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1) Dizion. 3° Ed. .
ACCIOCCHÈ
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ACCIOCCHÈ.
Definiz: Congiunzione, denotante la cagione, e 'l fin della cosa, A fin che. Lat. ut.
Esempio: Boc. Nov. 12. 3. E perciò, acciocchè egli niuna sospezion prendesse, ec. di lealtà andavano con lui favellando.
Esempio: E Bocc. Nov. 17. 37. Acciocchè piú avanti non potesse il Prenze venire.
Esempio: Dan. Inf. 25. Perch'io, acciocchè 'l Duca stesse attento Mi posi 'l dito su dal mento al naso.
Esempio: Petr. Son. 288. E or fatta immortale, Acciocchè 'l Mondo lo conosca, e ame.
Definiz: §. Truovasi ancora in signific. di Perciocchè, ma modo antico. Lat. nam, enim.
Esempio: Nov. ant. 1. 3. Disse, che molto era savio in parole, ma non in fatti, acciocché non avea domandato delle virtù delle pietre.
Esempio: E N. ant. n. 2. 6. Lo cavallo conobb'io, ch'era nutricato a latte d'asina, per proprio senno naturale, acciocchè io vidi, che avea gli orecchj chinati.
Esempio: Introd. alle virt. Piglió questa legge, e cominciò oltre mare a predicarla, acciocchè la fede Cristiana era a Roma, e a quella stagione non se ne potesse avvedere.
Definiz: §. Talora fra la particella Acciò, e la che si frappone alcuna parola.
Esempio: Albert. 3. Acciò dunque che 'l tuo parlare sia buono, diritto, e utile, primieramente, ec.
Esempio: Passav. c. 98. Acciò dunque che per ignoranza non si scusino.