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1) Dizion. 5° Ed. .
AMMOSTARE.
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AMMOSTARE.
Definiz: Att. Usato spesso in modo assoluto. Pigiar l'uva per farne uscire il mosto. –
Esempio: Dav. Colt. 500: Non si pigi nel tino, ma s'ammosti con mano, e così vergine imbottisi.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 57: Si colgono l'uve, s'ammostano in bigonce e si portano al tino, ove sopra starebbe bene quello ordigno fatto per pestarlo bene, che si chiama lulla, dentro alla quale con i piedi si pestano e ripigiano.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 259: La perfetta ammostatura dell'uve dunque è l'operazione forse più interessante nella manifattura del vino; e perchè tale non può ottenersi ammostandole nelle bigonce e nelle tina, io proposi altra volta una specie di cola.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Menz. Sat. 160: O cervel gonzo, o mal cerchiato vaso, Che sempre versi e maraviglie ammosti.
Definiz: § II. Per Affondare la vinaccia nel tino con l'ammostatoio; lo che suol farsi quando le vinacce per la fermentazione cominciano a rigonfiare e ad alzarsi. E dicesi tanto Ammostar l'uva, quanto Ammostare il tino. –
Esempio: Dav. Colt. 496: Con uno strumento a guisa di vanga quadra tagliente ammosta.... parecchie volte il dì, per non lasciar la vinaccia riscaldare, e il vino pigliare il fuoco.
Esempio: E Dav. Colt. 497: E per dargli il frizzante, senza cui non ha garbo, ammosta come di sopra.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 264: Coperte le tina, non si tocchino, nè si ammostino più. A questo precetto mal si presteranno.... i contadini specialmente, che credono il loro vino perduto, se non ammostino almeno per due volte il giorno le tina.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 2, 265: Inforza la superficie delle vinacce quando si lascia di ammostarle.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 209: Dopochè sarà stabilita nelle uve [gettate nelle tina] la fermentazione tumultuosa, non ammostarle nè punto nè poco.
Definiz: § III. E in forza di Neutr. Dar mosto, Render mosto. –
Esempio: Lastr. Agric. 2, 235: Il vino vien aspro in minor quantità, perchè l'uva acerba ammosta meno.