l'esserci il nome non ci fa esser la cosa; come l'esserci il nome della fenice, non ci fa esser l'uccello.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 404: Fenice. Poenix. Volatile favoloso, sì nella sua descrizione, sì nel suo cibo, sì nell'età, che gli danno alcuni sino a 600 anni, sì nella maniera di morire, e di risorgere.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 393: Fu disputato assai fra gli scrittori, se veramente si trovasse quest'animale... Eliogabalo, che tutto era dato a far banchetti di buon gusto, e pieni di cose rare, promesse una volta la fenice a i suoi convitati, forse per ec.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 272: È la fede degli amanti Come l'Araba fenice: Che vi sia, ciascun lo dice; Dove sia, nessun lo sa.
Esempio: Capp. Longob. 131: Si vorrebbe che Roma colle provincie latine dessero volonterosamente sè stesse in braccio de' barbari, come la favolosa fenice che s'immola sull'altare confidando nelle proprie ceneri?
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 64: È questo 'l nido in che la mia fenice Mise l'aurate e le purpuree penne.
Definiz: § II. E figuratam. dicesi per Cosa o Persona assai rara e quasi unica per le sue doti. –
Esempio: Cont. Rim. ined. 16: Deh! dinne il vero, leggendoti, quante Lagrime ha sparte in te la mia fenice?
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 186: Ma quest'araba fenice, Questa età sì dolce e lieta Che il giornale ci predice, Sarà un sogno di poeta, O la pura verità?
Definiz: § III. Fenice degl'ingegni, dicesi di Chi è dotato d'ingegno straordinario, e quasi singolare. –
Esempio: Bertin. A. F. Specch. Pref.: Se è vero che quella fenice degl'ingegni, Archimede, col favor d'uno specchio difendesse dall'armi romane la patria, ec.
Esempio: Bianchin. Sat. ital. 30: I quali [componimenti] furono scritti da quel grand'uomo per sollievo dalle pubbliche gravose occupazioni, e dagli studj più sublimi delle scienze, che egli era solito di fare insieme col suo Pico della Mirandola, fenice degl'ingegni.
Esempio: Bottar. Lez. Trem. 9: Fu insegnato.... dal sopradetto nostro non mai a bastanza lodato accademico, fenice degl'ingegni;... ed è d'indagare, ec.
Definiz: § IV. E Fenice de' ribaldi, trovasi detto per Il più grande ribaldo. –
Esempio: Bern. Orl. 20, 48: De' ribaldi una fenice, Il maggior ghiotto, il maggior ladroncello Ch'al mondo sia, traditore assassino, E si chiama per nome Truffaldino.
Definiz: § V. Fenice. Term. degli Astronomi. Nome di una delle costellazioni dell'emisfero australe. –
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 28: Alle 51 riferite costellazioni ne furono aggiunte in varj tempi molte altre, i di cui nomi sono Renna, Mietitore,... Fenice, ec.
Definiz: § VI. Fenice si usò anche di gen. masc. –
Esempio: Rim. Ant. F. Bald. Ar. 2, 68: Se 'l fenice arde, e rinuova migliore, Potete aver del contradio speranza.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 629: Di quel cenere per lo caldo del sole ne rinasce un altro nuovo fenice.