Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GIUDICARE.
Apri Voce completa

pag.620


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
GIUDICARE.
Definiz: Risolvere, e Determinare per via di ragione, dando sentenzia. Lat. iudicare, statuere, decernere, sententiam ferre. Gr. κρίνειν, δικάζειν, ἐπισταθμεύεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 5. Esamina le colpe nell'entrata, Giudica, e manda, secondo ch'avvinghia.
Esempio: E Dan. Inf. 7. Vostro saver non ha contrasto a lei, Ella provvede, giudica, e persegue Suo regno.
Esempio: E Dan. Inf.28. Forse per indugiar d'ire alla pena, Ch'è giudicata in sulle tue accuse.
Definiz: §. I. Giudicare alcuno; vale Farne cattivo giudizio, Sentirne male. Lat. malè de aliquo sentire. G. κακὴν γνώμην ἔχειν περί τινος.
Esempio: Vit. SS. Pad. Vedendogli stare in molto prolisso parlare, incominciane ad averne ira, e giudicare nel mio parlare lo predetto Giovanni, e a riprenderlo, che avea lasciato me per quel principe, ec. Perchè hai fatto male all'anima tua, giudicandomi? che colpa, o che offese ha' tu veduto di me?
Esempio: E Vit. SS. Pad. appresso: Un altro vedendo bere que' frati vino, giudicogli, e sdegnogli; e per un superbo, e tristo zelo fuggì in una spelonca.
Definiz: §. II. Giudicare, per Pensare, Stimare, Far giudicio, così buono, come cattivo. Lat. opinari, existimare, sentire. Gr. δοξάζειν, νομίζειν, γνώμην ἔχειν.
Esempio: Dant. Par. 6. Omai puoi giudicar di quei cotali.
Esempio: Petr. son. 56. Dirai s'io guardo, e giudico ben dritto, Questi avea poco andare ad esser morto.
Esempio: Bocc. nov. 23. 22. Che tu ne facci quello, che l'animo ti giudica, che ben sia fatto. (cioè ti detta)
Esempio: E Bocc. nov. 60. 8. Prestamente risponde egli sì, e no, come giudica si convenga.
Esempio: Cas. lett. 15. Acciocchè quello, che noi giudichiamo, che sia stato ben consigliato per utile ec. sia ancora ben guidato, e condotto.
Definiz: §. III. Giudicare, neutr. pass. Tenersi spacciato, Stimarsi d'essere al fine della vita. Lat. moriturum, deploratum, morti proximum decumbere, mortem opperiri. Gr. θανατοῦν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 128. A ogni poco (Tiberio) mutava luogo, e finalmente al capo di Miseno nella villa già di Lucullo si giudicò.
Esempio: E Tac. Dav. Post. 460. Si giudicò, si fermò nel letto caduto, e abbandonato, senza più forza, balía, o gina da poter muoversi. Questo significa giudicarsi.