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CALICE
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CALICE.
Definiz: Sost. femm. Vaso sacro di metallo, formato di una coppa con fusto che riposa su largo piede, il quale è adoperato dal sacerdote per bevere nel sacrificio della messa.
Dal lat. calix, greco κύλιξ. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 300: Dee essere il calice o di stagno o d'ariento o d'oro, non d'altro nulla. Questo calice rappresenta il sepolcro di Cristo.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 100: Venne dal cielo una colomba bianca come neve, e messo il becco nel calice tutto 'l sangue si bevve.
Esempio: Fr. Galg. Ord. Mess. 82: Lo calice, significa lo sepolcro, nel quale Gesù Cristo crocefisso fu posto.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 26, 2: Per calice s'intende quel sacro vaso, dentro il quale si consacra il vino nella santa messa.
Definiz: § I. Per Bicchiere; detto più specialmente di quelli che hanno forma di calice. –
Esempio: Colonn. Guid. 62: Quivi gli orafi, che facevano li calici d'oro ec.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 26, 2: Calice, vaso da bere non arrovesciato, altrimenti detto a ferraiuolo.
Definiz: § II. E per la Quantità del liquido contenuto in un calice o bicchiere. –
Esempio: S. Grisost. Opusc. 203: Conciosiacosachè Cristo prometta mercede eziandio d'uno calice d'acqua fredda.
Esempio: Red. Lett. 1, 104: Credo per cosa certa, che V. S. abbia molte volte posto riparo agli acutissimi dolori di stomaco con un gran calice di acqua fresca.
Definiz: § III. E altresì per la Bevanda che è nel calice, presa però in senso figurato per Affanno, Angoscia, Passione, probabilmente dal calice della passione di Cristo. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 300: Calice suole chiamare la Scrittura il beveraggio amaro: e Cristo chiamoe la passione calice.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 30: Cristo in quanto uomo pregò il Padre che cessasse il calice della sua passione.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 276: Pregandolo [il Padre] che se possibile fussi, che passassi da quello il calice della orribile passione.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 402: E di nuovo vi dico, fate una offerta a Dio di questo calice; e con Gesù nell'orto dite, fiat voluntas tua.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 307: Considerandole sempre [le avversità] inviategli paternamente dal suo Signore qual calice amaro sì, ma tanto più salutare ec.
Definiz: § IV. Quindi il modo Inghiottire il calice, Mandar giù il calice, Bevere, e simili, il calice, che vale Soffrire qualche grande dolore, amarezza, afflizione. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 199: Potete bere lo calice che berò io? cioè sostenere la passione che sosterrò io?
Esempio: E Cavalc. Frutt. Ling. 151: Avvengachè per molti beneficj io ti sia obbligato, Signor mio, pur sopra tutto mi ti rende amabile il calice della passione, il quale per me beesti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 54: Voglia o non voglia, alfin convien ch'e' mande L'amarissimo calice nel gozzo.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 5: Pur fu forza il gran calice inghiottirsi.
Definiz: § V. Termine di Botanica. Chiamasi calice la Parte inferiore e sottoposta ai fiori, i quali quando sono in boccia restano da essa involti e difesi. –
Esempio: Vallisn. Op. 3, 382: Calice dicono i botanici quella parte che dal basso sostenta il fiore, e per lo più anche lo circonda e abbraccia, distinta dal gambo con un poco più di grossezza.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 107: Ha nella cima de' talli un gran calice, e nella sua sommità un seme nero.
Esempio: Sassett. Lett. 398: Apresi in sei foglie, le quali nel piè si uniscono e fanno calice; e la sostanza del fiore, che sono sottili fila con la cima larga e tonda, sta appiccata nel fondo.
Esempio: Tagl. Lett. scient. 55: Alla sommità del gambo vedesi comparire il calice, ove sono racchiusi i petali, o dir vogliamo le foglie del fiore.
Esempio: Targ. Viagg. 5, 302: Sono [i fiori] rotondi, con le squamme del calice strette.
Definiz: § VI. Calice s'intende talora la Boccia dei fiori, ed anche quel Vuoto che è nel mezzo di certi fiori, allorchè sono sbocciati. –
Esempio: Red. Lett. 3, 77: Nel medesimo tempo cresce internamente la polpa,.... dentro alla quale resti poi preso il seme, che fu lasciato nel calice, o boccia del fiore.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 5: I caratteri generici del grano o triticum dei botanici consistono nell'avere un calice di due glume o valve, che dir si vogliano, ovate, e contenenti per lo più tre fiori.
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 491: Dal calice succhiato in ceppi stretta La mosca in seno al fior trova la tomba.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 29: Quando pur giungevi Ape dorata, Che in seno al tenero Fior si posò; E dal suo calice la delicata Ambrosia a suggere incominciò.
Esempio: Fosc. Poes. 246: La bella donna di sua mano i lattei Calici dell'arancio, e la più casta Delle vïole, e il timo, amor dell'api, Educa.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 103: Son poi come l'insetto industrïoso Che susurra fra i calici de' fiori.
Definiz: § VII. Calice trovasi anche detto di quell'Involucro esterno che, a guisa di guscio, contiene certi frutti, come ghiande, e simili. –
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 60: Quelle piante che si nomano zabucali sono molto alte, e producono alcuni grandi e duri calici con la bocca volta verso la terra, e dalla natura coperta a guisa di bossoletto con maravigliosa industria. In questi calici si contengono certe castagne di bonissimo sapore.
Esempio: Red. Esp. Insett. 110: M'immagino che questo mio pensiero non vi parrà totalmente un paradosso, mentre farete riflessione a quelle tante sorte di galle, di gallozzole, di coccole, di ricci, di calici, di cornetti ec.
Esempio: E Red. Lett. 1, 300: Non so già se siano frutto.... di quella sorta di quercia detta.... volgarmente Farnia e Fargna. Al mio ritorno V. S. le vedrà, e vedrà ancora i loro calici.
Esempio: E Red. Lett. 1, 301: Sono alcune ghiande grosse, che per quanto si può conoscere dal loro calice, nascono nel cerro.
Esempio: Lorenz. Torp. 58: Fabbrizio da Acquapendente.... voleva che questa tunica, che l'uovo piglia impresto dalle ovaie, non abbracciasse tutto quanto l'uovo; ma che solamente lo vestisse poco più oltre del mezzo, in quella guisa appunto che il calice della ghianda abbraccia la medesima ghianda, rimanendo il restante dell'uovo privo di questa membrana ed ignudo.
Definiz: § VIII. Trovasi anche per quella Tunica delle ovaie che abbraccia per di fuori l'uovo. –
Esempio: Lorenz. Torp. 59: Questo uovo quando si stacca dal suo picciuolo, è ricevuto dall'ovidutto, e per mezzo di quello è portato all'utero o sacco dell'ovidutto, restando la tunica esteriore col picciuolo appiccata al graspo; la qual membrana, perchè è simile e corrispondente a quella che nelle galline l'Acquapendense, l'Arveo, ed il Graef hanno chiamata calice, ancor io le darò lo stesso nome.
Definiz: § IX. Calice fu anche termine d'arte. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 26, 2: Calice si chiama un pezzo di durissimo legno, che s'imperna per base della ruota di piombo, stagno o rame, colla quale si lavorano le gioie e pietre dure.