Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
REPUTARE, e RIPUTARE.
Apri Voce completa

pag.1341


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
REPUTARE, e RIPUTARE.
Definiz: Giudicare, stimare, credere, tenere in concetto. Lat. existimare, iudicare, censere. Ed oltre al sent. att. si usa anche nel signif. neut. pass.
Esempio: Boc. Nov. 69. 13. Perciocchè egli così savio reputava Nicóstrato.
Esempio: E Bocc. Nov. 57. 1. Bella cosa è in ogni parte saper ben parlare, ma io la reputo bellissima, quivi di saperlo fare, dove la necessità il richiede.
Esempio: E Bocc. Nov. 37. 8. Fu reputato da tutti, che così fosse.
Esempio: E Bocc. Canz. 3. Se nobil reputando, e valoroso.
Esempio: E Bocc. Lett. Ne fuori della Città, nella qual nasciamo, riputar ci dobbiamo in alcun modo.
Esempio: G. V. 12. 8. 20. E ciascuno riputava in se di non poter parlare.
Esempio: Coll. S. Pad. Noi non riputavámo questo modo per astinenzia.
Esempio: Cavalc. Fr. Ling. Il tempo non è reputato caro, come si doverebbe, ec. Niuna cosa è più cara, che 'l tempo, ma oggi niuna cosa è reputata più cara, che 'l tempo, ma oggi niuna cosa è reputata più vile.
Esempio: E Cavalc. Fr. Ling. di sotto. Ogni tempo, nel quale Iddio non pensi, reputa d'averlo perduto.
Esempio: Sannaz. Arcad. E tanto è miser l'huom quant'ei si reputa.
Definiz: §. Per Attribuire, appropriare.
Esempio: Vit. Crist. Udendo [la Vergine] dire di se così gran cose, le quali non furono mai dette a nulla persona, tutto lo riputava alla bontade di Dio.