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GUAZZO.
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GUAZZO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Guado, di cui è forma varia, e oggi poco usata. –
Esempio: Dant. Inf. 12: Poi si rivolse, e ripassossi il guazzo.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 330: E fatti venire i suoi falconi ad un guazzo vicin gli menò.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 342: E ripassossi il guazzo; cioè quella fossa ch'era qui bassa, come è detto di sopra.
Esempio: Not. Malm. 2, 618: Guazzo Luogo pieno d'acqua, dove si possa guazzare, cioè passare a piede senza navilio, che noi dal latino diciamo Vado o Guado; onde il porto di Vada così detto, perchè quel luogo dicevasi Vada Volterrana; e Guadare per Passo e Passare.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 76, 23: Non vider modo da regnar felici In quella terra pe' dubbiosi guazzi, Se' Fiorentin non fosser loro amici.
Definiz: § II. E per Stagno, Acqua stagnante, e anche semplicemente Luogo alquanto paludoso. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Onde mi vien ribrezzo, E verrà sempre, de' gelati guazzi.
Esempio: Olin. Uccell. 19: Nell'istesso tempo a' medesimi [storni] si suole uccellare al guazzo, cioè nel luogo dove son soliti andar a bagnarsi e guazzare, facendo la tesa in qualche prateria, dove sia acqua alta tre o quattro dita, con vicinanza d'alberi.
Definiz: § III. E per similit. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Con tanto smoderato bere fanno un guazzo del ventre.
Definiz: § IV. Vale anche Grande copia di acqua o altro liquido, sparso o caduto in un luogo; Fradiciume. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 99: Vivono insomma in un continuo pianto; Piangono i servi, e piangon gli animali; Onde il guazzo per terra è tale e tanto, Che e' portan tutti quanti gli stivali.
Esempio: Not. Malm. 2, 618: Guazzo.... Si piglia ancora per ogni grande ammollamento, che si faccia nelle case o altrove in sul suolo, come è preso nel presente luogo: ed in questo caso viene da Guazza, la quale cade dal cielo.
Esempio: Giacomell. Carit. 8: Fecero guazzo in terra col vino, e gettarono delle fiaccole mezze abbruciate.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Burch. Son. 1, 127: La bocca e 'l naso mi faceva un guazzo, Ch'i diacciuoli mi fea tenere al mento.
Definiz: § VI. Pur figuratam., detto di sangue, che comunemente dicesi Lago. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 45: E che Tibaldo s'arrechi in luoghi alti, Che faranno quel pian di sangue un guazzo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 131: Orlando poi che si partì da Antea, Avea pel sangue de' Pagani un guazzo Fatto, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 29: E del sangue tedesco orribil guazzo Parma vedrà per tutto il campo aprico.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 12, 99: Quinci siccome al giugno i mietitori Fanno cader le spighe a mazzo a mazzo, Così questi a sfogare i lor furori Fan cader nuove genti in ampio guazzo Di gorgogliante sangue.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 5, 36: Il vino il sangue, il sangue il vin dilava, E del color dell'un l'altro si tinge, E mescolatamente fassi un guazzo Torbido più del lago di Laiazzo.
Definiz: § VII. E per L'acqua stessa onde chicchessia, o checchessia, è ammollato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 42: Come porco, di loto e di guazzo Tutto era brutto e volto e petto e schiene.
Esempio: Bemb. Asol. 57 t.: L'altra [colomba], per la paura schiamazzatasi nella fonte, e quasi dentro perdutane, pure alla fine riavutasi e malagevolmente uscita fuori, sbigottita e debole, e tutta del guazzo grave, sopra i visi della riguardante compagnia, il meglio che poteva, battendo l'ali, tutti spruzzandogli, lentamente s'andò con Dio.
Definiz: § VIII. Trovasi per Inondazione, Straripamento di fiume, per piogge cadute. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 28, 21: Per piova Il fiume d'Arno passò i suo' confini.... Fè cader.... certe case.... E furon di dicembre i detti guazzi.
Definiz: § IX. A guazzo, usato come aggiunto di pittura a guazzo, vale Fatta con colori stemperati nell'acqua mescolata con gomma; e usato avverbialmente con Dipingere a guazzo, Colorire a guazzo, Lavorare a guazzo e simili, significa Con colori stemperati nell'acqua mista con gomma. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 215: Diverse maniere e modi di lavorare e colorire in fresco, a olio, a tempra, a colla ed a guazzo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 241: Andato poi Lorenzo [Costa] al servigio del signor Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, gli dipinse nel palazzo di san Sebastiano in una camera lavorata, parte a guazzo e parte a olio, molte storie.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 242: Nel primo [quadro] che è a guazzo sono molti nudi che fanno fuochi e sacrifizj a Ercole.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 61: Fantastiche invenzioni di disegni galantemente fatti e coloriti a guazzo.
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 379: Dipinse l'Oratorio de' cavalieri nella chiesa del Gesù, con istorie ed ornamenti su 'l muro a guazzo.
Esempio: E Bellor. Vit. Pitt. 410: Fu introdotto Niccolò al lavoro con sei istorie grandi a guazzo, che per la molta pratica acquistata, egli terminò quasi in altrettanti giorni.
Esempio: Baldin. Art. Int. 13: Or dipigneva a olio, ora a guazzo, ora in vetro, ora intagliava in rame.
Esempio: Fag. Rim. 7, 49: Non so se sia di quei di tinta andante, O se lavori a olio, oppure a guazzo, O s'egli imiti Apelle, ovver Zimante.
Definiz: § X. E per similit. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 205: La quale avendo pieno un arsenale Di guazzabugli, intingoli e misture, Di biacca e minio, o d'altra cosa eguale; Con questi varj impiastri, olj e tinture, Stucchi e dipinga la facciata a guazzo.
Definiz: § XI. E figuratam. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 4: Ella m'avea dipinto a pennello; Ma 'l color fu a guazzo, che non tiene.
Esempio: Menz. Sat. 14: Così dipinge a chiaro scuro e a guazzo Il maldicente.
Definiz: § XII. A guazzo, usato a modo di Sost., vale Arte o Maniera di dipingere a guazzo. –
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 304: Francesco ebbe un discepolo pure di Malines,... che fu pittore pratico nell'a guazzo.
Definiz: § XIII. A guazzo, dicesi pure di Calamaio dove è l'inchiostro senza stoppaccio.
Definiz: § XIV. In guazzo, usato così avverbialmente, come a modo di aggiunto, e detto di certe frutta, come ciliege, pesche, fichi, noci, e simili, vale Preparando, o Preparato, con l'immergere e conservare esse frutta nello spirito o nel rum, acconce con zucchero e alcune droghe.
Definiz: § XV. Andare a guazzo, trovasi detto di cose, per Andare, Muoversi, in qua e in là a fior d'acqua, o per entro all'acqua. –
Esempio: Calzol. Stor. Monast. 325 t.: Nella chiesa di san Simone apostolo,... alzando l'acque circa un dieci o dodici braccia, che tutte le tavole degli altari andarono a guazzo, ed il ciborio.... andò ancor egli a galla per la chiesa.
Definiz: § XVI. Andare il cervello a guazzo. –
V. Cervello, § XVII.
Definiz: § XVII. Entrare a guazzo nell'acqua, nel mare, e simili, vale Entrarvi in modo da camminare sul fondo senza esser coperto dall'acqua che sino ad una certa altezza. –
Esempio: Car. Eneid. 3, 1045: Giunto [Polifemo] a la riva [del mare], entrò ne l'onde a guazzo.
Definiz: § XVIII. Fare guazzo di più acque, trovasi figuratam. detto di più persone, per Riandare e rimproverarsi reciprocamente i brutti fatti antecedenti, a fine di onta e di vitupero. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 87, 44: I Collegati fecer parlamento.... Quivi si fece di più acque guazzo; Cioè, scoprendo colla faccia accesa Tra lor più falli, fuor d'ogni sollazzo.
Definiz: § XIX. Passare a guazzo, riferito a fiume, fosso, e simile, pieno d'acqua, vale Guadarlo. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 154: E' rispuose che per ingegni non si farebbe niente, ma che tastassono se si puote passare a guazzo.
Esempio: Machiav. Rim. 390: Magnifico e spazioso era lo spazzo; Ma bisognò per arrivare a quello, Di quel fossato passar l'acqua a guazzo.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 69: Passando in giù e 'n su l'Adice a guazzo.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 259: Egli con la cavalleria, passato il fiume a guazzo due miglia più alto, arrivò innanzi dì al Borgo.
Esempio: E Guicc. Stor. 2, 195: Passato a guazzo con tremila cavalli il fiume Adda.
Esempio: Varch. Stor. 2, 188: Potendosi l'Arno, quando non è grosso, passare in molti luoghi a guazzo.
Esempio: Dav. Tac. 2, 164: Eravi carestia di viveri; guardie per tutta la riva, per non lasciar passar a guazzo i Germani.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 1, 7: Passaro il fiume a guazzo.
Esempio: Salvin. Esiod. 174: Nè di perenni fiumi la bell'acqua Mai a guazzo passar, pria che tu facci Prego.
Esempio: Fag. Rim. 5, 179: Nè per te, bel suggetto, Si vorrà trattener; ma con strapazzo, Scalzo te lo vedrai passarti a guazzo.
Definiz: § XX. Passare a guazzo una cosa, vale, figuratam., Omettere, Lasciare, di parlarne, Trapassarla; ma oggi è maniera non comune. –
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 45: Molte sue lodi ancor le passo a guazzo, Perch'io non vo' che certi ignorantoni Dicessin ch'io ne fo troppo schiamazzo.
Definiz: § XXI. E vale anche Lasciarla correre, Non farne caso, e simili; ma è parimente maniera non comune. –
Esempio: Varch. Ercol. 397: Arei caro le mi dichiaraste (certe metafore fiorentinesche) qualche volta, perchè io n'ho passate più d'una a guazzo senza intenderle.
Esempio: E Varch. Suoc. 3, 7: Io nolla vo' passare a guazzo questa cosa.
Definiz: § XXII. E Cosa da non passarla a guazzo, vale, figuratam., Cosa non agevole a farsi, Cosa che ha in sè gravi difficoltà. –
Esempio: Salv. Spin. 2,3: Questo è uno stran ghiribizzo. E' ci corron di molte cose da non passarle così a guazzo. S. C. Non ci ha nulla, che non si possa fare a chius'occhi.