Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FIGLIARE.
Apri Voce completa

pag.59


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FIGLIARE.
Definiz: Neutr. Far figli, Dare alla luce il feto: dicesi delle bestie, e propriamente dei vivipari. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 459: Ancora si dee la pecora di due anni coprire, quando bisogno sarà, per figliare.
Esempio: Fav. Esop. M. 24: E quando ebbe fatti i suoi figliuoli e figliato poi più dì, chiamògli a sè, ed informògli che fussero pronti e valenti.
Esempio: Burch. Son. 2, 62: Noi manderem lor la miccia, Che figlierà ec. (qui figuratam. e per ischerzo).
Esempio: Car. Long. 47: Promettendole che tutte le sue capre figlierebbono a doppio.
Esempio: Domen. Plin. 259: De' porci, e della natura loro.... Figliano due volte l'anno, e portano quattro mesi; e ne fanno insino a venti, ma non ne possono già allevar tanti.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 45 t.: Si debba.... certificare se quella vacca, che quel tale vuole macellare, è vecchia e sterile, e non atta a figliare.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 76: L'avida madre del guerriero armento,... Volta l'aperta bocca incontra l'ôra, Raccoglie i semi del fecondo vento: E de' tiepidi fiati (oh meraviglia!) Cupidamente ella concepe, e figlia.
Esempio: Bellin. Bucch. 88: Così non figlia, se non poco o mai, Il sì grand'uomisimile elefante.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 80: Avendosi dipiù la precauzione di riserbare la miglior parte dei pascoli per le pecore che figliano, e che allevano, come pure per gli allievi medesimi.
Esempio: E Lastr. Agric. 3, 86: Soglion figliar queste bestie (le capre) dal 20 di dicembre a tutto il susseguente mese di gennaio.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 18, 26: Quercia gli appar, che per sè stessa incisa Apre feconda il cavo ventre e figlia; E n'esce fuor, vestita in strania guisa, Ninfa d'età cresciuta, ec.
Definiz: § II. E per estensione, detto di donna: ma oggi non si userebbe se non per ischerzo o con dileggio. –
Esempio: Libr. Fiorett. Bibb. 1: Rebech ingravidò; e quando fu al tempo di figliare, ebbe due figliuoli a uno corpo.
Esempio: Red. Lett. 1, 12: Nel libro della Cura delle malattie, del mio antichissimo testo a penna: "Si tolga per balia una fanciulla, che non abbia figliato più di quattro volte, e sia giovane, o non passi venticinque anni".
Esempio: Bellin. Bucch. 87: E delle Muse.... Nessuna ha mai, ch'e' si sappia, figliato.
Definiz: § III. Per similit., detto di ovipari, per Dar fuori le uova e covarle. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 42: E a tutte [le tortole] fece nido, ed elleno usandosi cominciarono a fare uova e figliare dinanzi alli frati, come se fussono state galline sempre nutricate da loro.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 475: Le dimestiche cominciano a figliare in calende di marzo, infino al solstizio estivale, cioè infino a mezzo giugno: quasi quindici uova a una oca bastano, e cova trenta dì.
Esempio: Pallad. Agric. 30: Figliano spesso [i colombi], se dài loro orzo arrostito.... E voglionsi pascere il verno, sicchè possano figliare.
Esempio: E Pallad. Agric. 35: De' fagiani addiviene questo, che quando i polli son venuti ad età del padre e della madre, i vecchi non posson figliare più.... Figliano una volta l'anno, e fanno da venti uova, e covanle.
Esempio: Domen. Plin. 293: De' pesci schiacciati, sola la squatina figlia due volte, la primavera e nel tramontare delle Vergilie.
Esempio: E Domen. Plin. 314: Ecci un'altra sorte di rondini rustiche e salvatiche, le quali rade volte figliano per le case.
Esempio: Bellin. Bucch. 209: So quel ch'io dico (parla una conchiglia).... In questo mio figliarti in sulla porta. Chè questo bel perlon sì tondo e auzzo Significa un bel pezzo di ragazzo.
Definiz: § IV. E pure per similit., detto di piante per Buttare nuovi polloni o getti. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 47: E perchè la sua sementa (dell'erba Buona o Santa) vien tardi, è meglio piantarla di primavera con le sue barbe o cesti spartiti, che, coperte sotterra, figliano come i rosaj.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 2, 183: Dell'albero, che riciso da piè.... nondimeno figlia, rimette,... e 'n luogo d'un solo albero ch'era, multiplica in una selva di rampolli, e figliuoli vivi e crescenti, con la vita e col sugo della lor madre e radice, non morta, tuttochè sepellita sotterra.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 2, 805: Segando a basso L'amoroso pedal, pria che s'annodi, Col forzarlo a figliar, lo snerva e doma.
Definiz: § V. E in senso generico, per Procrear figli. –
Esempio: Frez. Quadrir. 2, 1: Quando fu che Satan e sua famiglia, Lasciò di sè, e de' suoi l'inferno voto; E venne su, ove si more e figlia?
Esempio: Bellin. Bucch. 87: E tutti due (parla di due coniugi).... Mai non han fatto del figliar nïente.
Definiz: § VI. Figuratam. e poeticam. trovasi usato a denotare l'eterna generazione del Divin Padre. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Tal era quivi la quarta famiglia Dell'alto padre che sempre la sazia, Mostrando come spira e come figlia.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 316: E come figlia; cioè come lo Padre ab eterno genera lo suo Figliuolo.
Definiz: § VII. Att. Dare alla luce, Partorire; ed anche Procreare. Dicesi propriamente di bestie; e riferiscesi anche alle uova. –
Esempio: Soder. Agric. 63: Si vede esser espediente a chi vuol d'armenti far figliar femmine, farle montare verso il vento di settentrione.
Esempio: Red. Esp. Insett. 26: Suppose egli, che tutte le mosche generalmente figliassero bachi viventi, o non uova.
Esempio: E Red. Esp. Insett. 34: Se l'ho fatto conservare (lo sterco degli animali) in luogo chiuso, dove le mosche ed i moscherini non abbian potuto penetrare, nè figliarvi sopra le loro uova, non vi ho mai veduto nascere cosa alcuna.
Esempio: E Red. Esp. Insett. 47: Una.... partorì non undici scorpioncini.... ma bensì trentotto,... ed un'altra femmina, in un altro vaso rinchiusa, il dì sei del suddetto mese, ne figliò venzette dello stesso colore de' primi.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 97: Il frutto che se ne ricava da questo bestiame non è indifferente.... Regolarmente ogni anno si considera che figli poco meno d'un terzo del total numero del branco che ciascuno si ritrova: la metà di questa figliatura suol esser di femmine, e l'altra di maschi.
Definiz: § VIII. Figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Ben fa Bagnacaval che non rifiglia, E mal fa Castrocaro, e peggio Conio, Che di figliar tai Conti più s'impiglia.
Definiz: § IX. E pur figuratam. e poeticam., riferito a cose morali, per Produrre, Causare. –
Esempio: Pindem. Poes. 56: Figliò nel Quito Grossa ignoranza quell'error più grosso.
Definiz: § X. Per similit. detto della terra, ed altresì delle piante, per Mandar fuori, Produrre. –
Esempio: Dant. Purg. 28: E l'altra terra, secondo ch'è degna Per sè o per suo ciel, concepe e figlia Di diverse virtù diverse legna.
Esempio: Sacch. Op. div. 233: Vi mando mie cose volgari.... L'albero dà di que' frutti che figlia: Se son sanza sapore, o poco cari, Priego non vi facciate maraviglia. (Qui in locuz. figur.).
Esempio: Tass. Mond. cr. 119: L'arido seno indi s'impingua Della terra, che poi concepe e figlia Tante sì varie e sì leggiadre forme Di piante, d'animai, di fiori e d'erbe.
Definiz: § XI. E poeticam., detto di Maria, e riferito al Figlio divino. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 290: Concepe e figlia Il Verbo che mandòne.