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1) Dizion. 5° Ed. .
CONCA.
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CONCA.
Definiz: Sost. femm. Vaso di terra cotta, di grande concavità, assai più largo alla bocca che nel fondo, e che serve propriamente per fare il bucato.
Dal lat. concha. –
Esempio: Ben. B. Rim. 16: Avea la conca da bucato ognora Della tavola a' piedi.
Esempio: Adim. A. Son. 270: Vorrebbon che dell'olio la stagnata Diventasse una conca da bucato.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 17: Le donne anch'esse corron co' figliuoli, E ciò che trovan, gettan dalle mura: Chi con la conca o vaso da viuoli Piglia a qualcun del capo la misura.
Esempio: Red. Lett. 2, 227: Sono esposti in vendita.... catini, catinuzzi, e conche da bucato.
Esempio: Not. Malm. 2, 696: Conca. Vaso grande, fatto di terra cotta, entro al quale si fanno i bucati.
Definiz: § I. Ed anche Ogni vaso grande, di qualsivoglia materia, ma più spesso di terra cotta, di larga bocca ed apertura, e che serve a varj usi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 281: E de' grossi [legnami del salcio] si fanno assai catini e conche.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 380: La conca seguiti la fonte (qui in locuz. figur.).
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 191: La Nostra Donna si fece venire l'acqua e la conca, e lavollo e fasciollo questo benedetto Figliuolo.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 71: Poi la metti [la colla] ben colata in certi vasi piani, come conche da gialatina (gelatina) o bacini.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 109: Dipoi pongasi [il grano] in una conca piena d'acqua chiara, sì che vi stia ricoperto dentro dall'acqua per quattro dita.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 151: Poi ribollita questa medesima decozione e purificata, porla a raffreddare, divisa in più catini o conche, e senza più il salnitro vi si lapilla dentro e le incrosta.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 44: Può l'acqua nelle conche e nei coppi di terra cotta trapassare la loro notabile grossezza trapelando fino per di fuori.
Definiz: § II. E per Tanta quantità di liquido, o d'altro, quanta si contiene o può contenersi in una conca. –
Esempio: Zibald. Andr. 19: Veggendo che Socrate non rispondea, prese una conca d'acqua fracida, e gittolla in capo a Socrate.
Definiz: § III. Per estensione si disse di Recipiente da bagnarvisi, come tinozza o simile. –
Esempio: Vill. G. 897: E prima per grandezza si bagnò a Laterano nella conca del paragone.
Definiz: § IV. Conca, trovasi detto poeticam. per Urna sepolcrale. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 22: In quella stanza, ove la bella conca In sè chiudea del gran Profeta l'ossa.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 7, 37: Pensò al fin di tornare alla spelonca, Dov'eran l'ossa di Merlin profeta, E gridar tanto intorno a quella conca, Che ec.
Definiz: § V. E pur poeticam. per Barchetta. –
Esempio: Bemb. Rim. 139: E perchè 'l mar non possa farvi offesa, Lo varcherete ne la conca mia.
Definiz: § VI. Term. de' Vetraj. Si disse Quel grande vaso, ove si pone la materia del vetro nelle fornaci, e che oggi chiamasi Padella. –
Esempio: Tratt. Vetr. 25: La borrana, quando è semíta, ardila e fanne cenere, e poi metti questa cenere nella conca del vetro.
Esempio: Biring. Pirotecn. 103: N'ho già fatte [delle fornaci] con di que' mattoni, e murate con quella terra bianca, che li vetrari fanno le conche e le fornaci loro.
Definiz: § VII. E Term. di Metallurgia. Specie di forno, fatto a foggia di conca, usato specialmente a raffinare metalli. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 104 t.: Fassi el catino, conca, ovvero affinatoio che li maestri el chiamino, murato con mattoni e con terra, a modo d'una fucina.
Definiz: § VIII. E Term. degl'Idraulici. Ricetto di muratura, fatto dentro al letto di un fiume o di un canale navigabile, per alzare le acque mediante cateratte, e fare con tale artifizio rimontare o discendere le barche. –
Esempio: Vinc. Nat. Pes. acq. 1, 99 t.: Come s'han da fare le conche, ovvero bottini dell'acque, per alzare le barche in diverse altezze.
Esempio: E Vinc. Nat. Pes. acq. 1, 100: Debbonsi legare i naviglj discosto alle cadute dell'acque, acciò non s'empino nel correre nella bassezza, dove l'acqua della conca aperta percuote.
Definiz: § IX. Conca, per similit., dicesi Un tratto di paese, molto basso, e chiuso all'intorno da monti: più comunemente Catino. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 10, 168: Aspra veramente e cruda e piena di funesti casi fu la conca, cui la Serra, la Musa e la Modia bagnano, ed Aspromonte accerchia.
Definiz: § X. E per Cavità assai profonda; onde Trista conca, fu detta poeticam. La cavità dell'Inferno, secondo la sua forma immaginata da Dante. –
Esempio: Dant. Inf. 9: In questo fondo della trista conca Discese mai alcun del primo grado?
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 252: Della trista conca, cioè dell'Inferno, il quale chiama conca, però che ogni cosa che tiene è conca.
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 52: Uscir gli spirti dell'infernal conche.
Definiz: § XI. Conca, secondo il senso proprio latino, vale anche Nicchio di mare, Conchiglia; ma oggi non si adoprerebbe che in poesia. –
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 390: Colgo e prendo dalle spine la rosa, dalla terra l'oro, e dalla conca la margarita.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 124: Di scoglio in scoglio andando, marine conche con un coltello dalle pietre spiccando.
Esempio: Bemb. Asol. 25: Certo non hanno tante conche i nostri liti,... quanti possono in ogni sollazzo amoroso esser dolori.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 82: D'ostreche e conche un numero infinito.
Esempio: Varch. Boez. 168: A gli animali che non si muovono, come sono le conche del mare, ed altri,... toccò il senso solo, spogliato di tutte l'altre cognizioni.
Esempio: Dat. Selv. epit. 14: Il collo eburno Dalle conche Eritree per suo monile Non vuol dell'alba i preziosi pianti, Della propria beltà pur troppo ornato.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 102, 1: Scrivono che Nerone fosse il primo che facesse segare le conche delle perle, per accomodarle in lavoro di sì fatto mosaico.
Esempio: Red. Lett. 1, 87: Ci vedrebbe delle porpore, de' buccini, de' nautili, de' turbini, delle conche ec.
Esempio: Adim. L. Sat. 5: Han la porpora in sen le conche in Tiro.
Definiz: § XII. E per Sorta di strumento a fiato, formato di una grossa conchiglia, che i poeti attribuiscono ai Tritoni o ad altre divinità marine. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 91: Fa che 'l trombetta suo Triton dia fiato Alla cava, sonora e torta conca.
Esempio: Bald. Vers. 39: Cerulei Triton che innanzi vanno Spargendo il suon de le canore conche.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 14: Fece vedere tre Delfini che reggono la pila, sopra la quale è la bella figura di Glauco con la conca sonante, dalla quale l'acqua vedesi scaturire ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 29, 64: Sonavan ben forte Lor vuote conche, luminose e storte.
Definiz: § XIII. Conca si disse altresì per Una sorta di strumento musicale a fiato, ritorto alquanto in sè stesso. –
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 2, 268: Fra la buccina, la tromba, la conca e il corno,... altra differenza non eravi che per la materia di cui eran composti.
Definiz: § XIV. Essere una conca fessa, dicesi figuratam. e in linguaggio familiare, di Persona che sia abitualmente malaticcia. –
Esempio: Cecch. Stiav. 1, 5: A me pare sempre dare del capo ne' cimiteri, e del ceffo nella fossa. F. Perchè tu sei una conca fessa.
Definiz: § XV. Onde in modo proverbiale dicesi: Basta più una conca fessa che una salda o sana o Dura più una conca fessa che una salda o sana, ed anche Dura più una conca vecchia che una nuova; a significare che non di rado le persone infermicce o deboli campano più delle sane o robuste.