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Dizion. 5° Ed. .
CONDISCENDERE.
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CONDISCENDERE. Definiz: | Neutr. Acconsentire, Aderire, e talvolta anche Cedere, riferito a desiderj, voglie, dimande, per lo più espresse con una qualche premura o istanza: ma riferiscesi anche a persona. |
Dal lat. condescendere. – Esempio: | Vill. G. 881: La qual domanda il Re d'Ungheria non accettò, ma sarebbe condisceso a lasciargli l'isola. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 274: Non si può tenere che [l'uomo] non condiscenda.... ad una che 'l prieghi. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 285: Dove tu non condiscenda piacevole ai prieghi miei, con quella forza che nei beni dello amico usar si dee, farò ec. |
Definiz: | § I. Per Arrecarsi, Indursi, a fare una cosa, ed anche Degnarsi di farla. – |
Esempio: | Varch. Stor. 2, 240: Fecero [il Papa e il duca Alfonso] un compromesso generale di tutte le loro differenze di ragione e di fatto nella persona di Cesare. A che il Duca condiscese volentieri, perciocchè ec. | Esempio: | Bentiv. G. Nunz. 4, 173: Il Consiglio, quasi per miracolo, è condisceso a mettere il freno che s'è detto di sopra ai Parlamenti. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 2, 66: Ecco che è condisceso infino a coprirsi di carne umana, per farsi esempio sensibile. |
Definiz: | § II. Per Lasciarsi andare a far checchessia. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 2, 274: Se l'uomo adunque è di maggior fermezza, e non si può tenere che non condiscenda.... a non disiderare una che gli piaccia,... che speri tu che una donna ec. |
Definiz: | § III. Condiscendere, usasi pure per Essere indulgente, benigno, tollerante, verso le persone; ed anche Partecipare con l'animo alla condizione dei miseri. – |
Esempio: | Strat. Mor. S. Greg. 1, 6: Perocchè in loro medesimi non sanno insieme avere animo pietoso ed iusto, però non possono bene sporre le parole piene di dolore: ma la mente dell'afflitto bene è conosciuta da chi sa condiscendere alla passione. | Esempio: | E Strat. Mor. S. Greg. 1, 16: Allora possediamo camelli, quando ci incliniamo alla compassione de' prossimi nostri; e così avendo parte de' pesi loro, sappiamo condiscendere, a (cioè, per) compassione della infirmità altrui. |
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