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1) Dizion. 4° Ed. .
DISGRAZIA.
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DISGRAZIA.
Definiz: Disavventura, Infortunio. Lat. infortunium. Gr. δυστυχία.
Esempio: Bocc. nov. 89. 7. E siccome tu hai una disgrazia, così n'ho io un'altra.
Definiz: §. I. In modo proverb. Le disgrazie son sempre apparecchiate; e vale Son sempre imminenti, Posson sempre accadere.
Esempio: Ambr. Bern. 1. 1. Le disgrazie son sempre apparecchiate.
Definiz: §. II. Parimente in modo proverb. Le disgrazie non vengon mai sole; e vale Una tira l'altra; Alla prima vanno per lo più succedendo molt'altre.
Esempio: Cecch. Servig. 2. 6. In ogni modo le venture, quando Comincian, fanno come le disgrazie; Le non vengon mai sole.
Definiz: §. III. Cadere in disgrazia d'altrui, o Venire in disgrazia d'altrui, vale Perderne la grazia. Lat. in alicuius offensionem incurrere, gratiâ excidere. Gr. χάριτος ἐκπίπτειν.
Esempio: G. V. 2. 7. 1. Venne in disgrazia della imperadrice Sofia.
v. CADERE.
Definiz: §. IV. Non far checchè sia in tanta disgrazia, vale Non voler fare alcuna cosa per qualsivoglia danno, che risultar ne potesse dal contrario. Lat. quocumque periculo.
Definiz: §. V. Per disgrazia, posto avverbialm. vale Disgraziatamente; e prendesi più comunemente per A caso, Per isciagura. Lat. infeliciter, forte fortuna.
Esempio: Red. lett. 2. 290. Non gli dia fastidio il pericolo, che per disgrazia si potrebbe correre di esser fatto schiavo in mare da' corsari.
Definiz: §. VI. Disgrazia, per Disavvenenza, Bruttezza; contrario di Grazia. Lat. turpitudo. Gr. ἀμαύρωσις.
Esempio: Fir. dial. bell. donn. 347. Al cammelo lo scrigno fa grazia, alla donna disgrazia.
Esempio: Borgh. Rip. 152. Altramente la figura arebbe non poca disgrazia.