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Dizion. 2° Ed. .
ASINO
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ASINO.
Definiz: | Animal noto. Lat. asinus. |
Esempio: | Cr. 9. 69. 1. Qualunque vorrà far buona generazion d'asini, dee primieramente, ec.
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Esempio: | Bocc. n. 21. 8. Poscia messogli l'asino innanzi, con suoi cenni, gli fece
intender, che a casa ne le recasse. |
Esempio: | E Bocc. n. 72. 6. scontrò Bentivegna del Mazzo, con un'asin
pien di cose innanzi. |
Esempio: | N. ant. 2. 2. Cotanto vi dico, che 'l cavallo è nutricato a latte d'asina, ec.
Invennero, che la destriera era morta, e il puledro fu nutricato a latte d'asina. |
Esempio: | Franc. Sacch. Tocca gli asini forte, e pure, arri, arri, arri. |
Esempio: | Alb. cap. 24. Cibo, e verga, e incarico all'asino, e pane, e disciplina, e opera
al servo |
Definiz: | ¶ Per metaf. zotico, di rozzi costumi, scortese. Lat. inhumanus, rusticus
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Esempio: | Bocc. n. 15. 25. Asino fastioso, ed ebriaco, che tu dei essere. |
Esempio: | E Bocc. n. 40. 10. Egli aveva a buona caviglia legato
l'asino. |
Definiz: | ¶ Legar l'asino, in proverbio, vale addormentarsi. |
Esempio: | E Bocc. n. 19. 4. pure in
proverbio. |
Definiz: | ¶ A fare a far sia: quale asino da in parete tal riceve. |
Esempio: | E Bocc. n. 78. 2.Assai dee bastare a ciascuno, se qual'asino
da in parete tal riceve, senza voler soprabbondando, oltre la convenevolezza della vendetta
ingiuriare. |
Definiz: | E si dice, quando uno riceva la pariglia d'ingiuria, ch'egli abbia fatta. Latin. Qui
malum dat, malum accipit. |
Definiz: | G. V. 6. 83. 4. Com'asino sape, così minuzza rape. Cioè: che ognuno fa
quel, ch'è' può, e quel ch'e' sa. |
Definiz: | ¶ Molti altri proverbj derivan da questo animale, come. Chi non può dare all'asino dia al basto. E
vale, per esemplo, che chi non può vendicarsi con chi e' vorrebbe si vendica con chi e' puo. |
Definiz: | ¶ Lavare il capo all'asino. far beneficio a chi nol conosce, e non ne fa capitále. Lat.
laterem lavare. Fl. c. 104. |
Definiz: | ¶ Gli asini si conoscono a' basti: cioè: le qualità d'uno si conoscono all'abito, e alla favella.
Lat. cauda de vulpe testatur. |
Definiz: | ¶ Far come l'asino, che porta il vino e bee l'acqua, affaticarsi in pro d'altri. |
Esempio: | M. Bin. rim. bur. Per se bee l'acqua, e porta agli altri il vino. Lat.
ut asinus balneatoris. Flos. c. 103. e
410. |
Definiz: | ¶ Far come l'asino, che dove egli inciampa una volta, più non vi passa. Non ricader negli stessi
falli. |
Definiz: | ¶ L'asino non conosce la coda, se non quando e' non l'hà, cioè. Non conoscere il bene, se non quando
l'huomo n'è privo. Lat. Male accepto, stultus sapit. |
Definiz: | ¶ L'asino non va se non col bastone. Si dice di chi non si muove ad operar se non con asprezze, e
scortesíe. Lat. Malus, nisi malo coactus, recte facere nescit. |
Definiz: | ¶ Lega l'asino, dove vuole il padrone legare l'asino dove vuole il padrone. fa quel
ch'e' t'è commesso, e pensivi chi commette. Latin. ut homo est, ita morem geras.
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Definiz: | ¶ Asin bianco gli va a mulino, e dicesi, di chi è agiato delle cose del Mondo. |
Definiz: | ¶ Metter l'asino a cavallo: si dice del mettere una cosa vile sopra una di pregio. |
Definiz: | ¶ Tirar dietro all'asin suo. Mantenersi nella sua ostinazione, e caparbietà. |
Definiz: | ¶ Trotto d'asin poco dura: si dice di chi si mette a far qualche cosa, oltre al suo potere, che non
può durarla. |
Definiz: | ¶ Chiamasi anche Ciuco, ma per allettarlo, e per vezzi. |
Definiz: | E anche gli si dice Miccio. |
Esempio: | Morg. E s'eran bastonati, come micci. |
Esempio: | Burch. E gli altri ragghian tutti, come micci. |
Definiz: | Dicesi anche far come l'asin del pentolaio. |
V. Pentolaio.
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