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1) Dizion. 4° Ed. .
VENDETTA
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VENDETTA.
Definiz: Onta, o Danno, che si fa altrui in contraccambio d'offesa ricevuta. Lat. vindicta, ultio, animadversio. Gr. ἔκδίκησις, ἀμύνη, τιμωρία.
Esempio: Bocc. nov. 77. 41. Con tutto che questo, che io ti fo, non si possa assai propriamente vendetta chiamare, ma piuttosto gastigamento, inquanto la vendetta dee trapassar l'offesa, e questo non v'aggiugnerà.
Esempio: But. Par. 6. 2. Vendetta propriamente è infligimento di pena per saziamento d'ira.
Esempio: Amm. ant. 19. 3. 7. Sieti per vendetta l'aver potuto vendicare; che sappi, che grande, e onesto modo di vendetta è il perdonare.
Esempio: E Amm. ant. g. 33. Nobile maniera di vendetta è il perdonare, quando l'uomo ha podere di prendere vendetta.
Esempio: Tesorett. Br. Pensa della vendetta, E non aver tal fretta, Che tu ne peggiori onta.
Esempio: Dant. Inf. 7. Vuolsi nell'alto là dove Michele Fe la vendetta del superbo strupo.
Esempio: Petr. son. 218. Far potess'io vendetta di colei, Che guardando, e parlando mi distrugge.
Esempio: Maestruzz. 2. 9. Se la intenzione di colui, che si vendica, principalmente intenda ad alcuno bene ec. allora puote essere la vendetta licita, conservando l'altre debite circostanzie.
Esempio: Com. Inf. 29. È tra noi un motto, che vendetta di cento anni tenne lattaiuoli, siccome il fanciullo, che allatta; e nota quì, che il malvolere, che ebbono in vita, seguita li dannati in morte.
Esempio: Bern. Orl. 1. 13. 33. Chi passa prometta Dell'ingiusta mia morte far vendetta.
Esempio: Ar. Fur. 26. 60. Che spero, ch'abbia a far le mie vendette.
Esempio: E Ar. sat. 5. Accuse, e liti, sempre gridi ascolto Furti, omicidj, odj, vendette, ed ire.
Definiz: §. Diciamo in proverb. Siedi, e gambetta, e vedrai tua vendetta; esortando altrui a lasciar la vendetta dell'offese a Domeneddio.