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1) Dizion. 5° Ed. .
MALANNO
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MALANNO.
Definiz: Sost. masc. Grave danno, Somma disgrazia e miseria, Sciagura, e simili.
Dalla locuzione mal anno, usata in maniera imprecativa. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Non pure a me danno Superbia fe', chè tutti i miei consorti Ha ella tratti seco nel malanno.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 189: I' vi vo' però avvertire Che voi non ragionate con persona Che io attendo a scongiurare spiriti, Ch'e' ne sarè il malanno.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 527: Che lo credo! Che de' poveri mai non si fa conto, Se non quando s'ha a dar malanni e noie.
Esempio: Salvin. Iliad. 6: Profeta de' malanni,... Sempre t'è a cuore di predire il male.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 427: Il vaso di Pandora pieno di tutti i malanni.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 28: Ma che volete? per mio gran malanno, Son vecchio, ho moglie ec.
Definiz: § I. E usato familiarmente, con forza intensiva, dopo l'enumerazione di altri danni o noie. –
Esempio: Fag. Comm. 5, 399: Ora sono su il pagar la tassa a il sale, la 'mposta, la testa, il macinato, il malanno, ec.
Definiz: § II. Vale pure Malattia, Male fisico, specialmente usato nel plur. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 442: Io non so se si è spiritato, o se si è pazzo, o che malanno e' abbia.
Definiz: § III. Detto di persona, vale Scapestrato, Capace di male azioni, e simili. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 218: I poveri son cancheri, malanni, Birbanti, e han tutti li peccati addosso.
Definiz: § IV. Col malanno, vale In malora, Col danno, Col peggio, della persona cui il discorso si riferisce; e Andare col malanno, o col malanno che Dio ti dia, o gli dia, Fare checchessia col malanno, Sia col malanno, e simili, sono locuzioni imprecative che valgono, le prime due Andare in perdizione, in rovina, e la terza Sia in malora, Alla malora, o simile. –
Esempio: Febuss. Breuss. 2, 39: Ch'io ven prometto sanza troppo affanno Ch' i' vi farò signori con loro malanno.
Esempio: E Febuss. Breuss. 5, 34: Da me ti parte, e va' via col malanno.
Esempio: Sacch. Batt. 2, 5: Vadan le vecchie a' frati col malanno, Da poi ch'amor nè fede al cor non hanno.
Esempio: Comp. Mantell. 7: Rispose ser Ceccon: sia col malanno! Perchè non dite voi l'uficio intero?
Esempio: Bern. Bim. burl. V. 52: Or tienla, col malan che Dio ti dia, Quella, e ciò che tu hai di male acquisto, Ch'un dì mi renderai la roba mia.
Esempio: Cellin. Vit. 443: Levamiti dinanzi, col malanno che Dio ti dia.
Esempio: Cecch. Ass. 4, 9: E ha 'lo perduto (lo stocco)? G. Messer no, e' l'hanno avuto coloro, cred'io. A. Sie (sia) col malan che Dio ti dia; la rovina non vuol miseria; anch'io ho guasto e rotto il mio.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 2, 187: Se quella secchia che toglieste a un tale De' nostri, col malan che Dio gli dia,... Sarà da voi al pozzo rimandata Pubblicamente ec.
Definiz: § V. Il male e il malanno; ed altresì Il male, il malanno e l'uscio addosso. –
V. Male, sostantivo, §§ XLII e XLIII.
Definiz: § VI. In malanno, trovasi per In mal punto, Disgraziatamente. –
Esempio: Salvin. Odiss. 51: Regnò sett'anni in molto aurea Micene; Ma nell'ottavo a lui venne in malanno Il divo Oreste dietro da Atene.
Definiz: § VII. Aggiungere male a' malanni, vale Andare di male in peggio, Accrescere il male con altro e peggior male. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 69: E qui s'aggiugne ancor male a' malanni, Ch'io trovo l'uscio, ma 'l trovo diacciato.
Esempio: Not. Malm. 1, 382: Aggiunger male a' malanni. Al male accrescer male e peggio.
Definiz: § VIII; Cercare il malanno col fuscellino, vale Attirarsi guai, Procurarsi danni o brighe, con la propria imprudenza. –
Esempio: Crudel. Rim. 123: Tu che cerchi il malan col fuscellino, Non ti lasciar fuggir questo festino.
Definiz: § IX. Dare il malanno ad alcuno, Dio ti dia il malanno, Il malanno che Dio ti dia, Il malanno che ti colga, che ti dia, che ti venga, e simili, sono altrettante locuzioni imprecative che si usano familiarmente, anche per via di risposta, parlando di persone, o a persone, moleste, a seccatori, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 246: Questo non diciam noi a voi, anzi preghiamo Iddio che vi dea tanti malanni, che voi siate morto a ghiado.
Esempio: E Bocc. Laber. 236: Egli è di vero uscito del sentimento, e vuole esser tenuto savio: Domine, dagli il malanno.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 138: La Duccina.... comincia a dire: Deh deavi il malanno e la mala pasqua, chè mai non fate altro che dire male d'altrui.
Esempio: Bern. Orl. 52, 53: Sventurato colui che il primo fia A scontrar il malan che Dio gli dia.
Esempio: E Bern. Dial. Poet. 226: E che cos'era (certo foglio)? S. O Dio, che cosa era! Era il malan che Dio li dia, com'egli l'ha dato a me.
Esempio: E Bern. Dial. Poet. 228: Essi (i poeti) chiamano nostro Signor Iesu Cristo quando Giove, quando Nettunno, quando il Tonante, quando il padre delli iddii, quando il malanno che Dio dia loro.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 360: Tu.... dicevi che la lo faceva per onestà; per il malan che Dio ti dia, e la mala pasqua; furfante, poltrone.
Esempio: Cellin. Vit. 184: Maestro Francesco da Norcia.... disse: Egli era il malan che Dio vi dia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 51: E non sai dove La si sia capitata? N. Io so 'l malanno Che Die dia.
Esempio: E Cecch. Acq. Vin. 2, 2: Il malanno E 'l gavocciol che venga loro!