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MENNO
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MENNO.
Definiz: Add. Difettoso negli organi genitali, in modo da non poter generare; Impotente.
Forse è voce derivata dal lat. mannus, Mulo nato di cavallo e di asina; e può essere stato detto così l'uomo impotente, per analogia coi muli, in quanto che questi non generano. –
Esempio: Vill. F. 137: Il quale (Conte Ridolfo) era sfoggiato di grandezza e menno, e però era chiamato il Conte Menno.
Esempio: Med. L. Canz. Ball. 8: Gli dice ch'egli era menno.
Esempio: Varch. Ercol. 182: Gli accidenti inseparabili sono, come verbigrazia l'essere camuso,... essere monco, o menno;... onde chi è di naso aquilino, chi ha le mani o il membro naturale.... è ben differente da quei di sopra, che mancano di queste cose.
Esempio: E Varch. Term. Loic. 103: Tenebre o vero buio.... è termine privativo; così mutolo, sdentato, menno, ec.
Esempio: Dat. Lepid. 82: G. S. gentiluomo ricco e che, quantunque ammogliato, non ebbe mai figliuoli nè barba, perchè era menno,... fu indotto ec.
Esempio: Giobert. Primat. 415: Somigliamo, per questo verso, agli Sciti e ad altri popoli duri ed alpestri, che consacravano il vizio e il malanno, venerando gli uomini effemminati, menni, o infetti da certi morbi ec.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. L. 4: Ben so ch'al mondo per tal patto venni Ch'i' dovesse morire, e bene stimo Che contr'a ciò tutt'e' pensier son menni.
Esempio: Canig. Bistor. 90: Per costei il veder ci divien menno.
Esempio: Pataff. 2: E genti senza senso dicon menne.
Esempio: Giust. Vers. 220: Non ha cuor nè senno Di dir: mi sento menno.
Definiz: § II. E usato con un compimento retto dalla Prep. Di, vale Privo. –
Esempio: Canig. Ristor. 125: Vogli, pietoso Padre, al tutto menno D'angosce far quel popol tribolato.
Esempio: Pucc. A. Centil. 14, 54: Perchè d'ogni savere allor fu menno.
Definiz: § III. In forza di Sost. Chi è menno. –
Esempio: Frez. Quadrir. 1, 14: Ma pria la vita a Taura ed i capelli Rendè (Giove) a Vulcano, che parea un menno.