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Dizion. 4° Ed. .
ZACCHERA
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ZACCHERA .
Definiz: | Quel piccolo schizzo di fango, che altri si getta, in andando, su per le gambe, al quale diciamo anche
Pillacchera. Lat. lutum, aspergo lutea, macula ex luto. Gr.
ῥαντισμὸς
πηλώδης. |
Definiz: | §. I. Figuratam. per Imbroglio, Taccolo nel signific. del §. |
Esempio: | Cron. Morell. 266. Ci sono molte altre zacchere, ma in sustanza terrai a mente
questo, e non sarai rubato certamente. |
Esempio: | Cron. Vell. 38. Venne in Toscana, e lasciommi una zacchera di parecchi fiorini;
poi n'andò in Verona al soldo. |
Definiz: | §. II. Pur figuratam. si dice di Qualunque cosa di poco pregio, Bagattella. |
Esempio: | Morg. 18. 126. Poi spezie, melarance, e altre zacchere. |
Esempio: | E Morg. 27. 55. E si faceva tante chiarentane, Che ciò, ch'io
dico, è di sopra una zacchera. |
Esempio: | Lasc. Par. 1. 1. Non attendeva ad altro, se non a tener le chiavi delle stanze,
dove era il grano, e le biade, a governar colombi, por delle chiocce, far bucati, e simili zacchere.
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Definiz: | §. III. Zacchera, l'usiamo anche in vece di Niente. Lat. hilum. Gr.
γρῦ. |
Esempio: | Morg. 17. 114. Quel, ch'io ho fatto, mi pare una zacchera. |
Definiz: | §. IV. Zacchera, si dice anche a Piccola quantità di sterco, o d'altra sporcizia attaccata in sulla lana delle
capre, o delle pecore dalla parte di dietro; che anche diciamo Pillacchera, e Caccola. |
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