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BEATO
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BEATO.
Definiz: Add. Felice, Contento appieno, Che gode la beatitudine. Lat. beatus, felix. Gr. μακάριος.
Esempio: Bocc. nov. 1. 3. Ora con lui eterni son divenuti, e beati.
Esempio: E Bocc. num. 4. Come se quegli fosse nel suo cospetto beato, esaudisce coloro, che 'l priegano.
Esempio: Dant. Inf. 1. Perchè speran di venire, Quando che sia alle beate genti.
Esempio: E Dan. Inf. 7. Ma ella s'è beata, e ciò non ode.
Esempio: Petr. son. 43. Che innanzi al dì dell'ultima partita Uom beato chiamar non si conviene.
Esempio: Borgh. Orig. Fir. 166. Proprio è di coloro, che i Romani solean chiamare beati, che sarebbero a noi bene agiati, o che abbian davanzo d'ogni cosa.
Esempio: Buon. rim. 28. Beati voi, che su nel ciel godete.
Definiz: §. I. Beato si dice a quegli, che per santità di vita è tenuto dalla Chiesa in luogo di salute, ma non ancora canonizzato. Lat. inter beatos adscriptus. Gr. μακάριος.
Esempio: Bocc. nov. 24. 7. Tu dei sapere, che i santi dottori tengono, che a chi vuol divenire beato, si convien fare la penitenzia, che tu udirai.
Definiz: §. II. Dicesi Pur beato. Particella esclamativa, denota contentezza, rallegramento. Lat. sint superis gratiae, diis gratiae.
Esempio: Tac. Dav. Perd. Eloq. 404. Pur beato, che noi abbiamo dato in un giudice, il quale non mi lascerà più far versi.
Esempio: Ambr. Furt. 3. 6. Pur beato, che Messer Ricciardo mi donò una borsa ec.
Definiz: §. III. Beato me, Beato te, Esclamazione dinotante pur contentezza. Lat. o me, o te felicem. Gr. μακάριος ἐγὼ ἢ σύ.
Esempio: Dant. Purg. 26. Beato te, che delle nostre marche ec. Per viver meglio esperienza imbarche.
Esempio: Petr. canz. 17. O me beato sopra gli altri amanti.