Lessicografia della Crusca in rete

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LUSSURIA
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LUSSURIA.
Definiz: smoderato appetito carnale. Lat. luxuria.
Esempio: Com. Inf. c. 5. Lussuria è un'amore di dilettazione disordinato, la qual'è secondo il senso del toccare, sì come quello della gola, secondo il gusto.
Esempio: Albert. cap. 36. Lussuria è appetito di carnal dilettazione.
Esempio: Amm. ant. Il vizio della lussuria generalmente nasce d'ozio, che, Amore, veramente è detto passion d'animo non occupato.
Esempio: E Amm. ant. appresso. Crudele stimolo, tra gli altri peccati, lussuria è, la quale non lascia mai l'affetto dimorare in pace, la notte bolle, lo dì angoscia.
Esempio: Bocc. n. 2. 8. Disonestissimamente peccare in lussuria.
Esempio: E Bocc. Introd. n. 10. Ottimi vini temperatissimamente usando, e ogni lussuria fuggendo.
Esempio: Dan. Inf. c. 5. Al vizio di lussuria fu sì rotta.
Esempio: Petr. Son. 106. In cui lussuria fa l'ultima pruova.
Definiz: E SOLLUCHERARE commuoversi a lussuria, per vista, tatto, o ragionamento di cosa atta a muoverla.
Esempio: Firenz. rim. in burla. Non vi sentite voi sullucherare?
Definiz: ¶ Per uso smoderato di cose deliziose, superfluità. Lat. luxuries, luxus, us.
Esempio: Dan. Par. 19. Vedrassi la lussuria, e 'l viver molle.
Esempio: Vita S. Girol. E alcuna cosa cotta appo loro, era riputato lussuria.
Esempio: Cr. 3. 13. 1. La lente è conosciuta, questa vuole aver luogo sottile, ec. imperocchè dalla lussuria, e umore, si corrompe [cioè rigoglio]