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Dizion. 5° Ed. .
FORESE.
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FORESE. Definiz: | Sost. di ambo i generi. Colui o Colei che abita fuori della città, in campagna, Campagnuolo, Campagnuola; e più determinatamente Contadino e Contadina: ma è parola oggi di uso non comune. |
Dal lat. barbaro forensis. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 134: Massimamente [la saggina] è buona a' foresi, che di continue fatiche s'esercitano. | Esempio: | E Cresc. Agric. volg. 493: Radici d'erba che da' foresi si chiama amello, poni in odorifero vino. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 45: Cominciò a piovere una grandissima acqua, e passando una forese, o trecca, con un paniere di ciriege in capo, ec. | Esempio: | E Sacch. Nov. 1, 67: Costui si vestì come una forese, e soggolato che s'ebbe, si mise paglia e panni in seno. |
Esempio: | Morell. Cron. 219: Le loro femmine sono belle foresi, liete e piacevoli, tutte festose, innamorate. | Esempio: | E Med. L. Cant. carn. appr.: Di Narcetri noi siam tutte; L'arte nostra, esser forese; Noi cogliemmo certe frutte Belle, come dà il paese. |
Esempio: | Ross. B. Appar. Est. 24 t.: Le cinque ultime [pastorelle], come le foresi delle ville poco lontane dalla città, [aveano] trecce bionde e crespe, e con semplice legatura. | Esempio: | Mellin. Descr. Entr. 23: Era nel suo quadro.... figurata una moltitudine di contadini e di villanelle, da' nostri antichi chiamate foresi, con molti pastori. | Esempio: | Mann. Ist. Decam. 458: Di questo si prenderebbe alcun lume dalle Facezie.... di Lodovico Domenichi, parlandosi di un forese, che lasciò per testamento de' debiti. |
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