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FORMICA e familiarmente FORMICOLA.
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FORMICA e familiarmente FORMICOLA.
Definiz: Sost. femm. Genere d'insetti dell'ordine degl'imenotteri, che comprende varie specie; la più comune delle quali vive sotterra, donde esce alla buona stagione per provvedersi il vitto e farne raccolta.
Voci derivate, la prima dal lat. formica, la seconda dal diminut. formicula, che si trova nel basso lat. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 90 t.: Formica è un picciolo animale, ma ella è di grande providenza.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: Or che siam noi? Per lo corpo noi siam formiche.
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn.: Vanno per i campi sterrati cercando i ripostigli delle formicole.
Esempio: Dant. Purg. 26: Così per entro loro schiera bruna S'ammusa l'una con l'altra formica.
Esempio: Petr. Rim. G. 367: Gentil formica, omai Al tuo esser m'appiglio.
Esempio: Vill. M. 4, 78: Fu ciò cosa mirabile, che tutti, maschi e femmine, piccoli e grandi, vi furono per maestri e manovali, e a modo delle formiche, ciascuno ne portò via la parte sua.
Esempio: Sacch. Op. div. 257: Formica è piccolo animale, e, secondo il mio parere, più savio di tutti, perocchè con grande sollicitudine raguna la state quello che 'l verno dee logorare.
Esempio: Burch. Son. 2, 30: E 'l popol cresce, Onde si fan le parti di formicola.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 77: Era un torso di pera diventato, O un di questi bachi mezzi vivi, Che di formiche addosso abbia un mercato.
Esempio: Alam. L. Colt. 5, 1088: Vedrà gli altri fuggir, nè pur di questi,... La furace formica, il grillo infesto.
Esempio: Red. Lett. 3, 35: Nè ti rifidare che Psiche, la quale si trovò una volta in così fatto imbroglio, fosse soccorsa da millantamila squadre di formiche.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 220: Del lione propria è la fortezza, non della formica.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 404: Formica, forse così detta, quia micas ferat. Ve ne sono di molte spezie, che si distinguono dalla grandezza, da' costumi e dai colori.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 456: Sull'orlo d'una limpida fontana Scherzava una colomba, e vide in essa Cadere una formica che annegava.
Definiz: § I. Per similit., applicato a grande moltitudine di gente che va e viene. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 37: Era cosa mirabile a vedere il grande concorso de' popoli che venivano. Erano le strade di Roma a Firenze piene in modo, che parevano formiche a vedere tanti i popoli che v'erano.
Definiz: § II. E per Quella specie d'insetti, più grossi delle formiche comuni, e forniti di ali, che più spesso diconsi Formiconi, Puzzole e Rizzaculi, e vivono nei ceppi degli alberi vecchi. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 1, 178: Le formiche sono perpetui inimici degli arbori; ed ai cerri, quercie, ciriegi ed agrumi, sono una continua persecuzione.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 99: Ei (il picchio) quando suol far preda, fa prima romor col becco in quelle parti di qualche arbore, donde egli ha di già appostato che soglino far lor viaggi le formicole.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 189: Le formiche, e specialmente quelle che volgarmente si appellano puzzole o rizzaculi, sono dannosissime agli orti ed ai giardini.
Definiz: § III. Formica, dicesi volgarmente Una malattia esantematica, ed è una specie di erpete. –
Esempio: Benciv. Ras.: Molte infermitadi avvengono della collera rossa, siccome itterizia, cioè giallore, e pustole rosse, cioè bolle rosse piccole, e formica, e rossezza, che avviene con pizzicore.
Esempio: E Benciv. Mes. 38 t.: Ramorbida [il psilio] il petto, e conquassato collo aceto vale alle posteme calde, alla resipilla, ed alla formica.
Esempio: Pap. Cons. med. 1, 11: La mentovata infermità è una specie di quelle esulcerazioni cutanee, che comunemente si appellano erpeti esedenti, le quali da alcuni sogliono parimente chiamarsi serpigini e formiche.
Definiz: § IV. E si disse altresì Una escrescenza carnosa che viene in una delle palpebre. –
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. Z. 13: Formica è uno fico, cioè ciccione, che nasce ne l'ultima palpebra.
Definiz: § V. Formica di sorbo. –
V. Sorbo.
Definiz: § VI. A formiche, posto avverbialm. e detto di scritto, vale Con caratteri minutissimi. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 1, 81: E cacciò da quel zaino un zibaldone Scritto a formiche, e con ardir sì saldo Mostrollo,.... che ec.
Definiz: § VII. A passi di formica o di formicola, coi verbi Andare a passi di formica o di formicola o Camminare a passi di formica o di formicola, dicesi familiarm. per Con soverchia lentezza.