Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
FORESE
Apri Voce completa

pag.493


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» FORESE
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FORESE.
Definiz: Che sta fuor della città, Contadino. Lat. agrestis, rusticus.
Esempio: Arrigh. 59. Avvegnachè io sia nato di vile, e forese schiatta, la mia generazione non è vota in ogni modo di nobilitade.
Esempio: M. V. 1. 47. E a non lasciare a' foresi portare alcuna roba in quella terra.
Esempio: Cr. 3. 17. 5. Il seme della saggina ec. massimamente è buono a' foresi, che di continue fatiche s'esercitano.
Esempio: E Cr. 9. 99. 4. Radici d'erba, che da' foresi si chiama amello, poni in odorifero vino.
Esempio: Cron. Morell. 219. Le loro femmine sono belle foresi, liete, e piacevoli, tutte festose, e innamorate.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 28. Si vestì come una forese, e soggolato che s'ebbe, si mise paglia, e panni in seno, faccendo vista d'esser pregna.
Esempio: Cant. Carn. 4. tit. Canto delle foresi di Narcetri.
Esempio: E Cant. Carn. appresso: Di Narcetri noi siam tutte, L'arte nostra esser forese.