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Dizion. 4° Ed. .
INVITO
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INVITO.
Definiz: | Sust. L'invitare. Lat. invitatio. Gr. πρόσκλησις. |
Esempio: | Dant. Purg. 13. E verso noi volar furon sentiti ec. Alla mensa d'amor cortesi
inviti. |
Esempio: | E Dan. Purg. 17. Ora accordiamo a tanto invito il piede.
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Esempio: | Bocc. vit. Dant. 29. Senza aspettar più inviti, che 'l primo, se n'andò a
Ravenna. |
Esempio: | Menz. rim. 1. 114. Ritorna amore, e muove Con invito cortese ogni aurea cetra.
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Definiz: | §. I. Tener lo 'nvito, vale Accettarlo. Lat. conditionem
accipere. |
Esempio: | Nov. ant. 58. 3. Socrate rispose agli ambasciadori, e disse: voi mangerete
innanzi, e poi intenderemo alle vostre bisogne. Tennero lo 'nvito; mangiaro assai cattivamente sanza molto rilevo.
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Esempio: | Bocc. nov. 27. 42. A dover desinare la seguente mattina con Aldobrandino
gl'invitò, ed essi liberamente della sua fe sicurati, tennero lo invito. |
Definiz: | §. II. Invito è anche Termine di giuoco, e vale lo Invitare, nel signific. del §. III. |
Esempio: | Libr. Son. 13. Ch'i' ho 'l quattrino in man per l'altro invito. |
Esempio: | E Libr. Son. 16. Io t'uscirò con tanti inviti addosso, Che
posta n'anderà di più d'un grosso. |
Esempio: | Menz. sat. 1. Che all'altro invito il borsellin non tiene. |
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