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Dizion. 3° Ed. .
REO.
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REO.
Definiz: | Malvagio, scelerato, colpevole, che ha in se qualità malvagia. Lat. malus, improbus,
nequam. |
Esempio: | Boc. Nov. 68. 9. Ove se tu rea femmina? |
Esempio: | E Bocc. Nov. 32. 3. Chi è reo, e buono è tenuto, può
fare il male, e non è creduto. |
Esempio: | G. V. 10. 9. 2. Per la qual cosa, per lo meno reo partito (cioè dannoso)
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Esempio: | E G. V. 11. 2. 5. Pianeto convertivole, e reo co' rei.
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Esempio: | E G. V. 5. 19. 2. Se Arrigo fu contro la Chiesa reo, questo
Otto fu pessimo. |
Esempio: | Petr. Canz. 40. 1. Interromper convien questi anni rei. |
Esempio: | E Petr. Son. 211. Perchè morte fura Prima i migliori, e lascia
stare i rei. |
Esempio: | Dan. Par. 12. Tal che si mise a circuir la vigna, Che tosto imbianca, se 'l
vignaio è reo. |
Esempio: | E Dan. Inf. 34. Ov'io m'appresi Al pel del vermo reo, che 'l
Mondo fora. |
Esempio: | Nov. Antic. 55. 1. Mess. Brancadora il vide: seppegli reo. |
Esempio: | Dan. Inf. 30. Ricorditi, spergiuro, del cavallo, ec. E sieti reo, che tutto 'l
Mondo sallo [cioè abbialo per male. Lat. aegrè feras] |
Esempio: | E Dan. Inf. appresso. A te sia rea la sete [cioè
t'affligga, e ti tormenti] |
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