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1) Dizion. 3° Ed. .
VENDETTA
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VENDETTA.
Definiz: Onta, o danno, che si fa altrui, in contraccambio d'offesa ricevuta. Latin. vindicta, ultio, animadversio.
Esempio: Boc. Nov. 77. 41. Con tutto che questo, ch'io ti fo, non si possa propriamente vendetta chiamare, ma più tosto gastigamento, inquanto la vendetta dee trapassar l'offesa.
Esempio: Amm. Ant. g. 33. Nobile maniera di vendetta è il perdonare, quando l'huomo ha podere di prendere vendetta.
Esempio: Seneca delle quattro forze delle virtudi. Nobilissima generazion di vendetta, si è a perdonare, quando l'huomo hae la potenza di vendicarsi.
Esempio: Tesoret. Pensa della vendetta, E non aver tal fretta, Che tu ne peggiori onta.
Esempio: Dant. Inf. 7. Vuolsi così colà dove Michele Fe la vendetta del superbo strupo.
Esempio: Petr. Sonet. 229. Far potess'io vendetta di colei, Che, ec.
Esempio: Maestr. 2. 9. 3. Allora puote essere la vendetta licita, conservando l'altre debite circostanzie.
Esempio: Bern. Orl. 1. 13. 33. Chi passa prometta Dell'ingiusta mia morte far vendetta.
Esempio: Ar. Fur. 26. 60. Che spero ch'abbia a far le mie vendette.
Esempio: E Ar. Sat. 4. Accuse, e liti, e sempre gridi ascolto Furti, omicidi, odi, vendette ed ire.
Definiz: §. Diciamo in proverb. Siedi, e gambetta, e vedrai tua vendetta: Esortando altrui a lasciar la vendetta dell'offese a Domenedio.