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1) Dizion. 5° Ed. .
ASINO.
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pag.745


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ASINO.
Definiz: Sost. masc. Quadrupede da basto e da soma, del genere equino, che ha lunghe orecchie e l'estremità della coda coperta da lunghi crini. Chiamasi anche Ciuco e Somaro.
Dal lat. asinus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 445: Qualunque vorrà far buona generazion d'asini, dee primieramente guardare che prenda i maschi e le femmine in buona età.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 39: Poscia, messogli l'asino innanzi, con suoi cenni gli fece intendere che a casa ne le recasse.
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 341: Ogni simile appetisce il suo simile; come a dire, il gallo la gallina, l'asino l'asina.
Esempio: Targ. Viagg. I ed. 3, 437: Gesù bambino sta fasciato dentro ad una culla, simile ad un guscio di noce, e accanto vi sono il bue e l'asino.
Definiz: § I. Asino, dicesi per ingiuria ad uomo, volendo significare che egli è zotico, ignorante, stolido, duro di testa, di cuore e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 103: Asino fastidioso ed ebriaco che tu dei essere.
Esempio: Ar. Sat. 1, 171: Che lupi sieno [i preti] e che asini indiscreti, Mel dovreste saper dir voi da Reggio, Se già il timor non vi tenesse cheti.
Esempio: Ambr. Cofan. 4, 11: In quà, dico, asino: Non odi me?
Esempio: Forteguerr. Cap. 240: Ma parliam d'altro, nè graviamo i basti Di questa turba d'asini da soma.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. scop. 63: Ma nè meno egli scrisse che foste un asino in quella lettera.
Definiz: § II. E in forza d'Add. –
Esempio: Ar. Comm. 2, 136: Che questi miei gaglioffi e che quest'asine Puttane faccian cosa che a far abbiano!
Definiz: § III. Asino risalito, bardato, in gualdrappa, col pelo d'oro, dicesi di Chi da povero ed umile stato è asceso in alto o divenuto ricco, ed insuperbisce.
Definiz: § IV. Andar dietro al suo asino, vale, figuratam. Tirare innanzi, Continuare alla sua via, Non badare a ciò che altri dice. –
Esempio: Car. Lett. var. 113: I cortigiani vi trattano male al solito; ma non guardate a questo; andate dietro al vostro asino: e, come siete valentuomo, così siate circospetto.
Esempio: Norch. Lett. IV, 1, 114: Quando gli arete visti [certi vocaboli],.... sarete contento rimandarli tutti;.... ed io anderò dietro all'asino mio, facendo ogni dì un poco.
Definiz: § V. Andare sull'asino o Esser condotto sull'asino, era un gastigo che davasi ad alcuni delinquenti, i quali per ignominia venivano così condotti per la città. –
Esempio: Grazz. Pros. 131: Il meno che ce ne intervenga, sarà stare in gogna o andare sur un asino.
Esempio: Dat. Lepid. 130: Andava un altro sull'asino, condannato alla frusta.
Definiz: § VI. Arare col bue e coll'asino. –
V. Arare.
Definiz: § VII. Conoscer gli asini a' basti, detto ironicamente, vale Conoscere le qualità di una persona soltanto da' segni esterni. –
Esempio: Grazz. Comm. 3, 10: Il ragazzino, bench'ei sia un po' vivo, non credo che egli abbia in sè malizia alcuna. C. Voi conoscete gli asini a' basti: non fu mai il più viziato; so ch'egli è tristo bene.
Definiz: § VIII. Credere che un asino voli o Far credere che un asino voli, vale Credere, o Dare altrui ad intendere cosa impossibile. –
Esempio: Med. Aridos. 3, 1: I putti farebbon lor credere che gli asini volassero.
Esempio: Cecch. Incant. 5, 7: Ben mi vorresti dare a credere che gli asini volassero.
Esempio: Monet. Poes. 6: E gli farebbe ancora un ciarlatano Credere insin che un asino volasse.
Definiz: § IX. Disputar dell'ombra dell'asino, vale Disputare di cose frivole. –
Esempio: Varch. Ercol. 17: Che se mai si disputò dell'ombra dell'asino, com'è 'l proverbio greco, o della lana caprina, come dicono i Latini, questa è quella volta.
Definiz: § X. Dare dell'asino o Toccare dell'asino, vale Rimproverare o Esser rimproverato d'asinità, di stolidezza e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 8: E chi tocca dell'asino? il poeta.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 34: E vogliono per forza la ragione, E si danno dell'asino e del bue.
Definiz: § XI. Esser l'asino di una casa, Far l'asino in alcun luogo, dicesi per similit. di Chi ne porta tutte o la maggior parte delle fatiche. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 360: I' non vo' metterlo [il figliuolo] A bottega, so dir, ad aver dodici Quattrini, e far dodici mesi l'asino, E Dio sa a chi.
Definiz: § XII. Esser l'asino alla lira, vale Porsi a far cosa alla quale si è inetti affatto; come l'asino è inetto a sonare la lira. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 247: Il medico Andò la notte a quella veglia in maschera; E per piacere alla dama e mostrarsele Valoroso, ballò, cantò, e fecevi Sei gentilezze, che fu proprio l'asino Alla lira.
Definiz: § XIII. Far come l'asino al corbello o alla secchia, vale Bistrattare chi ci ha fatto un benefizio, Pagare d'ingratitudine; tolta la similitudine dall'asino, che dopo aver mangiato o bevuto, dà dei calci al corbello o alla secchia. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 198: Avvertisci, Che avendoti io dato avviamento,.... tu non sia Una civetta, o facci come l'asino, Che ha mangiato la biada.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 397: Oh! cotesti padroni è buon servire, Che non fan come l'asino al corbello.
Definiz: § XIV. Far come l'asino al suon della lira, vale Non apprezzare le opere virtuose e gentili, come l'asino non apprezza il suono. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 19: Il padre mio troppo al guadagno dato E all'avarizia, d'ogni vizio scuola, Tanto apprezza i costumi o virtù ammira, Quanto l'asino fa 'l suon della lira.
Esempio: Varch. Boez. 16: Intendi tu.... queste cose? sentileti tu scorrere al cuore e fermare nell'animo? o pure sei, come dicono i Greci per proverbio, quale è l'asino al suon della lira?
Definiz: § XV. Far come l'asino del pentolaio, dicesi di Chi si ferma a cicalare con chiunque trova, o a fare all'amore con questa donna e con quella; perchè l'asino del pentolaio si ferma ad ogni uscio. –
Esempio: Pataff. 6: L'asino fatto par del pentolaio.
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 19: A ogni casa appiccheremo il maio, Chè come l'asin fai del pentolaio.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 38: L'asinin del pentolaio Fanno, e santi anco rubare.
Esempio: Cecch. Donz. 2, 2: E cotest'altro Che non istà contento a venti dame? [è come] L'asin del pentolaio.
Esempio: Fag. Pros. 239: D'uno che s'innamora per tutto, come fa l'asino del pentolaio, che ad ogni uscio si ferma.
Definiz: § XVI. Far come l'asino, che porta il vino e bee l'acqua, dicesi di Chi si affatica per altri senza alcun suo pro. –
Esempio: Bin. Rim. burl. 2, 292: L'asino.... Per sè bee l'acqua, e porta agli altri 'l vino.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 69: Ai gentili avviene come all'asino, che porta il vino e bee l'acqua.
Definiz: § XVII. Fatto a schiena d'asino, detto per similit. più specialmente delle pubbliche vie, vale Fatto in forma convessa. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 4, 1, 117: Considerando la grossezza e li fondamenti.... e anche la forma della struttura, e come si suol dire, se sia a schiena d'asino.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 365: Il fondo medesimo [della buca] era fatto a schiena d'asino, come si suol dire, calando il suolo di quà e di là.
Definiz: § XVIII. Lavare il capo, la schiena, gli orecchi all'asino, ed anco Stropicciare, il capo, la schiena, gli orecchi all'asino, vale Far cosa vana, ed anco Far benefizio a chi nol conosce o non ne fa capitale. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 276: Sai che si dice: cinque acque perdute, Con che si lava all'asino la testa.
Esempio: Salv. Granch. 5, 3: Sì, sì, a ogni modo egli è come Lavare il capo all'asino.
Esempio: Menz. Sat. 45: Io ho finito, e me traggo d'impiccio, Perch'io m'accorgo a un certo tentennio Che gli orecchioni all'asino stropiccio.
Esempio: Paolett. Op. agr. 2, 327: È un lavare il capo all'asino il parlar più di simil materia.
Definiz: § XIX. Lavorare come un asino, vale Lavorare assiduamente, Durar molta fatica.
Definiz: § XX. Legar l'asino a buona caviglia, ed anche semplicemente Legar l'asino, vale Addormentarsi tranquillamente, senza pensiero alcuno. È preso dal costume de' villani, che quando in campagna voglion dormire, legano prima l'asino a qualche albero, perchè non se ne vada o non faccia danno. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 212: Egli aveva a buona caviglia legato l'asino.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 12: E fatto un chiocciolin sull'altro lato, Le vien di nuovo l'asino legato.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 3, 12: Poco è di culla Uopo, e di cantilene, E di lusinghe di mamma o di tata, Per fargli legar l'asino.
Definiz: § XXI. Legar l'asino dove o come vuole il padrone, vale Far a modo di chi può comandare. –
Esempio: Bern. Lett. fam. 67: Mi piace come le mazzate a' cani; tuttavia, poichè il padrone vuol così, è da legar l'asino a modo suo.
Esempio: Salv. Granch. 1, 2: Io poi alla fine ho a legar l'asino Dove vuole il padrone.
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 362: Per mia difesa basterà di dire:.... attacca l'asino dove vuole il padrone.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 18: Per legar l'asin dove 'l padron vuole.
Definiz: § XXII. Metter l'asino a cavallo, vale Mettere una cosa vile sopra una di pregio. –
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn.: Sarebbe proprio come metter l'asino a cavallo.
Esempio: Fag. Comm. 6, 151: Dirà ch'il tuo padrone ha messo l'asino a cavallo.
Definiz: § XXIII. Portare mercanzie a schiena d'asino, Spedire mercanzie a schiena d'asino, vale Portarle, Spedirle, caricandole a bisdosso dell'asino.
Definiz: § XXIV. Ponte dell'asino, dicesi figuratam. La quinta proposizione d'Euclide, perchè difficile a intendersi dai principianti.
Definiz: § XXV. Scappar l'asino prima del suon della tromba; locuzione volgare, che vale Fare una cosa innanzi il tempo. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 249: Tant'è, non son potuta più stare alle mosse, m'è scappato l'asino prima del suon della tromba; ho sentito da quella finestra ogni cosa; e giacchè ho trovato l'uscio aperto, son insaccata quà di carriera.
Definiz: § XXVI. Alla prova si scortica l'asino; Proverbio, che vale: Al cimento si conosce l'uomo. –
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 2: Voi sapete 'l proverbio, Che alla prova si scortica l'asino.
Esempio: Cecch. Incant. 1, 3: L'asino Si scortica alla prova.
Esempio: Bard. P. Avinav. 15, 39: Ma si scortica l'asino alla prova.
Esempio: Fag. Comm. 2, 250: I' ti vo' bene sanza misura. N. E io a tene sanza fondo. L. Alla prova si scortica l'asino. N. Dammi la mano. L. Eccola.
Definiz: § XXVII. Asin bianco gli va al mulino, dicesi in proverbio di Chi è agiato delle cose del mondo, o a cui le faccende vanno bene. –
Esempio: Varch. Ercol. 72: Uno ch'è bene stante, cioè agiato delle cose del mondo, e che ha le sue faccende di maniera incamminate, che se gli può giustamente dire quel proverbio: asin bianco gli va al mulino.
Esempio: Salv. Granch. 2, 4: L'asin bianco Ti va a mulino.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 546: Compagni,.... L'asin bianco v'è ito a mulino.
Definiz: § XXVIII. Asin duro, baston duro. Proverbio che vale: Con gli ostinati fa di mestieri ostinazione.
Definiz: § XXIX. Asin che ha fame, mangia d'ogni strame. Proverbio che vale: Chi ha vero bisogno di mangiare, o d'altra cosa, non fa boccuccia, non la guarda per la sottile.
Definiz: § XXX. Asin che raglia, mangia poco fieno. Proverbio che vale: Chi si perde in parole, riesce poco ai fatti.
Definiz: § XXXI. Asin punto convien che trotti. Proverbio che vale: Anche l'uomo timido o pigro, stimolato dall'onore, o punto da rimproveri, s'appiglia a qualche lodevole consiglio.
Definiz: § XXXII. Chi asino è, e cervo esser si crede, Al saltar della fossa se n'avvede. Proverbio che vale: Chi piglia impresa superiore alle proprie forze, poi alla prova vien meno.
Definiz: § XXXIII. Chi non può dare all'asino, dà al basto. Proverbio che vale: Chi non può vendicarsi con chi e' vorrebbe, si vendica con chi e' può. –
Esempio: Varch. Ercol. 20: Quegli che non possono all'asino, usano di dare al basto.
Esempio: Fag. Rim. 4, 216: E dopo d'aver fatto un gran contrasto, I, enne, onne, egli concluse al fine: Chi non può dar all'asino dia al basto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: Nè dar potendo all'asino, dà al basto.
Definiz: § XXXIV. Com'asino sape, così minuzza rape. Proverbio antico, che vale: Ognuno fa quel ch'e' può e quel ch'e' sa. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 141: Alla quale proposta si levò il savio cavaliere messer Farinata degli Uberti, e 'n la sua diceria propose gli antichi due grossi proverbj che dicono: come asino sape, così minuzza rape, ec.
Definiz: § XXXV. E' va più d'un asino al mercato. Dicesi proverbialmente contro chi crede esservi alcuna cosa unica al mondo. –
Esempio: Deput. Decam. 77: Non credon che sia per questa cosa altra voce al mondo, e non sanno, come ha quel proverbio materiale e grosso, che va più d'un asino a mercato.
Definiz: § XXXVI. Far conto che ragli un asino; Modo proverbiale che vale Non far conto alcuno delle altrui parole.
Definiz: § XXXVII. I ragli degli asini non arrivano al cielo. Proverbio che vale: Le imprecazioni o le maldicenze degli sciocchi o indiscreti non sono ascoltate. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 9: E gli è uno spirito qui in terra di quel cielo, dove non arrivano i ragghi d'asino.
Esempio: Baldov. Am. scart. 250: Ed al destino Penso che nulla importi S'altri lo chiama autor del suo travaglio; Chè degli asin al ciel non giunge il raglio.
Definiz: § XXXVIII. L'asino non conosce la coda se non quando e' non l'ha. Proverbio che vale: Uno non conosce il bene se non quando e' n'è restato privo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 118: E fai, come si dice, l'asinello, Che sempre par che la coda conosche Quando e' non l'ha, chè sel mangian le mosche.
Esempio: Bellinc. Rim. 90 t.: Che l'asinel conosce allor la coda Quando e' non l'ha.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 25: Che la coda par conosca L'asinin quando non l'ha.
Definiz: § XXXIX. L'asino dove è caduto, o inciampato, una volta, non cade, o inciampa, più. Proverbio che adoprasi per rimprovero contro chi ricade in un errore, di che già fu corretto.
Definiz: § XL. L'asino non va che col bastone. Dicesi proverbialmente di Chi non muovesi ad operare se non costretto dalle minacce.
Definiz: § XLI. L'orzo non è fatto per gli asini. Proverbio che vale: La gente rozza e ignorante non apprezza le cose scelte o di pregio. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 531: Quest'orzo non è fatto pe' tuo' denti; allude al proverbio: L'orzo non è fatto per gli asini; e così gli dà d'asino in complimento.
Definiz: § XLII. Qual asin dà in parete, tal riceve. Proverbio antico, che si dice quando uno riceve la pariglia d'un'ingiuria, ch'egli ha fatta. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 184: Assai dee bastare a ciascuno, se qual asino dà in parete, tal riceve: senza volere, soprabbondando, oltre la convenevolezza della vendetta, ingiuriare.
Esempio: E Bocc. Laber. 96: Nè è però esente, come egli si crede, dal volgar proverbio, il quale voi usate dicendo: quale asino dà in parete, tale riceve; se egli gli altrui beni lavora, e' viene d'altra parte chi lavora i suoi.
Definiz: § XLIII. Qui mi cascò l'asino. Detto proverbiale che vale: Qui sta la difficoltà, Qui fu dove altri cadde in errore. –
Esempio: Fag. Comm. 1, 85: E chi è lo sposo? L. Oh qui è dove mi cascò l'asino.
Definiz: § XLIV. Trotto d'asino poco dura; ed anche assolutam. Trotto d'asino. Proverbio che si dice di Chi si mette a far cosa che non può proseguire, o di Chi non ha perseveranza. –
Esempio: Cecch. Incant. 1, 3: Amor di giovani, trotto d'asino.
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi 10: Ma perchè le allegrezze di questo mondo, quasi trotto d'asino stracco, durano poco, si affligge ognuno, e fanne gran rammarichio.