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Dizion. 5° Ed. .
CERTO
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CERTO. Definiz: | Avverb. Lo stesso che Certamente. – |
Esempio: | Dant. Inf. 16: Iacopo Rusticucci fui, e, certo, La fiera moglie, più ch'altri, mi nuoce. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 35: E non s'aspira al glorioso regno, Certo, in più salda nave. | Esempio: | Bocc. Fiamm. 150: E con falso riso dissi: certo tu di' il vero. | Esempio: | Ar. Rim. 1, 296: Certo qui fu, ch'io raffiguro il loco, U' dolcemente l'ore erano spese. | Esempio: | Guicc. Stor. 1, 31: Non è certo opera perduta, o senza premio, il considerare la varietà de' tempi e delle cose del mondo. |
Definiz: | § I. Talora uniscesi anche con la particella Che. – | Esempio: | Bocc. Decam. 3, 172: La donna rispose: certo, che egli non mi offese mai. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 160: Certo, che alla tua natura non è poco; anzi dico, ch'egli è tanto, che ti esorto a tralasciarlo. |
Definiz: | § II. Serve anche alla risposta affermativa, ed è lo stesso che Sì. |
Definiz: | § III. Uniscesi pure a maniere affermative o negative per dar maggior forza all'affermazione o alla negazione, formandosi per tal guisa i modi Sì certo, No certo, Certo sì, Certo no, Certo che sì, Certo che no. – | Esempio: | Medit. Alb. Cr. 34: Or, Signor mio, non ti desti tu, per tua voluntà propia, in sacrificio a Dio Padre tuo? Certo sì. |
Esempio: | Bocc. Decam. 6, 224: Credi tu, marito mio, che io sia cieca degli occhi della testa, come tu se' cieco di quegli della mente? Certo no. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 283: Certo sì che voi mi siete un buon discepolo. |
Esempio: | Segner. Mann. febbr. 1, 1: E non poteva egli giustamente gloriarsi nella sapienza del suo Signore?.... Certo che sì. |
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