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Dizion. 3° Ed. .
ZACCHERA
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pag.1823
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ZACCHERA .
Definiz: | Quel piccolo schizzo di fango, che altri si getta, in andando, su per le gambe, al quale diciamo anche
Pillacchera. Lat. lutum. Si è fatto questo vocabolo, generico di tutte
le cose di poco pregio. Lat. reculae, tricae, opinae. |
Esempio: | Cron. Mor. Ora ci è molte zacchere, ma in sustanza terrai a mente questo
(Qui figurat.) |
Esempio: | Cr. Vell. Venne in Firenze, e lasciommi una zacchera di parecchi fiorini, poi
n'andò in Verona al soldo. |
Esempio: | Morg. E si faceva tante chiarentane, Che ciò ch'io dico è di sopra una zacchera
(cioè non è niente) |
Esempio: | E Morg. altrove. Con pepe melarance, e altre
zacchere. |
Definiz: | §. Zacchera: L'usiamo anche in vece d'un Niente, come il Latino hilum. |
Esempio: | Morg. Quel ch'io ho fatto mi pare una zacchera. |
Definiz: | §. Zacchera, e pillacchera: si dice anche a quel po' di sterco, o altra sporcizia, attaccata in sulla lana delle
capre, o delle pecore, dalla parte di dietro, e 'l levarla loro si dice spillaccherare. |
Esempio: | Cant. Carn. Ma le lane da noi scosse, e battute, Spillaccheriam da parte.
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Definiz: | §. Pillacchera: diciamo anche a Huomo avarissimo. Lat. avarus, sordidus.
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Definiz: | §. Impillaccherare: Empier di pillacchere. |
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