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Dizion. 5° Ed. .
LAMENTO.
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pag.47
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LAMENTO. Definiz: | Sost. masc. Il lamentarsi, Voce o Parola che, si manda fuori lamentandosi. |
Dal lat. lamentum. – Esempio: | Dant. Purg. 7: Luogo è laggiù non tristo da martiri, Ma di tenebre solo, ove i lamenti Non suonan come guai, ma son sospiri. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 271: Il sonno è 'n bando, e del riposo è nulla: Ma sospiri e lamenti infin all'alba. |
Esempio: | E Petr. Rim. 2, 96: Con la tua ombra acqueta i miei lamenti. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 18, 186: E tutto 'l viso gli bagnò d'amaro Pianto,... In sì dolci atti, in sì dolci lamenti, Che potea ad ascoltar fermare i venti. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 36, 40: Così a quei prieghi, a quei brevi lamenti Il cor de la sorella di Rinaldo Subito ritornò pietoso e molle. | Esempio: | Tass. Gerus. 13, 46: Lui, che solo è fievole in amore, Falsa imago deluse e van lamento. |
Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 100: È possibile ancora che le imagini facciano talora certo strepito simile a lamento e sospiro, quando ec. |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 25: Qui non voglion sentir pianti e lamenti, Che mandino più presto in sepoltura. | Esempio: | Guadagn. Poes. 2. 8: Dopo un po' di pausa S'udì un cupo lamento prolungato. |
Definiz: | § I. E per similit. – |
Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 87: E la zanzara, accortasi Di sì funesto evento, Scioglie il nativo sibilo In flebile lamento. | Esempio: | Mont. Poes. 2, 227: Nell'orribile dubbio odo un lamento D'afflitta belva, un ululato acuto Che uscia di mezzo alle ruine, e il sento In suon che sembra dimandarmi aiuto. |
Definiz: | § II. Con più grave senso, vale Grido di dolore che l'uomo manda fuori, e che suona come guaio. – | Esempio: | Dant. Inf. 5: Quando giungon davanti alla ruina, Quivi le strida, il compianto e il lamento; Bestemmian quivi la virtù divina. |
Esempio: | E Dant. Inf. 9: Tutti gli lor coperchj (degli avelli) eran sospesi, E fuor n'uscivan sì duri lamenti. Che ben parean di miseri e d'offesi. |
Esempio: | E Dant. Purg. 12: Ahi! quanto son diverse quelle foci Dalle infernali; chè quivi per canti S'entra, e laggiù per lamenti feroci. |
Esempio: | Bocc. Teseid. 11, 46: E quinci, rotti li tristi lamenti, Muta ricadde. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 13: Suonar per gli alti e spaziosi tetti S'odono gridi e feminil lamenti. |
Esempio: | E Ar. Orl. fur. 23, 44: Non vi stèr molto ch'un lamentò amaro L'orecchie d'ogni parte lor feriva. |
Esempio: | Don. Music. Scen. 82: E perchè, come dice Aristotile..., chi piange suole mandare fuori la voce acuta, e chi ride, per lo contrario, grave, convenevolmente si esprimerà il riso nelle corde gravi, e i lamenti piuttosto nelle acute. |
Definiz: | § III. E per Lagnanza, Querela, che si muova contro alcuno. – |
Esempio: | Cavalc. Frutt. Ling. 9: Al giudicio finale udiranno contra a sè il duro lamento de i popoli. |
Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 384: La compassione del suo dolore, e l'impazienza del mio, m'hanno sforzato a rompere in questo lamento. |
Esempio: | Tass. Gerus. 13, 64: E risonar s'udia per ogni lato Universal lamento in voci tali: Che più spera Goffredo? o che più bada? Sin che tutto il suo campo a morte vada? |
Esempio: | Red. Lett. 2, 438: Non si sfoghi con nessuno; perchè gli sfoghi in lamenti, in querele, in doglianze, son ec. |
Esempio: | Pap. L. Coment. 6, 65: Non nascondevano le loro lagrime, nè i loro lamenti contro l'ambizione dell'imperatore. | Esempio: | Lambr. Elog. 68: Ma intantochè da ogni parte si menavano disperati e disdegnosi lamenti, Iddio in quella pace aborrita preparava con occulto consiglio il nuovo Regno d'Italia. |
Esempio: | E Lambr. Elog. 123: Tutto era disposto, quando
la sospettosa polizia, che non permette i liberi omaggi perchè teme i liberi lamenti, vietò l'onoranza. |
Definiz: | § IV. E per Rammarico, ed altresì Cagione di lamento, e simili. – |
Esempio: | S. Ag. C. D. 2, 74: Niuna cosa fu di tanto miserabile lamento, quanto fu il fine della città di Sagunto. |
Definiz: | § V. Lamento, è nome dato a una Sorta di poesia storica popolare, in cui per lo più e' introduceva un personaggio cospicuo, recentemente defunto o caduto in grave sventura, a raccontare, compiangendola, la propria morte o rovina; o anche una città, provincia o regione, a deplorare qualche gravissima sciagura ad essa toccata. |
Definiz: | § VI. Lamento è anche nome di una Composizione letteraria, e di carattere popolare, nella quale il poeta introduce qualche persona del popolo a sfogare i suoi affanni, specialmente amorosi. – |
Esempio: | Bern. Rim. burl. V. 14: Lamento di Nardino, canattiere, strozziere e pescatore eccellentissimo. |
Esempio: | E Bern. Rim. burl. V. 16: O buona gente, ch'avete ascoltato Con sì divota e pura attenzïone Questo Lamento ch'io v'ho raccontato, Abbiate di Nardin compassïone, ec. |
Definiz: | § VII. Trovasi per Narrazione poetica qualsiasi di caso doloroso ed atto a muovere al pianto. – |
Esempio: | Don. Music. Scen. 23: Fu il primo a comporre melodie a una voce sola; avendo modulato quel compassionevole lamento del conte Ugolino, scritto da Dante, che egli medesimo cantò molto soavemente sopra un concerto di viole. |
Definiz: | § VIII. E per Canto lamentevole di Profeta. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 17, 80: Per quella croce onde salvati siamo, Pel tuo Iacobbe antico e per Noè, Pel lamento che fece Geremia, ec. |
Esempio: | Manz. Poes. 824: S'ode un carme: l'intento Isaia Proferì questo sacro lamento, In quel dì che ec. |
Definiz: | § IX. Lamento, si usò per Corrotto, o simile. – | Esempio: | Vill. G. 584: E ciò fatto tornò in Lucca, e feciono il lamento, vestendosi tutta sua gente a nero. | Esempio: | Senec. Declam. 106: E dopo molto tempo venne la novella ch'egli era morto. Il suo figliuolo fece grande lamento. |
Definiz: | § X. Dire i suoi lamenti ad alcuno, vale Confidargli i proprj affanni, Sfogarsi con lui in segreto, o simile. – |
Esempio: | Malisp. Stor. fior. 15: E Catelina pregava la Reina teneramente che gli dovesse dire il suo lamento. |
Esempio: | Simint. Ovid. Metam. 2, 198: Almena di Grecia, angosciosa per le molte sollecitudini, avea Iolen, alla quale potea dire gli suoi lamenti, ec. |
Definiz: | § XI. Fare lamento, vale Lamentarsi; anche figuratam. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 81: Piangon le religioni, E fanno gran lamento. Dant. Inf. 13: Ale hanno late, e colli, e visi umani;... Fanno lamenti in su gli alberi strani. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 4, 15: Nè per lacrime, gemiti o lamenti Che facesse Brunel, lo volse sciorre. |
Definiz: | § XII. Fare lamento di checchessia, vale Querelarsene, Richiamarsene, o simile. – |
Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 77: Avea ordinato (Lentulo) che.... L. Bestia tribuno dovesse fare lamento e richiamo delle opere di Cicerone. |
Esempio: | E Fr. Bart. Sallust. 99: Io ho fatte molte parole nel senato; spessamente della lussuria e della avarizia de' nostri cittadini io ho fatti lamenti; per la qual ragione molti mi son contrarj. |
Definiz: | § XIII. Porre lamento di chicchessia, o di checchessia, dinanzi ad alcuno, si usò per Lamentarsene, Querelarsene, o simile. – | Esempio: | S. Ag. Solil. 63: Innanzi a' piedi della tua maestade pongo querimonia e lamento del nimico mio, giudice eterno, acciocchè lui condanni, ec. |
Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 370: Puose richiamo e lamento dinanzi a sant'Isidero, prete e rettore di quell'ermo, come un suo libro gli era istato tolto. |
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