Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
REPUTARE.
Apri Voce completa

pag.109


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
REPUTARE.
Definiz: Giudicare, Stimare, Credere, Tenere in concetto. Ed oltre al sentim. att. si usa anche nel signific. neutr. pass. Lat. existimare, iudicare, censere. Gr. νομίζειν.
Esempio: Bocc. canz. 3. 4. Femmisi innanzi poi presuntuoso Un giovanetto fiero, Se nobil reputando, e valoroso.
Esempio: E Bocc. nov. 37. 8. Fu reputato da tutti, che così fosse, come lo Stramba diceva.
Esempio: E Bocc. nov. 57. 1. Bella cosa è in ogni parte saper ben parlare, ma io la reputo bellissima, quivi saperlo fare, dove la necessità il richiede.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 13. Perciocchè egli così savio reputava Nicostrato, disse, che in presenza di lui con Pirro si sollazzerebbe.
Esempio: E lett. Pin. Ross. 271. Nè fuori della città, nella quale nascemmo, riputar ci dobbiamo in alcuno tempo.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Il tempo non è reputato caro, come si doverebbe ec. Niuna cosa è più cara, che 'l tempo, ma oggi niuna cosa è reputata più vile.
Esempio: E Cavalc. Frutt. ling. appresso: Ogni tempo, nel quale d'Iddio non pensi, reputa d'averlo perduto.
Esempio: Sannaz. Arcad. eglog. 8. E tanto è miser l'uom, quant'ei si reputa.