1)
Dizion. 5° Ed. .
BEATO.
Apri Voce completa
pag.114
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
BEATO. Definiz: | Partic. pass. di Beare. |
Dal lat. beatus. – Esempio: | Pallav. Libr. Ben. 174: Le creature da lui [Iddio] beate, hanno per sua beatitudine.... visione, amore e gaudio. |
Definiz: | § I. In forza d'Add. Felice, Contento appieno; detto più specialmente di coloro che godono in cielo la beatitudine eterna. – | Esempio: | Dant. Inf. 1: E vederai color che son contenti Nel foco, perchè speran di venire, Quando che sia, alle beate genti. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 70: Che 'nnanzi al dì dell'ultima partita Uom beato chiamar non si convene. |
Esempio: | Bocc. Decam. 1, 116: Ora con lui eterni sono divenuti e beati. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 27, 35: Nel viso s'arrossì l'angel beato, Parendogli che mal fosse ubidito Al Creatore. |
Esempio: | Dat. Selv. 13: Che potrà dunque oprar di pochi il zelo,.... Perchè il trono usurpato omai riprenda La pace, e torni a far beato il mondo? |
Esempio: | Fosc. Poes. 178: Il lombardo pungean Sardanapalo, Cui solo è dolce il muggito de' buoi, Che dagli antri Abduani e dal Ticino Lo fan d'ozj beato e di vivande. |
Definiz: | § II. Detto per estensione anche di Cosa appartenente a chi è beato, o Che rende altrui beato. – |
Esempio: | Dant. Inf. 2: Venni quaggiù dal mio beato scanno, Fidandomi nel tuo parlare onesto. | Esempio: | Bocc. Filoc. 1, 123: Se questo pure avvenisse, che fosse niuna cosa altro che la morte, mi sarebbe beata. | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 74: Io Beatrice discesi qua giù a te, Virgilio, della mia beata sedia di paradiso. | Esempio: | Tass. Gerus. 9, 58: Al gran concento de' beati carmi Lieta risuona la celeste reggia. | Esempio: | Parin. Poes. 166: Colli beati e placidi, Che il vago Eupili mio Cingete ec. |
Definiz: | § III. È talvolta anche Titolo di venerazione che si dà ai Santi. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 123: Veggendo a quel signore in sulla spalla la croce che beata Maddalena gli pose, cominciollo a domandare ec. |
Definiz: | § IV. Beato, in forza di Sost., si dice Quegli che per santità di vita è tenuto dalla Chiesa in venerazione, quantunque non ancora canonizzato per santo. – | Esempio: | Sacch. Op. div. 216: E chi n'assicura che non siano assai che dubitino,.... che in ispazio di tempo li raggi sian conversi in diademi e 'l beato in santo? | Esempio: | Maff. G. B. Vit. Confess. 4, 214: Particolare indole di alto spirito e di generosi pensieri si andava scoprendo nel beato Lorenzo. |
Esempio: | Adim. L. Pros. sacr. 85: Si compiacque [Urbano VIII] innalzar Maddalena al titolo di beata con solenne e universal decreto. |
Definiz: | § V. Beato, e più comunemente Beata, dicesi di Uomo o di Donna, che siano tutti dediti alle pratiche esterne della religione; Pinzochero o Pinzochera. – |
Esempio: | Saccent. Rim. 1, 158: Se qualche peccatrice sconsolata Se ne va come venne, non importa, Purchè non si disgusti la beata. | Esempio: | Soldan. Sat. 13: Ma chi il beato Vuol far quaggiù, conviengli esser composto D'una sola materia in ogni lato. |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 22: Fo solo una partita di minchiate Con un buon sacerdote e due beate. |
Esempio: | E Panant. Poet. Teatr. 32: Me poi mi portano in palma di mano.... Tutti i devoti e tutte le beate. |
Definiz: | § VI. Beato me, Beato te, Beati loro ec.; e anche Beato a me, a te, e simili, è modo esclamativo, denotante contentezza o felicità di colui, al quale si riferisce. – | Esempio: | Dant. Purg. 26: Beato te, che dalle nostre Marche.... Per viver meglio esperienza imbarche. |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 86: O me beato sopra agli altri amanti. |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 26: E beati a loro, che tanto l'avevano nel cuor loro. |
Definiz: | § VII. Si usa anche la stessa forma di dire a denotare il desiderio di volere o poter fare una cosa, o il rammarico di non averla fatta; ed equivale all'altro modo pur comune, Buon per me se farò, se avessi fatto ec. – | Esempio: | Forteguerr. Ricciard. 22, 4: E di qui nascon quelle voci pazze, Beato me, se avessi fatto e detto. |
Definiz: | § VIII. Pur beato, è esclamazione che si usa a significare contentezza, compiacenza, rallegramento, ed equivale a Fortuna che la cosa avvenne così o così, Manco male che ec. – | Esempio: | Cellin. Vit. 233: Pur beato, ch'io non son carcerato per qualche debol cosa, come il più delle volte par che avvenga ai giovani. |
Esempio: | Ambr. Furt. 3, 6: Pur beato, che messer Guicciardo mi donò oltra le pezze una borsa. | Esempio: | Dav. Tac. 2, 273: Pur beato, che noi abbiamo dato in un giudice, il quale non mi lascerà più far versi. |
|