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1) Dizion. 4° Ed. .
FORMICA
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FORMICA.
Definiz: Piccolissimo animaletto, che vive il verno sotterra. Lat. formica. Gr. μύρμηξ.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Formica è picciolo animale ec. perocchè con grande sollicitudine raguna la state quello, che 'l verno dee logorare.
Esempio: Dant. Purg. 26. Così per entro loro schiera bruna S'ammusa l'una coll'altra formica.
Esempio: Petr. Frott. Gentil formica, omai Al tuo esser m'appiglio.
Esempio: M. V. 8. 58. E a modo delle formiche ciascuno ne portò via la parte sua.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Or che siam noi? per lo corpo, noi siam formiche.
Esempio: Alam. Colt. 5. 135. Vedrà gli altri fuggir, nè più di questi ec. La furace formica, il grillo infesto.
Definiz: §. I. Stanno le formiche anche ne' ceppi degli alberi vecchi, da' quali, percotendogli, si veggono uscir fuora in gran quantità, salvo però quelle, che abitano nel sorbo; onde il proverb. Essere la formica di sorbo, o Fare la formica di sorbo, o Essere il formicon di sorbo, Fare il formicon di sorbo che non esce per bussare.
Esempio: Varch. Ercol. 92. Star sodo alla macchia, o vero al macchione, è non uscire per bussare, ch'uom faccia, cioè lasciare dire uno quanto vuole, il qual cerchi cavarti alcun segreto di bocca, e non gli rispondere, o rispondergli di maniera, che non sortisca il disiderio suo ec. E questi tali, che stanno sodi al macchione, si chiamano ora formiche di sorbo, e quando cornacchie di campanile.
Esempio: Libr. son. 115. E sol per trar d'un sorbo una formica, Veggo, che per bussar non esce mica.
Esempio: Morg. 16. 54. E guida a questa volta il cieco l'orbo, Dunque tu bussi a formica di sorbo.
Definiz: §. II. Formica è anche una Spezie di malattía. Lat. herpes. Gr. ἕρπης.
Esempio: Volg. Ras. Molte infermitadi avvengono della collera rossa, siccome itterizia, cioè giallore, e pustole rosse, cioè bolle rosse piccole, e formica, e rossezza, che avviene con pizzicore.