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Definiz: Preposizione, che di sua natura serve ad indicare interiorità o addentramento, così nelle locuzioni proprie come nelle figurate; e regge il termine tanto della quiete quanto del moto.
Dal lat. in.
Definiz: § I. Essa preposizione, congiunta o no ad articolo, presso gli antichi grammatici nostri, che seguitavano i Latini, era considerata come uno dei segni dell'Ablativo. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 174: Ablativo.... nelle, nel,... nelli, ne', negli.
Definiz: § II. Si unisce frequentemente agli articoli, e se ne formano le preposizioni articolate Nel, Nello, Nella, Nei e Ne', Nelli, Negli, Nelle, che anche separatamente scrissero i più antichi, ed alcune volte scrivono i moderni, massime in verso; cioè Ne lo, Ne la, Ne li, Ne gli, Ne le: la quale unione procede forse dalle antiche maniere In el, In ello, In ella, In elli, ec., caduta per aferesi la I, e agglutinatasi la N con l'articolo. –
Esempio: Dant. Purg. 17: Questi è divino spirito, che ne la Via d'andar su ne drizza senza prego.
Esempio: E Dant. Parad. 11: Poi che ciascuno fu tornato ne lo Punto del cerchio, in che avanti s'era, Fermossi, come a candellier candelo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 1: Ne le scure spelonche e boschi fieri.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 13, 2: Di sopra vi narrai che ne la grotta Avea trovato Orlando una donzella.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 27: Tre dì e tre notti andammo errando ne le Minacciose onde per camino obliquo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 41, 36: Ma perchè molto era inchinata l'ora, Differir la battaglia ne l'aurora.
Esempio: Bemb. Pros. 192: Sono In e Ne quel medesimo. Ma l'una si dice quando la voce, a cui ella si dà, non ha l'articolo: In terra, In cielo. L'altra quando ella ve l'ha: Nell'acqua, Nel fuoco. O pure quando ella vel dee avere: Ne' miei bisogni, in vece di dire Ne i miei bisogni.
Definiz: § III. Preposta agli articoli Lo, La ec., si trova spesso negli antichi scrittori, od anche talora poeticamente nei moderni, invece delle preposizioni articolate Nello, Nella, ec. –
Esempio: Dant. Inf. 6: La tua città, ch'è piena D'invidia sì, che già trabocca il sacco, Seco mi tenne in la vita serena.
Esempio: E Dant. Inf. 12: S'approccia La riviera del sangue, in la qual bolle Qual che per violenza in altrui noccia.
Esempio: Barber. Docum. Am. 2: La prima [parte].... e' novizi Doce schifar li vizi, E la seconda in le vertù intrare.
Esempio: E Barber. Docum. Am. 253: Non ti fidar di lui Tutto in la guardia altrui.
Esempio: Bibb. N. 1, 120: Non darai moglie allo figliuolo mio delle figliuole de' Cananei, nella terra in la quale io abito.
Esempio: E Bibb. N. 1, 148: Rachel era bellissima in la faccia venusta, e di bello aspetto.
Esempio: Scal. Claustr. 444: La lezione viene in la composizione di questa Scala in prima che gli altri.
Esempio: E Scal. Claustr. 446: In lei è la dolcezza somma, che si desidera d'assaggiare non solamente nel guscio della lezione di fuori, nè in l'odore dentro della meditazione.
Esempio: Machiav. Disc. 34: Ne seguita o poco o nissuno disordine in la repubblica.
Esempio: E Machiav. Disc. 55: Bisognerebbe.... che mandasse ad abitare la corte romana, con l'autorità, che l'ha in Italia, in le terre de' Svizzeri.
Esempio: Legg. Band. C. 1, 162: Desiderando [li Otto di Guardia e Balía] come in la città si vive pacificamente, così anche il dominio stia purgato de' tristi, e che ec.
Definiz: § IV. Si trova pure presso gli antichi, ed oggi vive in qualche vernacolo, invece di Nel, Nello ec., In del, In dello ec.,
sia che derivi dalla preposizione arcaica latina Endo, Indo, Indu, sia che risalga ad una forma composta In de lo ec. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 3: Beatitudine è in vertù, e noi la cheremo in vizj, ed è in delle grandezze grande di Paradiso, e noi la cheremo in este miserrime vil terrene.
Esempio: E Fr. Guitt. Lett. 50: Chi dà a te in dell'una gota, apprestali l'autra.
Esempio: S. Gir. Grad. 5 var.: Migliore sperare fa uomo in del nostro Signore, che non fa in delli principi.
Esempio: Casalb. Mel. Ricord. 24: Sono assegnati, sopra la data del contado, fiorini 5 d'oro in de la cappella di santo Giorgio.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 17: In della decima parte dico che la orazione è commendabile per li suoi molti buoni effetti.
Esempio: Docum. Miliz. Ital. 502: I quali cavalieri italici fossero in minore nomero (numero) di quindeci cavalieri in una e sotto una bandiera, capitaneria, o conestabilía, la persona del Conestabile overo del Capitano in del detto nomero de' quindeci computata; non possano a quelli cotali cavalieri italici non instanti in del detto nomero di quindici sotto una bandiera, capitanía overo conestabilía, provedere di pagare overo pagare ec.
Definiz: § V. Presso gli antichi scrittori premettevasi talvolta pleonasticamente a Nel, Nella ec., facendosi In nel, In nelli, ec. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 57: Stando alla sentenzia del buono Trogil di Troia, che spessamente leggete in nel libro vostro.... dovemo ec.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 100: La donna nostra disse: Bene fate, suore mie, chè bene sono diritta vedova, chè 'l sole della giustizia è scurato, e le tenebre sono fatte in nel mondo.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 378: S'aperse la terra davanti Datan e Abiron, e con li lor famigli discesero in nell'inferno.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 393: In nel numero di pecore e di fiere è avuto qualunque è oppresso da' diletti del corpo.
Esempio: E Fr. Bart. Amm. ant. volg. 397: In nel seme dell'uomo si tragge sustanaia di fuoco e d'aere, perocchè s'ingenera di chiaro e puro sangue.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 5: Debba detto camarlingo infra otto dì dal principio del suo officio giurare in nella presenzia de' Consoli sopradetti o di detti Provveditori, di fare ec.
Definiz: § VI. Talvolta si apostrofa in principio, perdendo la i, per togliere il concorso di più vocali, o per comodo del verso. –
Esempio: Cavalc. Tratt. Stolt. 277: Ch' han 'n ogni nostra via lacci composti.
Esempio: E Cavalc. Tratt. Stolt. 281: Star 'n esta vita a questi cotai piace.
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 29: E 'l terzo giorno scesi giù da basso 'N una loggia arrivorno per ventura.
Esempio: Firenz. Rim. 2, 285: Son tutti gli atti suoi feroci ed empj, Cotai ch'ancor se stesso ancide il folle. 'N una man porta un'accesa facella, Colla quale ha talvolte acceso il Sole.
Esempio: Alam. L. Gir. 1, 68: E 'n mezzo il fianco con tal forza il diede, Che 'n terra l'asta più che mezza resta.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 192: Pensai 'n un sorsettino, o due al più, sazio Farmi dell'acqua, ch'il cervello intrica.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 2, 2: E stretto il suo tesor celatamente 'N uno strapunto de' suoi vili stracci Sulla persona se 'l dispone adatto.
Definiz: La preposizione IN serve specialmente a significare una gran quantità di relazioni, delle quali noteremo le principali. Lo Stato e la Quiete; il Luogo; la Condizione; la Contenenza, l'Interiorità; la Partecipazione e la Compagnia; il Collocamento, l'Occupazione; la Circostanza o l'Occasione; la Relazione di un'azione, passione, affetto, sentimento, giudizio, e simili, col proprio termine; lo Strumento o il Mezzo; il Subietto, la Materia, la Forma, il Genere, di un lavoro qualsiasi; la Ragione, la Cagione, il Fine; l'Uso; il Modo di essere, la Disposizione, l'Atteggiamento; la Foggia, l'Acconciatura; la Somiglianza, la Conformità; l'Adunamento o Congregamento di persone; la Natura o Specie della pena; l'Intestazione e la Dedicazione; il Termine di un moto, della inclinazione o propensione; la Direzione e il Risultato di un atto; la Successione; la Mutazione, la Trasformazione; l'Elezione; l'Unione matrimoniale; la Divisione, la Partizione o Distribuzione; il Tempo, la Durata, l'Età. Finalmente noteremo le correlazioni di questa particella con altre voci, le locuzioni e le maniere.
Definiz: IN denota relazione di stato, o di quiete, rispetto a un dato luogo, parlandosi tanto di persone quanto di cose. –
Esempio: Nov. ant. C. 130: Dicoti che io non ci sono se non io e la fante mia, chè tutta la famiglia mia è in villa.
Esempio: Dant. Inf. 20: Suso in Italia bella giace un laco Appiè dell'alpe.
Esempio: E Dant. Inf. 32: Noi eravam partiti già da ello, Ch'io vidi duo ghiacciati in una buca.
Esempio: Vill. G. 78: In porta del Duomo erano abitanti e di lignaggio de' filii Giovanni e de' filii Guineldi.
Esempio: E Vill. G. appr.: Erano ancora nel detto quartieri Arrigucci e Sizii, e' figliuoli della Tosa.
Esempio: Petr. Rim. 1, 161: In ramo fronde, ovver vïole in terra Mirando.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 45: Per man mi prese, e disse: In questa spera Sarai ancor meco, se 'l desir non erra.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 202: Con lei in un lettuccio assai piccolo si dormiva.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 89: In Roncisvalle una certa chiesetta Era..., ch'avea due campane.
Esempio: Car. Eneid. 4, 199: E i maggior Peni, e' più chiari Fenici Stanno in sella aspettando anzi al palagio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 299: Uh! domine Ci aiuti! che è stato? non è il medico In casa?
Esempio: Segner. Incred. 171: Quelle vampe che noi proviamo quando il Sole è in Lione, pruovan gli Antipodi quando il Sole è in Aquario.
Esempio: Fosc. Poes. C. 71: Era ne' colli suoi l'ombra de' boschi Sacri al tripudio di Diana e al coro.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 193: Sedevano in cima a una rupe, chiamando la morte.
Esempio: Giord. Op. 1, 1: Quello che la greca eleganza e la romana magnificenza non vidde, avrà Milano (come speriamo) in un luogo solo ordinatamente disposta ogni maniera di edifizj, che ec.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: S. Bern. Lett. F. 139: In esso (in Dio) viviamo e movianci e siamo. E non siamo nel Signore Idio nostro, sì come siamo in questa aere, ma in esso viviamo per fede.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 57: Nel cuore sia contrizione, nella bocca confessione, nell'opere tutta umilità di soddisfazione.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 4: Nella quale umilità sta piantato l'amore e l'affetto dell'anima.
Esempio: Machiav. Disc. 5: Spinto da quel naturale desidero che fu sempre in me di operare senza alcun rispetto quelle cose che io creda rechino comune benefizio a ciascuno, ho deliberato ec.
Esempio: E Machiav. Disc. 178: Tanto sono questi vizj più detestabili, quanto ei sono più in coloro che seggono pro tribunali.
Esempio: Ar. Rim. 1, 273: Vedi tu in altri costumi sì culti?
Esempio: Tass. Gerus. 9, 71: Era il sesso il medesmo, e simile era L'ardimento e 'l valore in questa e in quella.
Esempio: Leopard. Poes. 116: In cor mi regna L'antico amor.
Definiz: § II. E reggente un termine denotante alcun libro, opera, o parte di opera, ovvero il suo autore, o un dato autore, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 7: E anche significata [l'anima] in libro, il quale dice ch'era chiuso e legato.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. M. 12: Quanti e quali fussero i pensieri, li sospiri, le lacrime..., egli medesimo.... il dimostra nella sua Vita nuova.
Esempio: Machiav. Disc. 179: Avendo ne' discorsi del superior libro parlato delle deliberazioni fatte dai Romani pertinenti al di dentro della città, in questo parleremo di quelle, che il popolo Romano fece pertinenti allo augumento dello imperio suo.
Esempio: Car. Apol. 39: Voglio che la perfezion del dire.... sia infino a ora in questa lingua, spezialmente nel Petrarca e nel Boccaccio.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 190: So che quella santa anima che seco dialogizzava d'amore colà nelle Cantiche.... si confessò debole ec.
Esempio: Ricc. A. M. Om. volg. Pref. 3: I fastidiosi critici.... in san Basilio nulla han trovato che gli offenda; tutti unitamente si sono accordati ad ammirar l'eloquenza polputa, la dottrina sana, l'erudizione scelta, l'eleganza non affettata.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 193: Nacque allora, come si crede, il costume riferito nelle storie come praticato da alcuni popoli antichi che lo serbarono, che ec.
Definiz: § III. Regge altresì il termine di luogo, in cui avviene un fatto o si compie un'azione, e riferiscesi figuratam. anche a persone, o a loro facoltà. –
Esempio: Dant. Inf. 1: In tutte parti impera e quivi regge.
Esempio: E Dant. Purg. 15: Con quelle acque Giù per le gote, che il dolor distilla, Quando per gran dispetto in altrui nacque.
Esempio: E Dant. Conv. 289: Così la mala opinione nella mente non gastigata nè corretta, cresce e multiplica, sicchè ec.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 138: Saturno corregnò con lui in Italia.
Esempio: Petr. Rim. 1, 10: In me movendo de' begli occhi i rai, Cria d'amor pensieri, atti e parole.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 14: Divisamente come si vendono e comperano tutte mercatanzie in Gostantinopoli e in Pera.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 64: Non come in Oriente aveva fatto, dove a chiunque usciva il sangue del naso, era manifesto segno d'inevitabile morte, ma ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 68: Nacquero diverse paure ed immaginazioni in quegli che rimanevano vivi.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 262: La mia figliuolina vocata Falchetta e Vincenza.... morì.... a ore 18, e dipoi la sera a ore 24 Tommaso la fece seppellire in Santa Croce nella nostra cappella.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 27: Gli pon la somma Providenzia appresso In mare e in terra capitani invitti.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 350: In paese freddo e alpestre, i tempi che erano asprissimi, impedivano assai l'azioni militari.
Esempio: Bemb. Rim. 43: Onde si dice: Chi solca in lito, perde l'opra e 'l tempo.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 50: Venían dietro dugento in Grecia nati.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 6: Altri vogliono che ricevesse questo nome dipoi in Atene, quando Egeo per figliuolo lo riconobbe.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 115: Il fiume Senna, nascendo nelle montagne della Borgogna,... bagna e divide la città di Parigi.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 1, 15: Era nel tempo che ai vaganti uccelli Son tese mille insidie e mille aguati.... Or ne' campi, or ne' boschi ed or ne' prati.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 383: In qual nido vestì piume sì forti Cotanto augello?
Esempio: Fosc. Poes. C. 69: Al cor men fece Dono la bella Dea che in riva d'Arno Sacrasti alle tranquille arti custode.
Esempio: Leopard. Poes. 123: In ogni lato Risorge il romorío.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 189: Narrasi che.... apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi non vi si scuopre.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 11: E gloria cerco da virtù private In questa terra, ove il furor di pochi Coi primi onori la virtù punisce.
Definiz: § IV. Reggente il termine del luogo, della parte, e simili, ove alcuno ha o possiede una cosa. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 150: Ordinò con una sua fante, che Federigo le venisse a parlare ad un luogo molto bello che il detto Gianni aveva in Camerata.
Definiz: § V. E reggente un termine che denota la parte del corpo, dove alcuno ha, porta, pone, qualche cosa; per similit. detto anche di animale. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Io avea già i capelli in mano avvolti.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 260: Forse mi farà Iddio grazia d'ingravidare, e così appresso, avendo il suo anello in dito ed il figliuolo in braccio da lui generato, io il racquisterò, ec.
Esempio: Tor. Miser. 78: Dario ne' suoi dì, ricchissimo re di Persia, fuggendo innanzi alle forze d'Alessandro.... preso dalli amici propj, gli furono messe nelle gambe le pediche d'oro e presentato ad Alessandro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 64: Tien questo anello in dito, e torna ad ella.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 7, 65: A cui la Maga nel dito minuto Pose l'anello.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 35: Con quel [gregge] sen va dove il suol far satollo, Sonando una zampogna ch'avea in collo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 21, 63: Come sparvier che nel piede grifagno Tenga la starna e sia per trarne pasto,... Così il medico ec.
Esempio: Grazz. Pros. 6: Alle monache ancora non si disdice.... questi giorni vestirsi da uomini, colle berrette di velluto in testa, colle calze chiuse in gamba, e colla spada al fianco.
Esempio: E Grazz. Pros. 21: Andate tutto armato di arme bianca con una roncola in spalla infino in bottega di Ceccherino merciaio.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 31: Avendo nella destra il ferro ignudo, ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 18: Messasi in testa una ghirlanda appassita e una torcia in mano..., entrò nella sala del consiglio danzando.
Esempio: Segner. Pred. 93: Chi non inorridisce stamane dal veder Cristo con un sol flagelletto di funi in mano, scompigliar turbe, rovesciar banchi, ec.?
Definiz: § VI. Spesso ha forza di determinare la parte del corpo, ove si compie qualche azione o si soffre alcuna passione. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 34: A' quali conviene patire ancora alcuna pena e malagevolezza nelle loro carni..., per sodisfare di quello che male si dilettaro, ec.
Esempio: Vill. M. 243: Gli levò di terra e baciogli in bocca.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 215: Con tanto studio lo percosse, che acciecato da quel furore che lo portava, se medesimo in una gamba gravemente offese.
Esempio: Ar. Or. fur. 18, 161: Ben pigliar nel crin la buona sorte Carlo sapea, quando volgea la faccia.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 30: E 'l predator, di spoglie e di rapine Carco, stringea le vergine nel crine.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 137: Il che veramente era un tenergli le punte dell'aste nella schiena, e più tosto un cacciarselo inanzi, che seguitarlo.
Esempio: Leopard. Poes. 137: Quando tu, dotta Allettatrice, fervidi sonanti Baci scoccavi nelle curve labbra De' tuoi bambini, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 148: Si stringe nelle spalle, si volta alla compagnia, accenna loro che ec.
Definiz: § VII. Ed altresì la parte del corpo, o di una cosa, dove si riscontra una data qualità, naturale o artificiale. –
Esempio: Dant. Inf. 20: Quell'altro che ne' fianchi è così poco, Michele Scotto fu, che veramente Delle magiche frode seppe il giuoco.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 159: Uscendo in pubblico [una tal femmina], scoperta nelle braccia, nelle spalle e nel seno, e non pure scoperta, ma ripulita, è come una spada nuda, anzi arrotata, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 12: Due lunghi mustacchi arricciati in punta.
Definiz: § VIII. Serve a determinare la parte del corpo nella quale apparisce, o gli atti pei quali si manifesta, una particolare condizione o disposizione dell'animo; ed altresì la parte del corpo su cui principalmente agisce un dato affetto: anche figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 201: Partissi quella dispietata e rea, Pallida, in vista orribile e superba.
Esempio: Pulc. L. Morg. 9, 50: Farsi nel volto come fresca rosa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 134: Zerbin così parlava; nè men tristo In parole e in sembianti esser parea.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 21, 71: Nel cor era gonfiata di veneno, E nel viso altrimente era dipinta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 95: Avvampa di vergogna in volto.
Esempio: Cas. Pros. 3, 314: A' poveri pare di ricevere oltraggio, quando altri, eziandio pure nel sembiante, dimostra sopra di loro maggioranza.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 190: Mentre ella un dì dal bel Liceo ritorna Casta nel cor, nel volto allegra e vana, La vede un Dio ec.
Esempio: Car. Eneid. 4, 2: Ma la regina d'amoroso strale Già punta il core, e ne le vene accesa D'occulto foco, intanto arde e si sface.
Esempio: E Car. Eneid. 4, 229: Tal fra la gente si mostrava, e tale Era ne' gesti e nel sembiante Enea.
Esempio: Leopard. Poes. 116: In fronte La gioia ti splendea, splendea negli occhi Quel confidente immaginar, ec.
Definiz: IN denota anche uno stato, una condizione, e simili, sia permanente sia passeggiera, parlandosi di persona, popolo, e simili: ed altresì l'accompagnamento di uno stato o condizione con una data azione od operazione. –
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. S. 267: Guarda il Signore istare vergognosamente, e pacientemente tacere ad ogni cosa, pure come se fosse preso in colpa.
Esempio: Cess. Scacch. volg. 91: Natura della femmina è, nelle dubbiose cose, avere in pronti buoni consigli.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 265: Quella vergine più m'è piaciuta in penitenzia, che non mi piacque nello stato della sua innocenzia.
Esempio: Bibb. N. 1, 34: Eva, io moltiplicheroe le sciagure tue, e li concepimenti tuoi; in dolore parturirai i figliuoli.
Esempio: E Bibb. N. 1, 35: E nel sudore del tuo volto userai del pane tuo, insino a tanto che tu ritornerai ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 70: In tanta afflizione e miseria della nostra città era la reverenda autorità delle leggi, così divine come, umane, quasi caduta.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 96: I nostri, o morendo o da morte fuggendo..., sole in tanta afflizione n'hanno lasciate.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 108: La città di Faenza, lungamente in guerra ed in mala ventura stata, alquanto in miglior disposizion ritornò.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 38: Per amore godetevi nelle tribulazioni.
Esempio: E S. Cater. Lett. 1, 72: Dio è sì dolce remuneratore, che la buona opera, non ostante che ella sia fatta in peccato mortale, egli la vuole retribuire ec.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 188: Sia variata l'aria de' visi secondo gli accidenti dell'uomo in fatica, in riposo, in pianto, in riso, in gridare, in timore e cose simili.
Esempio: Machiav. Disc. 45: È impossibile che quelli che in stato privato vivono in una repubblica, o per fortuna o virtù ne diventano principi, se leggessero le istorie e delle memorie delle antiche cose facessero capitale, che non volessero ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 33: Stava Ruggiero in tanta gioia e festa, Mentre Carlo in travaglio ed Agramante.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 7, 40: Ben sapea che stava in giuoco e in ballo E in cibo e in ozio molle e delicato.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 51: Io sono in una collera a cielo di questi benedetti vini.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 183: Giove non vuol, come ben grato amante, Ch'in sì gran mal l'amata sua s'invecchi.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 43: A la fine deliberò farli conoscere che egli viveva in grandissimo errore, se si persuadeva, rendersi il suo padrone ubligato.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 52: In tal mio stato.... Un de' ministri.... Mi scoperse che 'l tempo alla mia morte Dal tiranno prescritto era vicino.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 82: Fu stabilito quel famoso e tanto decantato editto di gennaio, per il quale era permesso a gli Ugonotti di vivere nella loro libertà.
Esempio: Segner. Pred. 66: A quella [predicazione] è riserbata da Dio la vostra conversione, se siete in peccato; la vostra confermazione, se siete in grazia.
Esempio: Red. Lett. 2, 463: Nel suo caso, nella sua età, nel suo temperamento, nel suo abito di corpo, questi così fatti serviziali miti, piacevoli e gentili non le possono se non portar giovamento.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 381: Ah! non potea, Prima avvezzo nel ben, frenar poi tosto I suoi desiri.
Esempio: Alf. Trag. 1, 229: In pianto Cresciuta sempre, or più di pria nel pianto Suoi giorni mena.
Esempio: Mont. Iliad. 1, 56: L'udì Febo, e scese Dalle cime d'Olimpo in gran disdegno Coll'arco su Le spalle.
Esempio: Leopard. Poes. 115: E già nel primo giovanil tumulto Di contenti, d'angoscie e di desío Morte chiamai più volte.
Esempio: E Leopard. Poes. 124: Onde in lungo tormento.... Sudar le genti e palpitar.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 200: In questa disperazione e lentezza non potranno fuggire che il desiderio di un'immensa felicità.... non li punga e cruci tanto più che in addietro.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 58: La cosa andava veramente bene, Ed era quella sera proprio in estro.
Esempio: Giord. Op. 1, 63: Non ebbe in quella povera orfanezza altro sostegno, non alle belle arti avviamento, fuorchè l'amorevole cura di Carlo Lodi.
Esempio: Manz. Poes. 128: Ite: alle mura La custodia addoppiate; ad ogni sbocco Si vegli in arme: e che nessun mi sfugga.
Definiz: § E detto di cosa. –
Esempio: Dant. Parad. 16: Come s'avviva allo spirar de' venti Carbone in fiamma, così vidi ec.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 36: Mirar parrebbe a quei sepolti, in tutta La maestà della sua luce il sole.
Definiz: IN serve anche a denotare relazione di contenenza. –
Esempio: Mazz. Lett. 1, 32: Dissi ch'egli erano vini che vi veniano da Vignone in fiaschi!
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 232: Veniva di Mugello con sei barili di vino in barili, e due in fiaschi, e una soma di pere.
Esempio: Fag. Comm. 5, 514: Adì 2 dicembre 1735, Ciapo Scorzoni dare per barili quattro vino in fiaschi, consegnati al medesimo per consumo dell'osteria.
Definiz: § I. E serve altresì a denotare la relazione di contenenza, mescolanza, composizione, tra due o più cose. –
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 281: In 120 piccioli vi erano grani 112 1/2 d'argento fino, quanto presso a poco ne stava in dieci danari dell'anno 1138.
Definiz: § II. Denota anche interiorità, compenetrazione, e simili, e vale Dentro a. –
Esempio: Dant. Inf. 1: E vederai color che son contenti Nel fuoco, perchè speran di venire, Quando che sia, alle beate genti.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 131: La fede di colui sia riputata vera, il quale nel fuoco non arde.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 215: I beni della fortuna sono le cose di fuori, che non sono in noi, nè in nostra podestà.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 27: La carità è quello dolce e santo legame, che lega l'anima col suo creatore: ella lega Dio nell'uomo, e l'uomo in Dio.
Esempio: Fag. Rim. 1, 61: 'N un vostro gruppo a me inviato.... diciotto Bellissimi luigi ho ritrovato.
Esempio: Leopard. Poes. 165: D'un popol di formiche i dolci alberghi Cavati in molle gleba.
Definiz: § III. E figuratam., pure con senso d'interiorità, regge animo, cuore, mente, pensiero, e simili. –
Esempio: S. Bern. Pist. 22: Sanamente nota e fermati nel cuore di fuggire.... l'arroganzia.
Esempio: Fior. Virt. 27: Si fermò nello animo suo d'andare oltre a mare a vedere il sepolcro di Cristo.
Esempio: Car. Eneid. 4, 23: Io, se non fusse Che fermo e stabilito ho nel cor mio Che nodo marital più non mi stringa.... solamente ec.
Esempio: Tass. Lett. 3, 33: Quello che prima s'era fermato ne la mente,... è stato l'ultimo ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 89: Le donne quando hanno fermo in testa Di far ec.
Definiz: § IV. Regge pure il termine denotante la cosa entro a cui, o con che, si avvince, si avvolge, si cuopre, checchessia: anche figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 56: Una notte vide il Re uscire della sua camera inviluppato in un gran mantello.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 176: Il corpo in così vile abito avviluppavano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 11: Levò il drappo vermiglio, in che coperto Già molti giorni lo scudo si tenne.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 4, 142: Questi cani eretici che.... tengono questo Regno avvolto in tanti errori, Iddio li faccia.... tristi e dolenti di tutte l'ossa.
Esempio: Segner. Pred. 83: Quanta [ignominia dovrà essere] a Nerone aver (per giudice) quel Pietro, aver quel Paolo, ch'ei tenne in sì vili ceppi?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 11: Omero, con quelle sue ingegnose invenzioni, fu il primo ad aprire tutt'i cervelli della Grecia, ravvolti,... nelle tenebre dell'ignoranza.
Esempio: Leopard. Paralip. 3, 30: Poi chiuso, in monacali abiti involto, Gode prima che morto esser sepolto.
Esempio: Niccol. Amal. 5, 3: Non rade volte Iddio Nell'ira avvolge della sua vendetta Gl'innocenti col reo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 142: Don Abbondio stava.... sur una vecchia seggiola, ravvolto in una vecchia zimarra.
Definiz: § V. E sempre con idea d'interiorità, e reggente un termine denotante pluralità di persone o di cose, prende il senso di In mezzo a, Tra, e simili: anche figuratam. –
Esempio: Machiav. Disc. 50: Mai non fu alcuno ordinatore di leggi straordinarie in un popolo, che non ricorresse a Dio.
Esempio: E Machiav. Disc. 53: Come costoro cominciarono dipoi a parlare a modo de' potenti, e questa falsità si fu scoperta ne' popoli, divennero gli uomini increduli.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 1: E benchè in tanta moltitudine di scrittori sia nascosa la fama mia, arò pur da consolarmi ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 43: Pirro rispose: Queste son vanità da dirsi in una turba di popolo adunata.
Esempio: Bart. D. Giapp. 1, 11: Fu dunque lor merito il fondare in tante contrarietà quella prima Chiesa.
Definiz: § VI. Regge altresì un termine denotante il veicolo, per mezzo del quale o sul quale si trasportino persone o cose. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 62: Se ella non va in cocchio a casa di quegli ed a casa di quell'altro, non desina, si tiene da niente.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 251: Andavano per la città in carrozza.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 29: Andar pel corso panciolle in carrozza?
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 127: Il far oggi che 'l detto non sie detto Così agevol a me certo parrebbe, Come l'andar a Fiesole in barchetto.
Esempio: Red. Lett. 1, 243: Passeggi all'aria aperta, non in carrozza, ma co' suoi proprj piedi.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 32: Nettuno diede la Sirena all'uomo per moglie, il quale in un cocchio, perchè la non potea camminare, la si condusse a casa.
Esempio: Leopard. Paralip. 1, 3: Cui precedeva in fervide, volanti Rote il Colli, gridando, avanti, avanti.
Definiz: IN denota pure il termine della cosa, nella quale alcuno ha parte, interesse, o è ad altri compagno, e simili. –
Esempio: Vill. G. 334: Li altri cattani e varvassori, non participavano nell'onore.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 52: Essendo.... i cittadini maggiori soliti a partecipare nel governo più presto simili a' compagni che a' sudditi.
Esempio: Car. Apol. 5: Ma voglio inferire che l'amicizia mia può essere di giovamento ancora a voi, potendovi prevalere del mio favore.... e come di vostro amico, e come d'interessato in questo negozio.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 61: E qualunque volta dovrà comparire davanti ai giudici o tribunali goderà della distinzione del posto e sedia sopra ogni altro difensore o interessato in causa.
Definiz: § Regge il termine denotante ciò, rispetto a che s'inferisce danno od offesa ad alcuno. –
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 10: Maggiore odio ha colui che è offeso nella persona, che colui ch'è offeso.... in avere.
Definiz: IN serve alla relazione di collocamento, occupazione, e simili, e regge il termine, in che si consuma, si spende, s'investe, denaro, sostanze ec., e figuratam. tempo, cure, diligenze, e simili. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 205, 16: La sua vita non era in sonare, nè in uccellare, nè in sollazzi, ma in continui consigli.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 128: In che hai speso il tempo tuo?
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 263: La sua vita era pure in misericordia e in umiltade.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 293: Il suo fervore era solamente in vita monacile.
Esempio: Barber. Docum. Am. 304: Tempo troppo non porre In scacchi.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 23: In prima, che l'uomo è infedele e disleale a Dio, in ciò, che 'l tempo, che gli ha dato, acciocchè lo spenda nel suo servigio, egli lo spende in servigio del suo avversario.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 116: Avendo il suo investito in uno anello, dove per comperare cavalli era andato.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 57: Continuamente in cani ed in uccelli s'è dilettato.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 20: Se torrete un poltracchiello, in che spendiate otto in dieci fiorini, ne raddoppierete i danari ec.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 93: Fareste meglio a comperar altre cose, ed a spender i vostri danari in cose di più profitto.
Esempio: Cecch. Incant. 1, 1: Egli il dì medesimo ti comperò quella casa, misseti questi danari in Santa Maria Nuova.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 106: Raccontano le storie, che Alcibiade spesso e con poc'onore si lasciò corrompere per argento, e lo spese male in menar vita delicata e dissoluta.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 25: I letterati sono pochi, e que' pochi ancora per lo più non abbondano sì di beni di fortuna, che possano spendere in libri largamente.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 284: Il pubblico ha dovuto pagare grosse somme in assoldar truppe per sè, o per i suoi alleati, in comprarsi l'amicizia ed il favore di grossi Principi.
Esempio: Leopard. Poes. 100: In cangiar terre e climi L'età spendendo, e mari e poggi errando, Tutto l'orbe trascorre.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 33: Credon fare un grand'avanzo Col toglier dieci scudi a un precettore, E poi cento ne sprecano in un pranzo, In una ballerina, in un cantore, In tilburj, in pariglie ed in landò.
Definiz: § I. E regge il termine denotante l'atto o il momento di fare o di avere checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 33: In picciol corso mi pareano stanchi Lo padre e i figli.
Esempio: Bibb. N. 1, 144: E vidde in sogno una scala stante sopra la terra, e l'altezza sua toccava lo cielo.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 36: Onde in questo pensiero fece due versi.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 111: Non giucando, nel quale l'animo dell'una delle parti convien che si turbi senza troppo piacere dell'altra o di chi sta a vedere, ma novellando ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 10: Col quale di limosine in digiuni ed in orazioni vivendo, sommamente si guardava di non ragionare ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 80: Comandava che così fosse arsa quella donna che dal marito fosse con alcuno suo amante trovata in adulterio.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 88: Lo fece prima sostenere, e poco di poi morire, allegando d'averlo trovato in fraude contro di lui.
Esempio: Bern. Orl. 7, 9: Ordinato che il clero in processione Sempre in Parigi stesse in orazione.
Esempio: Bemb. Rim. 45: Poi che 'l suon tace, è tolto a gran vergogna Per breve spazio ancora essere in danza.
Esempio: Bard. G. Grand. Rom. 27: È bene venire alle corone dell'oro, coronario appellato, che ne' trionfi medesimamente si riportava.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 101: Dobbiamo imaginarci che qualche passione discordante dal senso, sopravenuta nella parte imaginativa dell'anima, tira a sè l'opinione, come quando in sogno ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 3, 42: Pirro, dormendo, ebbe in sogno una tal visione.
Esempio: Segner. Pred. 83: L'altera donna Cleopatra sol per non essere in trionfo condotta da quell'Augusto,... non dubitò ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 28: Nelle sue variazioni [la mia effigie] ha conservato certi lineamenti d'insensibilità e di freddezza che l'hanno fatta parere la stessa.
Esempio: Mont. Poes. 1, 233: Chinarsi in gentil atto ossequïoso Oltre volando i due minori spirti.
Esempio: Leopard. Poes. 71: E preme in fuga l'odorate spiagge.
Esempio: E Leopard. Poes. 144: Ma da natura Altro negli atti suoi Che nostro male o nostro ben si cura.
Definiz: § II. Denota anche la circostanza, o l'occasione, di un dato atto, fatto, e simili. –
Esempio: Machiav. Disc. 6: Io veggio nelle differenze che intra i cittadini civilmente nascono, o nelle malattie,... essersi sempre ricorso a quelli giudicj, o a quelli rimedj, che dagli antichi sono stati giudicati e ordinati.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 34: S'io posso per te nulla, comandami. C. Che in queste nozze del tuo vecchio Lando (Poi che tu arai così bella matrigna) Tu mi dia ber.
Esempio: Alton. Sold. 1: Si descriverà l'ordine e la regola della falange macedonica inventata ed usata in guerra da' Greci.
Esempio: Giust. Vers. 105: E nel disordine, Nel gran viavai, Spesso ci scappano Anche i cucchiai.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 295: E bolle e spira Impetuoso, nella strage, il sangue.
Definiz: § III. Regge anche il termine denotante il subietto di qualsivoglia occupazione, esercizio, ufficio, e simili. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 3: E fallo nocchiere, quando è venuto agli anni di tale discrezione, che possa, e sappia, e possa volere,... durare fatica nella guardia e nella condotta di così nobile vasello, in che Dio l'ha allogato e messo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 79: Senza faticarsi in troppo lungo offizio o solenne, ec.
Esempio: Parut. Disc. polit. 2, 135: Numero grandissimo di soldati esercitati in una perpetua milizia.
Esempio: Bart. D. Giapp. 1, 104: Il mettersi tosto a faticare nella conversione de gl'infedeli.
Esempio: E Bart. D. Giapp. 1, 141: Continuo lo strapazzarsi ne' più vili e sordidi ministeri della casa.
Esempio: Menz. Sat. 1: Mi domanda talun, s'io studio in Marco.
Definiz: § IV. E regge altresì il termine su cui si fa o si compie un'azione. –
Esempio: Dant. Purg. 3: Lo sol.... Rotto m'era dinanzi alla figura, Ch'aveva in me de' suoi raggi l'appoggio.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 80: Li quali ceci ponendo Esichio poi la sera in mensa per cenare, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 129: Le vettovaglie in carra ed in giumenti, Tolte fuor de le navi, erano carche.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 20: Poscia dice piangendo: in voi serbate Questa dolente istoria, amiche piante.
Esempio: Dav. Tac. 1, 407: Egli la lodò in ringhiera dall'essere stata bella.... e da altre fortune, in vece di virtù.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 5: Non solo ha professata la religion cattolica,... anzi l'ha insegnata nelle cattedre, l'ha predicata ne' pulpiti.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 204: Che il primo signore niuna ragione avesse più nel suo servidore.
Esempio: Alf. Trag. 1, 225: In re tant'oltre Non val poter, Che di natura il grido A opprimer basti.
Esempio: Pindem. Poes. 442: Ma quella voce in lei nulla poteo.
Definiz: § VI. Regge pure il termine del pensiero, dell'affetto, della compiacenza; ed equivale alle particelle A o Di, ma ha più d'efficacia. –
Esempio: Dant. Inf. 10: E s'io fui dianzi alla risposta muto, Fat'ei saper che il fei, perchè pensava Già nell'error che m'avete soluto.
Esempio: E Dant. Parad. 15: O fronda mia, in che io compiacemmi Pure aspettando ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 162: Come 'l Sol neve, mi governa Amore, Pensando nel bel viso più che umano.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 3: Ne' fatti miei penso ogni dì, gli altrui abbandono.
Esempio: Nannin. Epist. Ovid. 99: E tra tanti miei mali, in questo solo Assai mi piacqui, e mi stimai beata, Ch'io fui donna d'Oreste.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 116: Francescomaria.... riprese lo stato; compiacendosi in questo, per diversi rispetti, Francia, Spagna e Vinegia, ec.
Definiz: IN serve pure alla relazione di ciò, rispetto a cui si afferma, di persona o di cosa, una data azione, condizione, qualità, e simili; ed equivale a Circa a, Quanto a, Rispetto a; ed anche In materia di, Nel fatto di, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Ciascun meco si conviene Nel nome che sonò la voce sola.
Esempio: Bibb. N. 1, 97: Ecco, ancora in questa cosa hoe ricevuto li preghi tuoi.
Esempio: Petr. Rim. 2, 199: In tutte l'altre cose assai beata In una sola a me stessa dispiacqui.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 71: Molti altri servavano tra questi due di sopra detti una mezzana via, non strignendosi nelle vivande quanto i primi, nè nel bere e nell'altre dissoluzioni allargandosi quanto i secondi.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 112: Disposta sono in ciò di seguire il piacer vostro.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 131: In avarizia hai tu peccato?
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 51: E poichè Dio ebbe provata la pazienzia sua, gli restituì a doppio ogni cosa. Giob mai in queste cose non si lagnò.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 7: E anche con lui mi stesi un poco più a fondo in questo.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 228: Piaceci l'ordine tenuto e nelle cose e nello scrivere tuo, nè è altro in quella lettera al parere nostro che richiegghi altra risposta.
Esempio: Savonar. Pred. 12: Ma se 'l dicesse (il cattivo sacerdote): io fo questo per fare quello che fa ed intende la Chiesa, ed avessi questa intenzione, benchè lui dubitasse in fede non darebbe noia.
Esempio: Tratt. Falcon. 4: Sono ancora altri falconi chiamati rubatori; e loro natura è di rubare la preda agli altri uccelli, se li possono avanzare in potenzia.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 119 t.: De la quale, non avendo io ragionato ancora, per non esser più negligente in questo paese, che io mi sia stato in ciascuno de gli altri, brievemente vengo a descriverla.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 189: Nell'arco sol disconvenner tra loro: Questa l'usò di corno e quella d'oro.
Esempio: Car. Eneid. 4, 73: Che 'l crudo verno, il tempestoso mare, Il piovoso Orïone, i venti, il cielo, Le sconquassate navi in ciò ne danno Mille scuse di mora e di ritegno.
Esempio: E Car. Apol. 35: Il che non so quanto da Cantalizio vi sarà fatto buono in grammatica. Ma passi, e veggiamo se conchiude in loica.
Esempio: E Car. Apol. 36: Dice il Benucci in questo proposito, che ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 9: In ragion di stato, il conto non tornar mai se non si fa con un solo.
Esempio: Segner. Pred. 84: Voi siete in ciò che spetta ad onore sì delicati, ch'ogni parolina v'innalbera?
Esempio: Red. Lett. 1, 182: In queste cose io sono disgraziatissimo.
Esempio: Buomm. Cical. 39: Mentre voglion far del gramatico, fanno sempre qualche farfallone in gramatica.
Esempio: Legg. Band. Leop. 7, 88, 48: Neppure potranno gravare le povere persone in vesti di uso necessario, in letti o panni da letto, ec.
Esempio: Targ. Disam. 3: Un antico errore in fisica produce danni irreparabili.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 21: In che volete voi che i libri abbiano fatto utilità agli uomini? O nel vivere più comodamente, o nell'essere meglio accostumati. Nell'una cosa e nell'altra sono a peggior condizione di prima.
Esempio: Alf. Trag. 1, 251: In crudeltà maestro Tu sol mi sei.
Esempio: Volt. Op. 1, 1, 252: È stato osservato che l'istesso conduttore acquista o perde in capacità, a misura che si aggrandisce ec.
Esempio: Leopard. Poes. 142: Se danno è del mortale Immaturo perir, come il consenti In quei capi innocenti?
Esempio: E Leopard. Poes. 163: Quella.... che de' mortali È madre in parto ed in voler matrigna, Costei chiama inimica, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 39: Grazie a Dio non ho a farmi alcun rimprovero, E con chiunque in onestà mi picco.
Definiz: § I. Serve a determinare la ragione o la cosa, per la quale si predica di un soggetto una data qualità, o nella quale altri vale, è tenuto in gran conto, consegue alcun grado o titolo, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 8: Verdi, come fogliette pur mo nate, Erano in veste.
Esempio: E Dant. Purg. 11: Credette Cimabue nella pintura Tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido.
Esempio: Vill. M. 104: Avute molte disputazioni con altri maestri in divinità.
Esempio: Petr. Rim. 2, 208: Agamennon e Menelao, che 'n spose Poco felici, al mondo fer gran risse.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 209: In abito diversa, in popol folta Fu quella schiera.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 219: Carneade vidi in suoi studj sì desto, Che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 143: I naviganti a dimostrare effetto Vanno de l'arte in che lodati sono.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 96: Vedesi altrove in arme relucente, Ch'ad aiutar la Chiesa in fretta corre.
Esempio: Bern. Lett. fam. V. 280: Dovete già essere assai più dotto in fattorie e in far quitanze, che ec.
Esempio: Grazz. Pros. 58: Padre, se voi sete così intendente e dotto nelle lettere sagre, come voi sete nella scultura e nell'architettura, per certo che voi dovete essere un gran baccelliere in teologia.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 38: Crescesti; e in arme valorosa, ardita, Vincesti il sesso e la natura assai.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 373: Benchè non fusse inferiore ad alcuno in ricchezze e nobiltà.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 108: In temperanza e continenza di mano merita d'essere paragonato co' più virtuosi, ec.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 3, 11: Della conoscenza che ebbe e maestria in bene schierare e comandare agli eserciti, ci servano per prova i volumi che ne lasciò scritti.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 1, 13: Cavaliere, in prodezza d'armi, e in avvenenza e maniere gentili, una maraviglia al suo tempo.
Esempio: E Bart. D. As. 1, 16: Quivi egli studiò con sì felice riuscimento, che n'ebbe grado di Dottore in filosofia.
Esempio: E Bart. D. Giapp. 1, 93: Giovane ferventissima nell'amor della fede e nel desiderio del martirio.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 12: Essere stati di gran lunga inferiori nella capacità dell'ingegno, i primi due d'Omero e l'ultimo di Dante.
Esempio: Leopard. Poes. 165: Fin la presente età, che in conoscenza Ed in civil costume Sembra tutte avanzar.
Definiz: § II. Regge anche il termine denotante il subietto, tipi quale è o manca, si loda o si biasima, si richiede, si desidera, e simili, alcuna qualità, o condizione. –
Esempio: Dant. Parad. 33:In te misericordia, in te pietate, In te magnificenza, in te s'aduna Quantunque in creatura è di bontate.
Esempio: E Dant. Conv. 347: In loro (i giovani e le donne) è laudabile la paura del disonore ricevere per la colpa; che da nobiltà viene.
Esempio: Machiav. Disc. 178: Tanto sono questi vizj più detestabili, quanto ei sono più in coloro che seggono pro tribunali.
Esempio: Ar. Rim. 1, 273: Vedi tu in altri costumi sì culti?
Esempio: Tass. Gerus. 9, 71: Era il sesso il medesmo, e simile era L'ardimento e 'l valore in questa e in quella.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 108: Questo è tutto quello che si può con ragione riprendere in lui.
Definiz: IN serve altresì al compimento istrumentale, specialmente coi verbi Mangiare e Bevere, e simili. –
Esempio: Bemb. Rim. 149: Che giova.... Di porpora vestir, mangiar in oro ec.?
Esempio: Dav. Tac. 1, 78: Ordinossi non si mangiasse in oro massiccio.
Esempio: Salvin. Georg. 2, 136: Questo fertile d'uva; del liquore Questo, qual noi libiamo in auree patere ec.
Esempio: E Salvin. Georg. 2, 159: Con gli eccidi assale questi La cittade ed i miseri Penati, Per bere in gemma.
Esempio: Giust. Vers. 111: Ripappa gli utili Nel piatto altrui Del patrimonio Pappato a lui.
Definiz: § I. Serve anche a denotare il mezzo o lo strumento, con cui è fatta o per cui avviene qualche cosa, si ottiene qualche fine od effetto; corrisponde il più delle volte alla prep. Con, Per mezzo di, Mediante, ec. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Questa chiese Lucia in suo dimando.
Esempio: E Dant. Inf. 15: E quant'io l'abbo in grado, mentre io vivo, Convien che nella mia lingua si scema.
Esempio: E Dant. Purg. 9: E, Te Deum laudamus mi parea Udire in voce mista al dolce suono.
Esempio: E Dant. Parad. 15: A così fida Cittadinanza, a cosi dolce ostello, Maria mi die', chiamata in alte grida.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 100: Bene e ornatamente Giulio Cesare in suo dire parlò della vita e della morte.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 52: Solamente due esempli scriverremo: nell'uno de' quali si dà ad intendere come la Vergine Maria ha cura..., nell'altro, come sollicitamente priega ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 207: Quando Amor i begli occhi a terra inchina, E i vaghi spirti in un sospiro accoglie Con le sue mani, e poi in voce gli scioglie Chiara, soave, angelica, divina, Sento ec.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 202: Venian tutti in quell'ordine, ch'i' dico.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 97: Egli ci ha onestamente ed in poche parole detta la maggior villania del mondo.
Esempio: E Bocc. Lett. 52: Avevavi io disonestati in lettere o in parole?
Esempio: Medit. Alb. Cr. 85: Acciocchè allegramente cantiamo dinanzi da te in boce d'allegrezza e di gaudio.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 17: Non ti venga voglia di diventare profeta e prevedere gli futuri effetti in mano, in cielo, in aprire de' libri, in osservare di ore, o qualunche altro modo, perchè ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 1: Però s'io dico e s'ho detto altre volte, E quando in voce e quando in vive carte, Ch'un mal sia lieve, un altro acerbo e fiero, Date credenza al mio giudicio vero.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 187: Disse quel Dio, cantando in dolce tuono.
Esempio: Cellin. Pros. 225: Ancora io avevo ritrovato alcune belle cose, fra le quali era un libro scritto in penna, copiato da uno del gran Lionardo da Vinci.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 2: Gli ordina, gl'incammina, e 'n suon gli regge Rapido sì, ma rapido con legge.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 75: Già s'odon cantar bellici carmi Sedizïose trombe in fere voci.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 66: Così in voci interrotte irata freme, E torce il piè dalla deserta riva.
Esempio: Dav. Tac. 1, 41: Lei scacciata, svergognata.... fece marcire di lungo stento: parendole nascondere nel lungo tenerla viva l'uccisione.
Esempio: Galil. Op. IV, 65: Avendomi lodato lo scrivere come singolar mezzo per far conoscere il vero dal falso, le reali dall'apparenti ragioni, assai migliore che 'l disputare in voce.
Esempio: Dat. Editt. Cr. 21: Liberamente concedendo a tutti il proporre in voce e in iscritto quanto si stimi da ciascheduno di giovamento e d'esaltazione alla nostra Accademia.
Esempio: Segner. Lett. 159: Io dunque mi riserbo a conferire con V. A. S. in voce, se così a lei gradirà, il luogo onde sia meglio di principiare.
Esempio: Red. Lett. 2, 438: Non si sfoghi con nessuno, perchè gli sfoghi in lamenti, in querele, in doglianze son tutte verità, ed i nostri nemici ne godono.
Esempio: Alf. Trag. 1, 246: Le Argive Vedove sconsolate, in suon di sdegno E di pietà piangenti.
Esempio: Leopard. Paralip. 2, 4: Misterïoso augel, che per profonde Selve sospira in suon presso che umano.
Esempio: Giord. Op. 2, 406: Giacomo Bertolini.... che si donò ai poveri nella scienza e nelle fatiche di medico.
Esempio: E Giord. Op. 2, 438: Fece questa chiesetta e in testamento la dotò di perpetuo capellano.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: S. Bern. Serm. 6: Or adimandate voi esperimento di colui che parla in me, ch'è Cristo?
Definiz: § III. E reggente il termine esprimente ciò, mediante cui si compie o si effettua un'azione. –
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 114, 4: Le limosine e distribuzioni che si solevano fare in pane.... vogliamo che si facciano.... unicamente in contanti.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 272: Anco i conteggi in fiorini a fiorino si pagavano in fiorini d'oro secondo la valuta corrente, o in grossi e grossoni.
Esempio: E Targ. Tratt. Fior. appr.: Ricevendo un pagamento in oro, si è più sicuri d'avere l'intero e giusto valore di quello che si sia, ricevendolo in argento e molto meno in moneta nera.
Definiz: § IV. Serve a determinare la lingua adoperata parlando, o scrivendo, o traducendo, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. Genes. 22: Tanto è a dire cielo impirio in grecesco; come in latino cielo affocato.
Esempio: Dant. Inf. 2: E cominciommi a dir soave e piana, Con angelica voce, in sua favella.
Esempio: S. Greg. Omel. 2, 36: Gesù in lingua latina significa salvatore.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 4: Onde forse fu significata per quella tavola, la quale fu soprapposta al sommo della croce, dove era scritto Jesù Nazzareno re de' Iudei in tre lingue, Ebrea, Greca e Latina.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. appr.: E questo [fu dato ad intendere] non pure in una gente, o in una lingua, ma in tutte le genti, e in tutte le lingue.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 11: Quasi per ischerno da tutti era chiamato Cimone, il che nella lor lingua sonava quanto nella nostra bestione.
Esempio: Machiav. Pros. var. 5, 7: Dante in un suo libro che ei fa de Vulgari Eloquio.... afferma non avere scritto in fiorentino, ma in una lingua Curiale.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 107: Che fosse culta in suo linguaggio io penso; Ed era ne la nostra tale il senso.
Esempio: Guidicc. Lett. 6: Alla quale [Maestà] è piaciuto di darmi scritta la risposta, che invio, in francese.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 28: Così dice il decreto de' Capitani di Parte, ma in latino.
Esempio: Dav. Tac. 1, 66: Vedevasi Arminio di là minacciare e sfidare a battaglia mezo in latino.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 184: Con voce alta disse in sua lingua: Che e' perdevano il tempo.
Esempio: Bald. Pros. 457: Affaticossi intorno il Planisferio di Tolomeo, e fecene quasi una parafrasi in lingua arabica.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 110: Il detto libro è stato tradotto in inglese.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 10: Le lamentazioni erano fatte in greco, in latino e in italiano.
Esempio: Leopard. Paralip. 4, 11: Per forza si conchiude in buon latino, Che la città fu pria del cittadino.
Esempio: Giust. Vers. 146: Quelli rinculano Goffi e confusi, In lingua povera Dicendo: oh! scusi.
Definiz: § V. Regge anche il termine denotante la materia, sulla quale è condotto qualsivoglia lavoro od opera d'arte, oppure che ad esso serve come di fondamento o anche di fornimento. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 260: M'imprestò una pietra di zaffiro a facciate piccole, la quale pietra o zaffiro e perla gli feci legare in oro.
Esempio: Car. Eneid. 6, 111: Quel che prima ti chieggio è che i tuoi carmi S'odan per la tua lingua, e non che in foglie Sian da te scrini.
Esempio: E Car. Eneid. 10, 209: Il volto e 'l capo Ignudo, risplendea qual chiara gemma Che in or legata altrui raggi dal petto O da la fronte; o qual da dotta mano In ebano commesso, o in terebinto Candido avorio a gli occhi s'appresenta.
Esempio: Giord. Op. 2, 461: Ultima opera del Canova, gittata in bronzo perchè egli non visse a metterla in marmo.
Definiz: § VI. E denota altresì la materia, di che si compone, o di che consta, checchessia. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 304: Madonna Zinevra sì come valorosissima donna onorò, e donolle, che in gioie e che in vasellamenti d'oro e d'ariento e che in denari, quello che valse meglio d'altre diecimila dobbre.
Esempio: Cant. Carn. 184: Per far coltre e coltroni Gran masseria abbiamo in panni lini.
Esempio: Segner. Pred. 94: Voi per lo più solete avere i vostri beni in poderi, ed in seminati, e però, come dicesi, allo scoperto.
Esempio: E Segner. Pred. 95: E in che consistono dunque [le vostre rendite]? In cambj? ma quanto sono fallaci? In censi? Ma quanto sono manchevoli? In banchi?... In mercanzie?
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 286: A tempo di Plinio un talento pesava in bronzo oncie 720.... il pondo, sessantesima parte del talento, pesava in rame oncie dodici.
Definiz: § VII. Ed altresì il genere o la forma di un componimento letterario. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 3: Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono Di que' sospiri, ond'io nudriva il core ec.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 303: Or piango, or canto; E temo e spero;... e 'n rime Sfogo 'l mio incarco.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 170: O qual coppia d'amici! che nè 'n rima Poria, nè 'n prosa assai ornar, nè 'n versi, Se, come de', virtù nuda si stima.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 9: Quando egli non sa mettere in rima tutto quello che ode o che vede, fanno quel conto di lui, che del terzo piè che non hanno.
Esempio: Giord. Op. 2, 3: Ciò furono i Fasti Sacri, ch'egli dispose di cantare in ottava rima.
Definiz: IN serve alla relazione di cagione, ragione, motivo, e simili; ed altresì a quella di fine o scopo. –
Esempio: Giamb. Oros. 220: Tremila uomini servi, e quattromila compagni, che le navi reggieno, in pericolo della cittade iura fecero insieme.
Esempio: Dant. Conv. 397: Poi appresso dice a questo tale: Da te alla statua fatta in memoria del tuo antico non ha dissimilitudine altra, se non ec.
Esempio: Vill. G. 55: Il detto Leone papa co' suoi cardinali.... per le vertudiose e sante opere fatte per lo detto Carlo Magno in istato di santa Chiesa e di tutta cristianitade, per dicreto levarono lo 'mperio di Roma a' Greci.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 203: Abbracciava i pargoli, e ponevagli in esemplo d'umiltà e di soggezione.
Esempio: Bibb. N. 1, 107: Le sette agnelle torrai della mano mia, acciò ch'elle siano in testimonianza a me, ch'io cavai questo pozzo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 91: In strazio di noi andar cavalcando e discorrendo per tutto.
Esempio: E Bocc. Filoc. 477: Niuna via più presta è a loro rimasa, che donare il suo amore a chi le stimola di volerlo in dispetto de' mariti.
Esempio: Machiav. Disc. 37: Quando si riavesse [il tesoro] si poteva convertirlo in pubblica utilità.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 74: Dove abbassar dovrebbono la lancia In augumento de la santa Fede, ec.
Esempio: Cas. Pros. 3, 297: E oltre a ciò, in riconoscimento di tanta cortesia da voi usata verso di lui, mi ha imposto che io vi faccia un dono.
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 211: In esecuzion di questo [divisamento], son venuto ora a Piacenza per pigliar commiato da Madama.
Esempio: E Car. Apol. 7: Affermano di non sapere che egli dicesse o facesse mai cosa alcuna in danno o biasimo di persona.
Esempio: E Car. Apol. 9: Ma non è parso lor bene che si faccia o si dica altro contra voi, se non si risponde prima in difension del Caro.
Esempio: Grazz. Pros. 127: Non vorrei per mille fiorini d'oro in benefizio vostro, che Zoroastro sapesse quel che voi avete detto.
Esempio: Dat. Lepid. 6: Per confessarsene eternamente obbligato, e offerirgli tutto quello, che per lui si poteva, in rendimento di grazie.
Esempio: Bart. D. Giapp. 2, 215: Tutto prendendo in isconto de' suoi peccati, e in union delle pene e della morte di Cristo.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 31, 1, 17: Paride..., sprezzata la sapienza di Pallade, non curante delle ricchezze e della dignità di Giunone, loro antipose la feminil bellezza, che Venere gli offeriva in premio della sentenza e del pomo.
Esempio: Red. Lett. 2, 461: Esso Menzini vi ha.... aggiunto due superbe sue Canzoni, una in lode della Maestà della Regina di Svezia sua signora, e l'altra in lode della serenissima Granduchessa Vittoria.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 3: Mio padre non è per consentire che si faccia la proposta altrimenti che in complimento.
Esempio: Alf. Trag. 1, 231: Dove tu presta Fossi.... A. A che presta? C. A dargli, al mio cospetto, In meritato guiderdon,... la mano.
Esempio: Leopard. Paralip. 1, 36: Come dimostro è da quel dotto Scrittor che sopra in testimonio invoco, Alla tedesca poesia die' loco.
Esempio: E Leopard. Paralip. 2, 16: O gli avrian per lo men subito morti, Se in difesa de' miseri e cattivi Non giungeva il parlar.
Definiz: § I. E reggente un nome di persona o di cosa, vale Per essa, Per cagione di essa: ma è maniera propria solo di nobile scrittura. –
Esempio: Pass. G. Cr. 43: E disse poi l'amoroso Signore: Tutti sarete in me scandalizzati In questa notte.
Esempio: Bibb. N. 1, 96: Lievati e tuogli la moglie tua e [le due] tue figliuole, acciò che tutti parimenti non periscano nella fellonia della città.
Esempio: Car. Eneid. 4, 30: Sol questi ha mosso I miei sensi e 'l mio core, e solo in lui Conosco i segni de l'antica fiamma.
Definiz: § II. Regge anche il termine denotante il titolo, per il quale si dà, si promette, si spera o si riceve, checchessia; ed equivale a Per, A titolo di, e simili: anche figuratam. –
Esempio: Med. Aridos. 5, 6: Gli ha promesso in dote semila scudi.
Esempio: Car. Eneid. 4, 151: Nè ti sdegnar che sì nobil regina Serva a frigio marito, e ch'ei le genti N'aggia di Tiro e di Cartago in dote.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 1, 16: I principi e le principesse che da' lor padri re vollero in eredità più tosto le virtù lasciate loro in esempio, che ec.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. 30, 136: Rifiutando in pagamento una moneta, perciocch'ella è di metallo alchimizzato e falsa.
Esempio: Fag. Comm. 4, 169: Bel bello; gliene vorrei dare in dote mezza solamente.
Definiz: § III. E vale altresì Per merito, Per virtù, Per opera, Per mezzo, di chicchessia o checchessia. –
Esempio: Dant. Conv. 334: Lo Rege si letificherà in Dio, e saranno lodati tutti quelli che giurano in lui.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 1: Carissima madre in Cristo dolce Gesù.
Esempio: E S. Cater. Lett. 1, 9: Carissimi padri e fratelli in Cristo dolce Gesù.
Esempio: Giord. Op. 2, 398: La tua vedova e' tuoi figli nella tua memoria e nell'affetto de' tuoi amici si conforteranno.
Definiz: IN serve pure a denotare il modo di essere, la disposizione, l'atteggiamento, di checchessia. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 218: Le castagne.... si riducono in monte.
Esempio: Dant. Purg. 10: Dinanzi a noi pareva sì verace Quivi intagliato in un atto soave, Che non sembiava imagine che tace.
Esempio: E Dant. Purg. 24: Come gli augei.... Alcuna volta di lor fanno schiera, Poi volan più in fretta e vanno in filo.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 69: Niquitoso corse verso la moglie e presala per le trecce, la si gettò a' piedi,... niuna cosa valendole il chieder mercè con le mani in croce.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 86: Ippolito diceva una scrittura Sopra le fasce in lettere minute.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 71: Lo arco non è altro che una trave piegata, e la trave non è altro che una colonna posta in traverso.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 132: Per essere tutta la figura tonda, è forza che in faccia, in profilo e di dietro ella sia di proporzione uguale, avendo ella, a ogni girata e veduta, a rappresentarsi ben disposta per tutto.
Esempio: Dant. E. Rad. Lat. Comment. 93: Voltisi l'istrumento in profilo, talmente allargandolo o ristringendolo ec.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 16: S'aduna e stringe L'aer d'intorno in nuvolo raccolto, Sì che 'l gran carro ne ricopre e cigne.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 32, 199: Recossi dunque tutta in panni, in portamento, in personaggio, non di reina d'Egitto, ma d'una tal Dea che udirete qui appresso.
Esempio: Bellin. Bucch. 56: E glieli serra lì come cuciti In diritto e in tralice.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 4: Dovrà per altro restar ferma la proibizione di estrarre fuori di Stato il guado in erba o in pani non ancora affinato ec.
Esempio: E Legg. Band. Leop. 6, 128: Nè si possa far pegni di panni lani, tanto in pezza che in scampoli.
Esempio: E Legg. Band. Leop. appr.: Che non si possa ammetter pegni di seta in matasse, che sia al di sotto di libbre 10.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 91: Un servitore portando sur una sottocoppa un'ampolla di vino e un lungo bicchiere in forma di calice, lo presentò al padre.
Definiz: § I Serve a denotare il modo o la foggia del vestire, o la specie d'abito o d'acconciatura che alcuno ha; od anche il modo onde alcuno porta la barba, i capelli, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Dalla sinistra quattro facean festa, In porpora vestite, dietro al modo D'una di lor, ch'avea tre occhi in testa.
Esempio: E Dant. Conv. 363: Uno giovane trovano in bianchi vestimenti.
Esempio: Tav. Rit. 1, 26: Allora il castellano, senza altra dimoranza, si disarmò di tutte sue arme, salvo che di spada; e rimase in giubba di seta.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 87: Uditi gli divini uficj in abito lugubre, quale a sì fatta stagione si richiedea, si ritrovarono ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 65: In cotale abito cominciò a far per sembianti una aspra vita.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 174: Sieno liberi potere andare.... soli e accompagnati, disarmati e scalzi e in giubbettini, secondo richiede il tempo e il bisogno loro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 131: Gli avean levato l'elmo e la corazza, E lasciato in farsetto assai vilmente.
Esempio: Cas. Pros. 3, 301: Solevano i cittadini di Padova prendersi ad onta, quando alcun gentiluomo Viniziano andava per la loro città in saio.
Esempio: Grazz. Pros. 54: Il Priore, il famiglio e la serva corsero, chi mezzo vestito e chi in camicia.
Esempio: E Grazz. Pros. 123: Il monaco che stava alla posta, data una spinta alla finestra, quasi volando saltò nel mezzo del cerchio, in pianelle, in mantello, in cappuccio.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 258: Un vecchio colorito di ruggine, in folta barba e crin rabbuffato.... ma ec.
Esempio: Bellin. Cap. Matr. 296: Ve n'andrete.... a mostra in manicotto e in guanti.
Esempio: Giust. Vers. 146: Ove una sedia Le porge in guanti Uno dei soliti Micchi eleganti.
Definiz: § II. Denotante relazione di forma, somiglianza, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 12: Io vidi un'ampia fossa in arco torta.
Esempio: Pallad. Agric. 282: Dicono che si vuol fare appresso alla vite piena d'uve una fossa adentro piedi tre e larga due in quadro, ec.
Esempio: S. Greg. Omel. 2, 294: Lo Spirito Santo.... apparì sopra l'unigenito Figliuolo in specie di colomba, e sopra gli Apostoli in fuoco; in modo che sopra il Signore non venisse in fuoco, nè sopra i discepoli si mostrasse in colomba.
Esempio: E S. Greg. Omel. 2, 300: Dimostrossi ancora lo Spirito Santo ed in fuoco ed in colomba.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 10: Adunque si dimostrò in colomba ed in fuoco, però che quelli che sono ripieni d'esso sono mansueti e semplici, ec.
Esempio: Car. Eneid. 4, 209: È la sua chioma Con nastri d'oro in treccia al capo avvolta.
Esempio: E Car. Eneid. 4, 235: E cervi altronde, che d'armenti in guisa, Quasi ec.
Esempio: Cellin. Pros. 52: Ora discorreremo.... del modo che quelli si conciano, cioè che di rozza forma e' si riducono a quella bella forma che di poi e' dimostrano, cioè in tavola, a faccette e in punta.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 386: Veggansi i calli: io con la schiena in arco Sudai molti anni.
Definiz: § III. E regge altresì il termine denotante il colore di una cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Lo strazio e 'l grande scempio Che fece l'Arbia colorata in rosso, Tale orazion fa far nel nostro tempio.
Esempio: Petr. Rim. 2, 247: Tinto in rosso il mar di Salamina.
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 36: E tutti i cammelli erano coverti di drappi di seta,... ed erano in colori divariati.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 54: Non parte mai [il sole], che in rosse macchie tinto Non minacci ugual noia al suo ritorno.
Definiz: § IV. Serve anche col suo termine a denotare la forma, o il sesto, di libri stampati o manoscritti. –
Esempio: Giannott. Op. 2, 425: Sonsi stampate [le Storie del Guicciardini] tre volte; prima in foglio,... poi in quarto ed in ottavo, ed ora si ristampano di nuovo in quarto.
Esempio: Borgh. V. Opusc. 19: Il che intervenne a colui che, già molt'anni sono, stampò in foglio il Villani.
Esempio: E Borgh. V. Lett. IV, 4, 163: E sempre dite la stampa e qualità del libro, cioè se in foglio, in quarto o in ottavo.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 68: Purchè si facesse un magnifico volume in foglio, non recuserei qualsivoglia altra iuridica spesa.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 2, 155: Per mio parere l'opera dovrebbe esser fatta in foglio.
Esempio: Red. Lett. 1, 27: Ne è un testo a penna in foglio, di cartapecora, nella libreria di San Lorenzo.
Esempio: E Red. Lett. 1, 388: Si lavora fortemente intorno alla terminazione totale della stampa del Vocabolario, il quale sarà tre grossi tomi in foglio.
Esempio: Magal. Lett. scient. 291: Una gran raccolta di notizie e d'erudizioni settentrionali, stampata ultimamente in Londra in gran foglio.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. N. 370: Questa edizione è tralle rarità delle prime stampe. Un bellissimo esemplare ne ho io veduto.... in foglio grande a due colonne, carattere mezzo gotico.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 116: La copia.... dovrà essere trascritta.... in un libro grande in foglio.
Esempio: Targ. Prodr. Tosc. 87: Codice archetipo membranaceo in foglio, nella biblioteca Cesarea Laurenziana.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 104: Ancora due scellini sterlini sopra ciascun tale libretto o carta di sei fogli in ottavo, di dodici in quarto, e di venti in foglio.
Definiz: § V. Denota relazione di conformità, ed equivale a Secondo. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 24: Il discreto giudice Iddio in quello stato che egli truova l'uomo alla morte, in quello il giudica.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 277: Continua pur l'autore di mostrare, come in dottrina del Copernico bisogna negare i sensi e le sensazioni massime.
Definiz: § VI. E denotante il modo di cucinare, acconciare, e simili, qualche vivanda. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 212: Carne nell'aceto, uccelli ripieni di pepe e altre spezierie, pesci ne più strani guazzetti che voi mai gustaste.
Esempio: Bard. P. Avinav. 1, 18: Volse poi gli occhi a un'anatra in guazzetto.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 32: Mutò quella parola arrosto e disse in guazzetto.
Esempio: Fag. Comm. 3, 221: Compra di molte zucche.... e le foglie le trita, e le fa in insalata.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 63: Che farò dell'alloro...? Lo metterò tra mezzo a' fegatelli, O lo farò servire in gelatina?
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 64: Sappimi dir tu dunque la maniera In cui vorresti che ti fosser cotte.
Definiz: IN serve a reggere un termine denotante congregamento, adunamento, e simili, di persone intente, dirette, o destinate, a fare checchessia; detto per similit. anche di animali. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 98: Gli altri che vivi rimasi sono, chi qua e chi là, in diverse brigate, senza saper noi dove, vanno fuggendo quello, che noi cerchiamo di fuggire.
Esempio: Car. Eneid. 4, 235: E cervi altronde.... Quasi in un gruppo spaventati a torme Fuggono al piano.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 4: Tosto gli Dei d'abisso in varie torme Concorron d'ogn'intorno all'alte porte.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 267: Non volendo gli Ateniesi andare in armata sott'altri, per avere essi soli più vaselli che tutti gli altri insieme, Temistocle ec.
Esempio: Magal. Lett. At. 9: Andate, battete l'inimico, tornate, provvedete di sciarpe tutte le pettiniere delle dame.... entrate a tavola in gran compagnia.
Definiz: § I. Reggente un nome numerale o di quantità, denota l'unione delle persone raccolte fra loro a fare o possedere checchessia, o a partecipare a checchessia. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 48: Puossi fare a primiera in quinto e 'n sesto.
Esempio: E Bern. Lett. fam. V. 2, 80: A Natale almanco so che potemo aspettarvi a fare una primieretta, così dolce dolce, in terzo.
Esempio: Fag. Comm. 4, 16: Diamo loro un quartuccio di vino per uno a pasto: in due, son quattro pasti al giorno, quattro quartucci, che vengono a essere un boccale il giorno, che son trenta boccali il mese ragguagliato.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 69: E dicean ben, perchè a venire in tanti Bisogna proprio di codeste facce.
Esempio: E Panant. Epigr. 143: Non avevan che un cavallo in due.
Esempio: Giust. Vers. 43: A lui d'intorno il nobilume e il clero Le parole soffiandogli ed i gesti, In tutti lo ciurmavan cavaliero.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 10: Bramo un potere Che stretto in pochi l'obbedir c'insegni A sante leggi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 569: E poi, io ho sempre sentito dire che ne' pericoli è meglio essere in molti.
Definiz: § II. Regge il termine denotante la cosa, di che alcuno abbonda o scarseggia. –
Esempio: Esop. Fav. M. 114: Per una stagione abbondando il villano in molta roba e grassezza d'ogni cosa.... sosteneva grande guerra da' topi.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 72: Egli fa abbondare ne' beni temporali.
Definiz: IN serve a reggere il termine denotante la natura o specie della pena o gastigo, a cui alcuno è condannato. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 202: E chi non si difendea era accusato, e per contumace era condannato nello avere e nella persona.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 396: Così li punisce (gl'ipocriti) in cappe belle, grandi e dorate, che di fuori paiono una orrevole cosa.
Esempio: Vill. G. 828: Fu poi condannato nell'avere e nella persona, sì come ribello e sommovitore di romore.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 126: Egli medesimo.... il condannò nella testa.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 276: Da ivi a pochi dì fu condennato in lire mille.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 79: Furono condannati ognuno di loro in dumila lire.
Esempio: Machiav. Disc. 22: Ne ammazzò pochissimi, e non molti ancora condannò in danari.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 186: Sia punito per la prima trasgressione nella pena di scudi dieci.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 550: Essendo stati condennati alcuni tesorieri, ch'erano carcerati, in pena pecuniaria, ec.
Definiz: IN regge il nome della persona, nella quale è intestato un possesso, un traffico, e simili. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 173: Un traffico a Napoli in Filippo e Lorenzo mia figliuoli.
Definiz: § E regge altresì il nome del Santo a cui è dedicata una chiesa, un monastero, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 49: Ordinarono che le genti circunstanti credettero che per le loro orazioni e per gli meriti del santo, in cui intitolato era il munistero, a Masetto.... la favella fosse restituita.
Definiz: IN serve a denotare l'ultimo termine di un moto, e propriamente con idea di addentramento. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Vassi in Sanleo, e discendesi in Noli: Montasi su Bismantova in cacume Con esso i piè: ma qui ec.
Esempio: E Dant. Parad. 5: E sì come saetta che nel segno Percuote pria che sia la corda queta, Così corremmo nel secondo regno.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 79: In qualunque sepoltura disoccupata trovavano più tosto, il mettevano.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 27: Il capitano di Carlo.... movendo di quel di Siena, era venuto in Val d'Elsa; di poi, lasciato il cammino più commodo, era passato in Val di Pesa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 33: Così dicendo, le mani si caccia Ne' capei d'oro, e a chiocca a chiocca straccia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 45, 117: Nè contento di questo, montò in sella Egli in persona, e si pose a cercarlo.
Esempio: Grazz. Pros. 80: Nella riva salito, la camicia prima, e dipoi successivamente tutti i panni infino alle scarpette di colui si messe.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 20: Credendo tutti che venissero navi amiche alle loro spiagge, preso il porto e smontato in terra, entrò in Gnoso.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 2, 131: Montaron subitamente sopra barche di passaggio e navicelli da pescatori, e si condussero in Sicilia.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 3, 19: Fattosi per tanto e ratificato il decreto, mandarono ambasciadori in Albanía.
Esempio: Alf. Trag. 1, 197: Ed io nel campo Passai pur dianzi!
Esempio: Leopard. Pros. 1, 199: Non essere degno nè lecito di porre il piede in questa infima parte dell'universo.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 2: Questa navicella è la innocenzia battismale, nella quale entrano tutti coloro che sono battezzati dal battesimo di Gesù Cristo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 69: Altri, in contraria opinion tratti, affermavano ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 74: Era con sì fatto spavento questa tribulazione entrata ne' petti degli uomini e delle donne, che l'un fratello l'altro abbandonava.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 209: Datigli denari ed un pallafreno, nel suo piacere per quella volta rimise l'andare e lo stare.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 208: Venuta la cosa in litigio.... fu fatta una legge per virtù della quale la moglie di Giovanni dei Pazzi fu della eredità di suo padre spogliata.
Esempio: E Machiav. Disc. 46: E come l'imperio cadde negli eredi, ei ritornò ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 58: Risolvè di mettersi in mano al medico.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 59: Vogliamo pertanto che.... la giurisdizione tanto privativa, che cumulativa..., in tutti gli altri affari e cause per le quali non sia stata trasferita nel nuovo tribunale del conservatore di legge, o nel tribunale supremo di giustizia, spetti ec.
Esempio: Leopard. Paralip. 3, 23: E il dar forma allo stato e il proprio impero Nell'arbitrio comun rimise intero.
Definiz: § II. Pur figuratam., reggente un termine denotante grado, stato, condizione, sia civile sia morale, stato dell'animo, e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 7 t.: Elli (Lucifero) montò in orgoglio, per ciò ch'e' si assicuroe de la signoria ch'elli ebbe sopra gli altri [angioli].
Esempio: E Giamb. Tratt. mor. 304: Fortezza è una virtude d'animo, per la quale l'uomo, nè per le tribulazioni del mondo si fiacca, nè per le lusinghe della ventura monta in altura.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 19: Uno nobile cittadino cavaliere,... guelfo e potente per la sua casa, e ricco di possessioni, montò in superbia con altri grandi.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 84: Veggendo i Cerchi salire in altezza..., cominciorono avere i Donati grande odio contro a loro.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. 2, 14: Non guardare a vita altrui, e non ti levare in superbia; ma umiliati,... e rinunzia ec.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 109: Folco da dolor vinto ed in furor montato, tirata fuori una spada, lei, invano mercè addomandante, uccise.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 384: Questa risposta fu molto cara a Gualtieri, conoscendo costei non essere in alcuna superbia levata per onor che egli o altri fatto l'avesse.
Esempio: Machiav. Disc. 33: Essendo Roma, come avviene, venuta in penuria grande di vettovaglie, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 76: Pensò, poi ch'in miseria era venuto, D'andare ove non fosse conosciuto.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 123: Non essere vergogna alle città preclare se dopo il corso di molti secoli cadevano finalmente in servitù.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 10, 362: Quando pure non cadessero in povertà nè per colpo di fortuna nè per difetto loro, il vivere superfluo e con gli agj che loro vivono gli abbrevia la vita.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 53: Fu senza misura iracondo, quando montò in autorità.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 207: Indi salito in ira, Gridando ei minacciò: Fa' che t'appressi, ec.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 36: Presto a levarsi in collera, e a dir male di chicchessia.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 190: Alcuni vennero in sì fatta disperazione, che non sopportando ec.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 200: Verranno in tale negligenza ed abbonimento da ogni opera industriosa, non che magnanima, che ec.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 12: Come dai vizj antichi Corrotta gente in libertà ritorni, Doge, non so.
Definiz: § III. E altresì figuratam., reggente un termine di tempo o di età. –
Esempio: Bocc. Amet. 49 t.: Cupido,... venuto in perfetta età,... colle sue saette minacciando e ferendo,... il mondo discorse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 36: Ma perchè molto era inchinata l'ora, Differir la battaglia ne l'aurora.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 189: Consumata dolcissimamente la fanciullezza e la prima adolescenza, e venuti in età più ferma, incominciarono ec.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 191: Pregavano ferventemente di essere tornati nella fanciullezza.
Definiz: § IV. E parlandosi di lettere, vale A, e regge il nome della persona, a cui sono indirizzate; ma è maniera non comune. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 95: Io ho una lettera in voi di credenza: mandate chi la legga, e con cui io possa sicuramente parlare.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 178: Così ho 'nteso per lettere, che ci sono in altri, di costà.
Definiz: § V. E denotante moto dentro certi termini; anche figuratam. –
Esempio: Bibb. N. 1, 130: Riposati nella terra, la quale io ti dirò. E pellegrina in quella, ed io sarò teco.
Esempio: Machiav. Disc. 17: Sarebbe atta una repubblica a rigirarsi infinito tempo in questi governi.
Definiz: § VI. Denota anche il termine a cui una persona o una cosa inclina, pende, e simili. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 1, 428: I capelli suoi pendevano in rosso.
Esempio: Grazz. Pros. 111: Il prato, dove io sedeva, era di molle e così verde erbetta, che alquanto pendeva in bruno.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 534: Il suo colore è verde in giallo e molto rilucente.
Definiz: § VII. Serve altresì all'idea di direzione, e vale Verso; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Poi si volsero in sè, e dicean seco ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 15: Fermo le piante sbigottito e smorto, E gli occhi in terra lagrimando abbasso.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 18: Quand'io son tutto volto in quella parte, Ove ec.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 186: Qual è chi 'n cosa nova gli occhi intende E vede, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 136: Più vicino Gli occhi alzandogli meglio ne la fronte.
Esempio: Caran. Polien. Strat. 61: Egli navicò in Delo.
Definiz: § VIII. E con un compimento di persona, a favore della quale altri fa checchessia. –
Esempio: Leggend. Tob. V. 32: Per l'amore e sollecitudine e fatica che tu hai adoperata ne' poveri bisognosi,... Domeneddio t'ha voluto consolare.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 199: Questo mio beneficio, operato in voi questa notte, merita alcun guiderdone.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 421: Se bene Alfonso re d'Aragona l'avesse acquistato (il reame) per ragioni separate dalla corona d'Aragona, e però, come di cosa propria, ne avesse disposto in Ferdinando figliuolo suo naturale, nondimeno ec.
Definiz: § IX. E per Contro, anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 8: In se medesmo si volgea co' denti.
Esempio: E Dant. Inf. 11: A Dio, a sè, al prossimo si puone Far forza; dico in loro ed in lor cose.
Esempio: E Dant. Inf. 25: Per tutti i cerchi dello inferno oscuri Spirto non vidi in Dio tanto superbo.
Esempio: Bibb. N. 1, 100: Io lo soe che con simplice cuore lo facesti, e perciò guardai te, acciò che tu non peccassi in me.
Esempio: Scarp. Serm. S. Ag. 38: Se 'l tuo fratello pecca in te, vai a lui e invitalo a pace.
Esempio: Cavalc. Pungil. 42: È anco peccato nello Spirito Santo in ciò, che crepa e duolsi della grazia e cortesia, la quale Dio fa a' suoi prossimi.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 95: Ma voi, padri conscritti, considerate che voi ordinate in altrui.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 198: Portava verso la sua schiatta l'odio ch'egli ebbe nel padre.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. 3, 59: Questa è la mano, questa è l'asta colla quale i' ho aguale vinto. Io userò queste medesime in costui.
Esempio: Petr. Rim. 2, 277: Aiace in molti, e po' in se stesso forte.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 173: Certo io non so qual maggior crudeltà si fosse potuta usare in un traditore che tutta una città avesse messa ad uccisione, che quella, ec.
Esempio: E Bocc. Lett. 11: Vitellio Cesare sentì la ribellione de' suoi eserciti, e in sè vide rivolto il popolo romano.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 10: A chi non basta Dio, erra ne la divinità.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 132: Questa [nuvola] spinta da superiori forze,... in se medesima rotta, in se medesima combatteva.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 12: Vedi s'in me venuto era arrogante.
Esempio: Sassett. Lett. 136: Ogni piccola colperelluzza ti è fatto un peccato in Ispirito Santo.
Esempio: Leopard. Poes. 59: Ne' giusti e pii la sacra fiamma stringi?
Definiz: § X. Denota altresì il termine, in cui va a finire o a compiersi un'azione. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 322: Diomede,... montoe a cavallo, e percosse sì fortemente nell'elmo Troilo,... ch'elli ec.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 53: L'altro giorno san Domenico si scontrò in santo Francesco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 113: Spinge il cavallo, e ne la turba sciocca Con l'asta bassa impetuosa fere.
Esempio: Bemb. Rim. 37: Non ho venti contrarj e rompo in scoglio.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 14: Ma Vittorio, che gli stava dall'occhio cattivo, quasi cozzando in esso, lo fermò; e gli fece ec.
Esempio: E Car. Apol. 5: Mi piace ora che abbia dato in uno che non porti questo rispetto a lui.
Esempio: Dav. Tac. 1, 24: Dato adunque nelle trombe, cembali e corni ec.
Esempio: Segner. Pred. 95: So, che dovrà egli durare una gran fatica, per mandarla dirittamente o a rompere in uno scoglio, o ad arenar nelle secche, o a dar ne' corsari.
Esempio: Leopard. Poes. 75: Di riscontrarsi fuggitivo e vago Nè in leggiadro soffria nè in turpe volto.
Definiz: § XI. E regge anche il termine denotante il risultato o l'effetto di un'azione qualsiasi. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Surge in vermena ed in pianta silvestra.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 35: Ma colei si trasmuta.... Crebbe in gigante altissimo, e si feo Con cento armate braccia un Briareo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 275: Se il ghiaccio a poco a poco si rassodi in cristallo, non bastano più i raggi del sole.
Esempio: Magal. Operett. var. 349: E di quella fortuita temperie che è corsa nell'aria quell'anno, che è finalmente scoppiato in vermena.
Definiz: § XII. E nella stessa relazione di risultato o effetto, regge il termine a cui riesce, o in cui ridonda, un dato atto o fatto. –
Esempio: Vill. M. 438: La gabella del vino e altre gravezze rimasono in piè, in poco onore de' guidatori della città di Roma.
Esempio: Machiav. Disc. 34: Era venuto il tempo da potere gastigare la plebe, e torle quella autorità che ella si aveva acquistata, e in pregiudizio della nobiltà presa.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 69: In questa provincia la misericordia è vizio, per tornare in dispregio de' rettori ed in licenzia de' popoli.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 2, 343: Ella operava tutto quello che poteva in suo disfavore per lo sdegno dell'amor tralasciato.
Esempio: Fag. Comm. 4, 60: Vorrei che l'assettasse (un testamento) più che mai in suo disfavore: il che verrebbe a esser indirettamente in mio benefizio.
Esempio: Leopard. Poes. 146: Ma se un discorde accento Fere l'orecchio, in nulla Torna quel paradiso in un momento.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 199: Maravigliandosi gli altri Dei di questo consiglio, come quelli ai quali pareva che egli avesse a ridondare in troppo innalzamento dello stato nostro, e in pregiudizio della loro maggioranza, Giove li rimosse da questo concetto ec.
Definiz: § XIII. E denotante il termine in che si compie, si risolve, finisce, e simili, o a cui ascende, o si riduce, checchessia. –
Esempio: Dant. Inf. 4: La sesta compagnia in duo si scema.
Esempio: Bibb. N. 1, 105: Sollèvati su; e tuogli lo fanciullo, e tieni la mano sua, imperciò che in grande gente farò lui venire.
Esempio: Petr. Rim. 2, 211: Quanto in più gioventute e 'n più bellezza, Tanto par ch'onestà sua laude accresca.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 201: La qual cosa in molti doppj moltiplicò la letizia di messer Gentile e di lei.
Esempio: Machiav. Disc. 27: Molti abitatori, come furono cresciuti in tanto numero, che a volere vivere insieme bisognasse loro far leggi, ordinarono ec.
Esempio: Car. Arist. Ret. 64: Le cure poi, gli studj, e l'attenzioni, sono dispiacevoli: perciochè sono accompagnate da la necessità, e da la forza, quando non siano messe in consuetudine: perchè così l'uso le rivolge in piacere.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 185: Le liti e cause, che si avevano a decidere, erano cresciute in grandissimo numero.
Esempio: Grazz. Pros. 56: Per la qual cosa gli crebbero in mille doppj la meraviglia e il dolore.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 22: Dalla torre, pigliando per la torre in questo luogo la facciata che riesce nella via de' ferravecchi, si veniva sul canto della via ch'è a riscontro,... la quale finisce nella strada che va a S. Maria Ughi ec.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 1, 13: Tal fu Arrigo VIII l'ultima mezza parte della sua vita, la quale chi volesse unire in un tutto d'istoria coll'altra metà antecedente, farebbe ec.
Esempio: Segner. Pred. 100: Epilogò tutte le propie discolpe in queste parole.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 263: A i quali [fiorini nuovi] fu cresciuto il valore fino in sei ed un quarto per cento sopra i fiorini del sigillo vecchio o primo, essendo stati fino a quel tempo ragionati solamente a sei e un quarto di più per cento.
Esempio: Alf. Trag. 1, 239: In molli lagrime di amore Deh! non stemprarmi il cor.... Se in me puoi tanto.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 199: Quando bene egli avesse voluto in mille doppj aumentare gli spazj e i diletti della terra.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 12: Avevano entrambi intorno al capo una reticella verde, che cadeva sull'omero sinistro, terminata in una gran nappa.
Esempio: E Manz. Poes. 39: Oh! basta: in me finisca La mia sventura.
Definiz: § XIV. E denotante la fine, il termine, di una successione. –
Esempio: Alf. Trag. 1, 263: Avranno Così lor fine in me di Edippo i figli.
Esempio: Capp. Longob. 69: La successione de' grandi uomini greci e romani si estinse in Narsete eunuco.
Definiz: IN denota pure il termine di mutazione, trasformazione, cambiamento, e simili; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio: Chè se quello in serpente, e quella in fonte Converte poetando, io non l'invidio.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Quell'umido vapor che in acqua riede, Tosto che sale dove il freddo il coglie.
Esempio: E Dant. Purg.9: A guisa d'uom che.... si raccerta, E che muti in conforto sua paura.
Esempio: Bibb. N. 1, 35: Di polvere se', ed in polvere ritornerai.
Esempio: Petr. Rim. 1, 26: E i duo mi trasformare in quel ch'i' sono, Facendomi d'uom vivo un lauro verde.
Esempio: Leggend. SS. Cosm. e Dam. 27: Il diavolo.... s'era converso in serpente.
Esempio: Machiav. Disc. 14: Il popolare [governo] senza difficultà in licenzioso si converte.
Esempio: Grazz. Pros. 39: La letizia loro in dolore, la dolcezza in amaritudine, ed il riso in pianto prestamente si rivolse.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 74: Il popolo rivolse quella benevolenza in odio ed invidia.
Esempio: Segner. Pred. 70: Questo [cibo] i bruti medesimi cangia in uomini, nè in uomini solamente, ma in serafini.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 10: Io ho comandamento da Giove di scambiargli in gazze e merli.
Esempio: E Gozz. Op. scelt. 1, 163: Io intanto vedea a poco a poco ora l'uno de' miei compagni cambiarsi in rosignuolo, un altro in pettirosso, e quale in pispola, e chi in un uccellino e chi in un altro, e volare.
Esempio: Fag. Pros. 57: Giove in bue per qualche bella Europa non mutasi; ma il bue appunto, ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 190: Convertita la sazietà in odio, alcuni vennero in sì fatta disperazione, che ec.
Definiz: IN serve a denotare l'ufficio, il ministero, la dignità, e simili, a cui uno è eletto, nominato. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 139: Era povera [la Vergine Maria], e non si pur parea; ed elessela in così grande stato, a fare vergogna alla prima reina.
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 47: I frati del monasterio, veduto la santità di quest'uomo..., lo volleno eleggere in priore.
Esempio: Petr. Vit. volg. 54: Fece che, subito che uno fusai eletto nella Sedia Apostolica, fussi sanza tardità Pontefice ordinato.
Esempio: Bocc. Filoc. 136: Ora poi che gl'iddii hanno te eletto in mio segretario, più che alcuno altro, ti voglio manifestare alcuna cosa del mio intendimento.
Esempio: E Bocc. Vit. Dant. 25: Arrigo, conte di Luzimburgo,... fu eletto in re de' Romani, e appresso coronato imperadore.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 79: Disse:... In mio campion t'eleggo.
Definiz: § Dipendente dal verbo Maritare o simile, regge il nome della persona con la quale una donna, od anche un uomo si unisce in matrimonio. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 36: Conchiusesi insieme lo sposalizio di madama Sances, figliuola naturale d'Alfonso, in don Giuffrè.
Esempio: Bemb. Lett. 2, 149 t.: Io maritai messer Nicolò nella figliuola di messer Girolamo Savorgnano.
Esempio: Galil. Op. lett. 309: Tofano dice a Diana volerla maritare in Pantalone.
Esempio: Bart. D. Vit. S. Ignaz. 5, 12: Lodovica era maritata in Paolo Guidoni, Anna era donzella.
Definiz: IN serve alla relazione di partizione, distribuzione, e simili, ed equivale a Fra o Tra. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 37 t.: Lo imperadore Arnolfo, che aveva il ducato della Svevia, dividendo gli stati ne' suoi figliuoli, dette a Currado.... la predetta ducea.
Definiz: § Regge anche il termine ultimo di una divisione, distribuzione, dispersione, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 29: Le quali, quando a loro parve tempo,... in due si divisero.
Esempio: E Bocc. Amet. 70: E data forma con ricurvo aratro alla nuova terra in due divisa,... quella nominarono Cume.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 233: Si fece la guerra coll'armata pel Po e pel Mincio, e per terra con grandissimi eserciti de' nimici divisi in due campi.
Esempio: Machiav. Disc. 8: Agli abitatori dispersi in molte e piccole parti non par vivere sicuri.
Esempio: Deput. Decam. 92: In due si divisero, che per una commune usanza si intende parti.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 21: Scrisse un'operetta latina..., divisa in tre libri.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 21: Tutte le genti si sono scompartite in due ordini: in quello de' dotti, e nell'altro degl'ignoranti.
Esempio: E Gozz. Op. scelt. 5, 387: Chi nol fende In larghe zolle, poi nol trita e spiana, Vedrà ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 195: Impose a Mercurio che fondasse le prime città, e distinguesse il genere umano in popoli, nazioni e lingue.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 201: Dissipandosi la stirpe umana in tanti popoli quanti saranno uomini.
Esempio: Giord. Op. 1, 337: Sa ancora che Dionigi distese la sua grande opera in venti libri.
Esempio: E Giord. Op. appr.: Sa che Dionigi è il più copioso narratore che noi abbiamo delle cose romane; intantochè distese in undici libri ciò che Livio ristrinse in tre.
Definiz: IN serve anche alla relazione di tempo, e regge il termine in che si fa o avviene o esiste checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Nell'ora che comincia i tristi lai La rondinella ec.
Esempio: Bibb. N. 1, 135: Ma ecco che in quel dì vennero li servi d'Isaac.
Esempio: E Bibb. N. 1, 149: Fece le nozze. E nel vespro la sua figliuola Lia menò a lui.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 103: Ogni cosa di fiori, quali nella stagione si potevano avere, piena, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 18: Primieramente su per le rugiadose erbette andarono, e poi in su la mezza terza una chiesetta lor vicina visitata, ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 89: Una certa chiesetta Era in quel tempo, ch'avea due campane.
Esempio: Poliz. Pros. 52: Quello s'abbino a fare e quando partire, non lo ho potuto raccorre così a mio modo; pure credo si fermeranno, se altro non occorre, in domani.
Esempio: Cellin. Vit. 3, 16: In febbraio Benvenuto restaurò una figurina antica, per il duca Cosimo.
Esempio: Segner. Pred. 23: Quei che già ne' dì sereni arrivavano ad adorarvi, nè pur ne' dì nebbiosi dimostrano di conoscervi.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 413: Che sarebbe però mai, se alcuna di queste giovani.... avesse una volta a detestare giù nell'abisso quell'ora, in cui prese affetto a colui, in cui lo rimirò, in cui gli rispose, in cui gli dimostrò di aggradirlo?
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 225: Le fu prescritta l'apposizione del fango della terma alla faccia nell'ore della notte.
Esempio: Parin. Poes. 34: Così non mai ti venga estranea cura Questi a troncar sì prezïosi istanti, In cui.... Coltivi ed orni il penetrante ingegno.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 2: Come quelle fiammoline che spiccando da lungi in una notte tempestosa, non servono che a farci misurare la vastità delle tenebre.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 21: Se l'antico proverbio il ver parlò, Che tutto quel che in venerdì si fa Un esito felice aver non può; Si vede ben, ec.
Definiz: § I. Accenna anche durata o spazio di tempo. –
Esempio: Bibb. N. 1, 153: E dormì con lei in quella notte.
Esempio: E Bibb. N. 1, 354: Iddio in sei dì fece lo cielo e la terra.
Esempio: Petr. Rim. 2, 8: O nostra vita..., Com' perde agevolmente in un mattino Quel che 'n molt'anni a gran pena s'acquista!
Esempio: Bocc. Decam. 1, 59: Cento novelle.... raccontate in diece giorni da una onesta brigata di sette donne e di tre giovani nel pestilenzioso tempo della passata mortalità fatta.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 76: Il che.... fu forse di minore onestà, nel tempo che succedette, cagione.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 4: Due volte, dopo Romolo, in tanti anni.... solamente, furono acquistate le spoglie opime.
Esempio: Bart. D. As. 1, 6: Conciofosse cosa che in quaranta e più anni.... non gli venisse fatto di giungere fin dove il grande suo animo disegnava.
Esempio: Giord. Op. 2, 412: Provò in trentatrè anni di magistrato, probità perfetta, straordinario zelo.
Esempio: Lambr. Elog. 193: Io prendo a narrare brevemente quello che fu in vita.... la dama Anna Bonaccorsi baronessa Ricasoli.
Definiz: § II. Denota altresì durata di un atto, di un fatto, di un ufficio, e simili, e vale Durante, Nel tempo di. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 271: Incominciai a piagnere e a gridare fortemente, e in questo pianto e grida mi destai.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 304: E in queste parole Panuzio tornò a casa.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 36: Io non farò penitenza nella vita mia.
Esempio: Vill. M. 175: Morì nel regno in assenzia del padre.
Esempio: Machiav. Disc. 9: Nè potette [Firenze] ne' principj suoi fare altri augumenti che quelli che per cortesia del principe gli erano concessi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 22: Deh [disse al fine] a che l'error nascondo Ch'ho commesso, Signor, ne la tua absenzia?
Esempio: Bemb. Stor. 1, 248: Diliberò il Senato, che a' figliuoli di Gurlino da Ravenna.... pensioni fosser date ogni anno in vita loro.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 22: Se in vita il cor misero fue, Sia lo spirito ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 85: Nel consolato di Gaio Cecilio e L. Pomponio.... Cesare trionfò de' Cherusci.
Definiz: § III. Denotante l'età e anche un periodo della vita di una persona. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 94: Ch'egli avesse ventinove anni, e incominciasse a entrare ne' trenta.
Esempio: Dant. Conv. 386: Questa singular vertù, cioè giustizia, fu veduta per gli antichi filosofi apparire perfetta in questa età (cioè nella vecchiezza).
Esempio: Stor. Barl. 7: E quando lo fanciullo fu in età, ch'elli poteva istare senza latte, sì lo mise ec.
Esempio: Leggend. Tob. V. 2: Dice che quando fue in età di potere intendere, ed egli lo cominciò ad amaestrare sì com'egli si guardasse dal peccato, ec.
Esempio: Machiav. Disc. 178: È necessario che quelle cose che in gioventù parevano loro sopportabili e buone, riescano poi invecchiando insopportabili e cattive.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 179: Luca in età di sedici anni già aveva fatte opere maravigliose.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 376: Era universalmente.... venerato, e quel che è più, in gioventù.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 190: E di mano in mano nell'età virile, e maggiormente in sul declinare degli anni,... alcuni ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 25: Cedè il regno delle Due Sicilie a Ferdinando quarto,... constituito allora nella tenera età di nove anni.
Definiz: § IV. Denotante la misura di un dato spazio di tempo, e vale In termine di, In ispazio di, In capo a. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 97: Dicono che [i Magi] fuoro d'Arabia, delle contrade di Baldacca, che per diritta via vi si può bene ire in tredici dì.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 134: Il miglio è di due ragioni, ed è ben conosciuto: uno, cioè, che presso a tre mesi dimora nel campo; e un altro, che matura in cinquanta dì.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 100: Non ci ha niuna cosa nuova; se non che per lettera fresca ch'ho da Guido, aretelo in pochi dì, lui e i compagni.
Esempio: E Mazz. Lett. 2, 3: In tre dì (il vino guasto) sarebbe ottimo: e imbottarlo, e in otto dì si berebbe.
Esempio: Machiav. Disc. 31: Come la ebbe a fare prova delle forze sue, perdette in una giornata ogni cosa.
Esempio: Grazz. Pros. 52: Era morta in sei ore per lo avere mangiato funghi velenosi.
Definiz: § V. Onde le maniere In capo di, In termine, di. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 129: Lo qual beneficio quel frate riconoscendo, andossene dipo' lui al diserto, e in capo di tre anni Muzio lo rimenò a quel luogo, ec.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 130: In termine di dieci mesi i suoi cattivi costumi gli tolsero quella signoria che i cattivi consigli d'altri gli avevano data.
Definiz: § VI. Regge il termine del tempo, al quale si rimette, si differisce, e simili, qualche cosa. –
Esempio: Leopard. Poes. 78: Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo.
Definiz: § VII. E serve a formare varie locuzioni avverbiali di tempo, che spiegansi a' loro luoghi. –
Esempio: Dant. Inf. 22: Mostrava alcun dei peccatori il dosso, E nascondeva in men che non balena.
Esempio: E Dant. Inf. appr.: Fermò le piante a terra, e in un punto Saltò.
Esempio: E Dant. Inf. 28: Or di' a Fra Dolcin dunque che s'armi, Tu, che forse vedrai il sole in breve.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 28: Non pensi tu che noi siam tutti omai Sempre tuo' servi e schiavi in sempiterno?
Esempio: Machiav. Disc. 56: In poco tempo farebbero più disordine.... i costumi tristi di quella corte, che qualunque altro accidente che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 123: Uccise di rovescio in una volta Anselmo, Oldrado, Spineloccio e Prando.
Esempio: E Ar. Cinq. Cant. 1, 45: Fatto il pensier, si parte in uno istante Per una via che in uso esser non suole.
Esempio: Bemb. Pros. 192: Intorno, la quale alcuna volta si partì e fecesene In quel torno, in vece di dire Intorno a quello.
Esempio: E Bemb. Pros. 203: In quella: che vuol dire In quel mezzo, o pure in quel punto. Messer Cino: Sta nel piacer della mia donna Amore, Come nel sol lo raggio, e 'n ciel la stella: Che nel mover de gli occhi porge al core Sì, ch'ogni spirto si smarrisce in quella. E Dante: Qual è quel toro, che si slaccia in quella Ch'ha ricevuto già 'l colpo mortale. Ed il Boccaccio, il quale non pur ne' sonetti così disse: E com'io veggio lei più presso farsi, Levomi per pigliarla e per tenella: El vento fugge, ed ella spare in quella; ma ancora nelle novelle: O marito mio, disse la donna, e' gli venne dianzi di subito uno sfinimento, che io mi credetti che fosse morto: e non sapea nè che mi fare, nè che mi dire; se non che frate Rinaldo nostro compare ci venne in quella.
Esempio: Car. Eneid. 1, 580: Le navi, che trovar nel lido preste, Caricar d'oro, e fer vela in un subito.
Esempio: E Car. Eneid. 4, 962: Anzi alcun sorga Dell'ossa mie che di mia morte prenda Alta vendetta, e la dardania gente Con le fiamme e col ferro assalga e spenga Ora, in futuro, e sempre ec.
Esempio: E Car. Apol. 4: Minacciano d'esser tanti a venirvi sopra in un tempo, che si credono di farvi anco pentire di stuzzicare i vespai.
Esempio: Adr. G. B. Stor. 274: Il Duca non era alieno dal favorire Salviati, il quale era venuto in Firenze apunto in quello che 'l Papa morì.
Esempio: Baldin. Art. Int. 98: Da tale rimembranza in un istante sì rimase forte compunto, che non potè ancora egli tenere le lagrime, le quali avendo lor fondamento, non già in una puerile, o donnesca tenerezza, ma in un interno amore verso Dio, ch'e' si sentì infondere in quell'atto, fecero sì, ch'egli ec.
Esempio: Crudel. Rim. 62: Ma non sì tosto esso gli vide a tiro, Che, il dottorale artiglio Da due parti gettando in un istante, Scannò la donnoletta ed il coniglio; Indi se gli mangiò.
Esempio: Leopard. Poes. 160: E la possanza Qui con giusta misura Anco estimar potrà dell'uman seme, Cui la dura nutrice, ov'ei men teme, Con lieve moto in un momento annulla, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 138: Agnese con loro, ma un po' più innanzi per accorrere in tempo a fermar Perpetua, e a impadronirsene.
Definiz: IN correlativo di Di, reggente lo stesso termine che detta preposizione, serve, in una maniera denotante successione da luogo a luogo o da cosa a cosa, a reggere l'ultimo termine di essa maniera. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Così di ponte in ponte altro parlando, Che la mia commedía cantar non cura, Venimmo, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 2: Questi organi del mondo così vanno Come tu vedi omai, di grado in grado (qui in locuz. figur.).
Esempio: E Dant. Parad. 17: E poscia per lo ciel di lume in lume Ho io appreso quel che, ec.
Esempio: Vill. G. 25: E poi si cominciavano gradi da sedere tutto al torno. E poi di grado in grado sopra volte andavano allargandosi infino alla fine dell'altezza.
Esempio: Machiav. Disc. 177: Variare questo tristo e questo buono di provincia in provincia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 34: Di selva in selva dal crudel s'invola.
Esempio: Bern. Orl. 39, 1: Di giardino in giardin, di ponte in ponte, Di lago in lago,... Ora è condotto il principe, ora il conte.
Esempio: Bemb. Rim. 15: E fe' come augellin tra verde alloro, Ch'a suo diletto va di ramo in ramo.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 66: Tornò di tenda in tenda, Per udir cosa, onde il ver meglio intenda.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 39: È convenuto seguirlo di luogo in luogo.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Esop. Fav. M. 184: Il donzello con morta lingua e viso sfigurato, di motto in motto gli conta il fatto.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 106: Acciò che io prima esemplo dea a tutte voi, per lo quale di bene in meglio procedendo, la nostra compagnia ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 123: Secondo che i medici dicevano, andava.... di male in peggio.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 77: Da i primieri a i sezzai di voce in voce Passa il terror.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 407: Indietro indietro.... d'impegno in impegno, di sangue in sangue, di scelleratezza in scelleratezza; ognuna ricompariva all'animo consapevole e nuovo ec.
Definiz: § II. E nella stessa correlazione serve a denotare l'ultimo termine di una successione di tempo per periodi per lo più determinati ed eguali. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 180: Durava il loro uficio di due in due mesi.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 258: Quando rinunziò al mondo, non mangiava se non di quinto in quinto dì.
Esempio: Petr. Rim. 1, 235: Di dì in dì vo cangiando il viso e 'l pelo.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 6: Tutti insieme si chiamavano gli Elisei. De' quali di tempo in tempo.... discendendo, tra gli altri nacque e visse uno cavaliere ec.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 143: I pensionarj e gentiluomini vanno ai generali, e si fanno dare la discarica, cioè la polizza del pagamento loro, di mese in mese; i gentiluomini e pensionarj, di tre in tre mesi.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 6: D'ora in ora a lui si fa più crudo Sentire il duol delle ferite.
Esempio: Sangall. Esp. Zanz. 13: Vermi che di giorno in giorno andavano ingrossando.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 189: Le speranze, che eglino fino a quel tempo erano andati rimettendo di giorno in giorno, non si riducendo ancora ad effetto, parve ec.
Definiz: § III. E nella stessa correlazione concorre a formare una maniera che serve alla numerazione o alla distribuzione; come
Esempio: Esempio del Compilatore Di dieci in dieci, Di cento in cento, Di mille in mille, ec.
Definiz: § IV. Correlativo di Da, serve a denotare l'ultimo termine di un periodo o intervallo di tempo. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 142: E mai non se l'ha mosso, Da sedici anni in qua che se lo fece.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 86: Vostro padre da non molto in qua Ha cominciato a non aver la mente Molto ferma.
Esempio: Soder. Anim. domest. 207 t.: Fatti un po' grandetti [i pavoncini], diasegli zuppa di pane con vino.... Da quivi in là, si dà loro orzo o mondiglia di grano.
Esempio: Leopard. Paralip. 5, 48: Certo d'allora in qua fu ciascun giorno Più raro il tuo sorriso e meno adorno.
Definiz: § V. Posto tra due aggettivi numerali, serve a riunire i termini dentro i quali si contiene, o deve esser tenuta, una quantità, somma, prezzo, di checchessia. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 299: A questo, dove ne domanda venticinque [ducati], doverrebbe bastare diecimila in quindicimila.
Esempio: Legg. Band. C. 4, 63: Tutte le condennazioni e multe.... si paghino dal contado con l'accrescimento di scudi cinque in sei per scudo per sopra quello che è consueto pagarsi.
Esempio: Bandell. Novell. 1, 60: Aveva il Re una figliuola d'età d'anni venti in vent'uno, molto bella e gentile.
Esempio: Sassett. Lett. 160: A Sevilla si è trattato (de' morti di pestilenza), il più, di 5 in 600 il giorno.
Esempio: E Sassett. Lett. 195: In altura di 4 in 6 gradi.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 293: Mona Gismonda crede che sia ventidue in ventitrè anni che la morì.
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 219: Circum circa a quindici in venti sere,... fu richiesta la sua signoria, dove si ritrovassero le sue soldatesche.
Esempio: Bellin. Bucch. 210: E cresci e scema, al fin la perla getta Tre libbre, e dieci in undici denari.
Esempio: Magal. Lett. scient. 286: Le lingue.... conservate.... nelle spiagge marittime della gran Tartaria.... con venti in trenta vocaboli dicono tutto quello che fa di bisogno a quei che le parlano, ec.
Definiz: IN regge un sostantivo o un aggettivo sostantivato; e forma con esso una locuzione avverbiale, che più spesso corrisponde a un Avverbio semplice. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 493: Allora per le parole d'Enea deliberarono li Troiani con solenne consiglio, che Antenore in perpetuo fosse terrafinato di Troia.
Esempio: Dant. Inf. 23: O in eterno faticoso manto!
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 189: Ma se io degli studj delle parti, e di tutti i costumi e modi della città volessi dire singularmente oppure in somma, piuttosto il tempo che 'l fatto mi verrebbe meno.
Esempio: Vill. G. (1533) 208: In fine, si provide per li uficiali del Comune di non vendere grano in piazza.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 5: Comandò che i campi si distendessoro.... e che i monti petrosi si levassoro in alto.
Esempio: Chios. Dant. 564: Fa menzione in generalità dell'anime poste in questa spera del sole.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 101: Là dov'io onestamente viva, nè mi rimorda d'alcuna cosa la coscienza, parli chi vuole in contrario.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 71: Poi si vedeva nave in quantitate Gir sopra l'acqua e molti legni strani.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 30: Contra quel disleal mi fu adiutrice Questa turba, signor; ma a quella image Che sovente in proverbio il vulgo dice: Cader de la padella ne le brage.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 95: Vuole in persona egli seguirla in fretta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 44: Ma di poterlo far tempi li tolle Il campo, ch'in disordine fuggia.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 7: In fine, e' non se ne può più con lui.
Esempio: Alam. L. Gir. 10, 12: Oggi dice Giron disposto m'aggio Di farvi aver onor in sempiterno.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 32: Per l'ordinario scrivendo a l'uno, scrivo in solido a l'altro.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 260: L'ultime [lettere] sono de' 28, 29, 30, a le quali si risponde in solido brevemente, ec.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 299: Le quali (le voci),... non fussino, percotendovi in piena, ribattute ec.
Esempio: Vasar. Vitt. Pitt. Intr. 1, 128: Dirò solamente in universale, come si conoscano le buone fabbriche.
Esempio: Razz. Cecc. 1, 3: La maggior parte di questi scolari la voglion veder tanto in sottile, che si può avanzar poco con essi.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 161: Il Turco ha in copia ciò che va coll'artiglieria e col suo treno.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 68: Appagato verisimilmente della sua obbedienza e in ispecie della sua onestà.
Esempio: Paolett. Append. 32: Egli non lavora che in proporzione degli abitanti di quel paese, di quella contrada.
Definiz: § I. Premettesi ad alcune preposizioni, e serve come a meglio determinare la relazione espressa dalla preposizione medesima. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 242: Giurò.... che in presso a dieci anni ch'egli era ito con lui per via, e stato, e mangiato,... unquanche ec.
Esempio: Dant. Inf. 16: Quel fiume, che ha proprio cammino Prima da monte Veso in ver levante.
Esempio: Tav. Rit. 1, 194: Allora Tristano si volta in verso lo re, e priegalo che ec.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 207: Per mia fè, ch'io voglio andare a paragonare mia persona.... in contra gli valorosi cavalieri erranti.
Esempio: Bern. Lett. fam. V. 281: Il sig. Giovanni si partì di qua otto dì sono in circa.
Esempio: Gell. Lett. 450: Egli vi ha posto un amore tanto grande, che non arebbe mai potuto porvi il simile se in fra di voi non fusse qualche similitudine, ec.
Esempio: E Gell. Lett. appr.: Accostandosi egli a voi, e cominciando a muoversi quella conformità la quale è in fra di voi,... comincio ec.
Esempio: Car. Eneid. 6, 2: Così piangendo disse; e navigando Di Cuma in ver l'euboïca riviera Si spinse a tutto corso.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 567: No, in quanto All'andare, io non voglio andar per nulla.
Esempio: Algh. Litot. 84: In quanto alla figura, le pietre tonde e ovate, lisce nella loro superficie, sono più difficili ec.
Esempio: Parin. Poes. 19: In tra i severi di famiglia padri Relegato ti giacci, ec.
Definiz: § II. Premettesi ad alcuni avverbj, come Avanti, Dietro, Dentro, Fuori, e simili, formando con essi altrettante locuzioni avverbiali, che dichiaransi ai luoghi respettivi.
Definiz: § III. E per un certo vezzo di lingua, o per maggiore efficacia, premettesi anche a certi altri avverbj, sia di luogo, sia di tempo, come in Appresso, in Allora, in Oggi, in Prima, ec. –
Esempio: Dant. Purg. 4: Forse Che di sedere in prima avrai distretta.
Esempio: E Dant. Purg. 16: Di picciol bene in pria sente sapore.
Esempio: E Dant. Purg. 20: La gente.... Dall'altra parte in fuor troppo s'approccia.
Esempio: E Dant. Purg. 25: Quivi la ripa fiamma in fuor balestra.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 131: E dall'ora innanzi, che in prima vennero così a me, hannosi recato in uso di venirci ogni anno.
Esempio: Bemb. Rim. 71: Però che da quel dì, ch'io feci in prima Seggio a voi nel mio cor, ec.
Esempio: Cellin. Vit. 223: Papa Clemente per averti conosciuto in prima, e per non essere qui altri di cotai professione, ti chiamò ec.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 738: E in tal memoria si solennizza, anche in oggi in quella città, la festa ec.
Esempio: Maff. Anfit. 49: Credasi in oggi esser residuo di tale anfiteatro quel recinto, ec.
Esempio: Leopard. Poes. 163: Ordinata in pria L'umana compagnia, Tutti fra sè confederati estima Gli uomini, ec.
Esempio: Giord. Op. 1, 466: Mi basterebbe ch'egli immaginasse di potersi comporre una storia dell'arte; opera in allora senza esempio.
Definiz: § IV. Premesso a certi sostantivi, forma con essi una maniera prepositiva, come Nella presenza, Negli occhi, In petto, In cospetto, In vista, In faccia, In vece, In luogo, In cambio, e regge il loro termine mediante la particella Di o A. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Chiuser le porte que' nostri avversari Nel petto al mio Signor.
Esempio: E Dant. Parad. 11: Nella presenza del Soldan superba Predicò Cristo.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Il luogo mio,... che vaca Nella presenza del figliuol di Dio, ec.
Esempio: Bibb. N. 1, 121: Ed il Signore, disse, nel cospetto del quale io vo, manderà l'angelo suo teco a dirizzare la via tua.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 25: Non ardire di fare in sua presenzia quello, che tu non faresti nella mia.
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. R. 1, 357: Il consolo stette in petto alla terra tre dì.
Esempio: E Albanz. Petr. Uom. fam. R. 1, 359: Dopo alcune gravissime battaglie fatte in petto alla cittade, il consolo pensò di pigliare tempo.
Esempio: E Albanz. Petr. Uom. fam. R. 2, 327: Una palude era posta in petto ai nimici.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 481: I nimici,... arse molte ville negli occhi de' cittadini,... si partirono.
Esempio: Car. Apol. 31: Voi non volete che, vivente voi, viva niuno altro, che meriti pur di venire in cospetto vostro.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 23: Ivi solo discese, ivi fermosse In vista de' nemici il fero Argante, Per gran cor, per gran corpo e per gran posse Superbo e minaccevole in sembiante.
Esempio: Galil. Op. II, 518: Non si è peritato.... stamparmi in faccia l'opera del mio libro puntualmente trasportata.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 16: Al padre in faccia Si trasforma il fallace.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 106: In faccia al signore, il povero vecchio non si sarebbe mai arrischiato d'accennare, ec.
Definiz: § V. E premesso a certi altri nomi, forma con essi una maniera aggiuntiva, come In assetto, In punto, In procinto, In ordine, In pronto, e simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 41: E disse: messere, se tu vuoi cenare, ogni cosa è in punto.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 94: Ove potrete tenere tre cavalli, vogliatevene vedere piuttosto due ben grassi e bene in punto, che quattro affamati e male forniti.
Esempio: Belc. F. Rappr. 7: Camminiam dunque col divino aiuto, Perocchè in punto son tutte le cose.
Esempio: Franc. Son. 51: L'un s'infarina e 'n punto è la padella, E l'altro ec.
Esempio: Cas. Pros. 3, 83: Procuri.... che tutte le provvisioni e spedizioni sieno in punto a lor tempo.
Esempio: Cecch. Donz. 1, 4: È in procinto di volerla Maritar qui.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 488: Rispetto la povertà loro, vanno puliti e bene in ordine.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 352: Volendo levar la ruggine all'armi, quando sono in procinto di adoperarle con l'avversario.
Definiz: § VI. Premesso ai nomi in Caso che, in Evento che, e seguito dalla particella Che, serve a formare una locuzione condizionale o ipotetica, equivalente a Qualora, Se mai, Posto che, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 3: Pur per salvar l'onor non solamente D'escusa ma di laude è degno ancora; Per salvar, dico, in caso ch'altrimente Facendo, biasmo ed ignominia fora.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 18: Offerivano d'occupare all'improviso Roma,... in caso che gli seguitassero le forze degli Orsini.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 233: Questo dico a V. S. illustrissima in evento che sentisse da qualche banda giugner costà cosa che paresse aggravarmi.
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 48: Avendo bisogno di valermi.... di qualche somma di danari per via di mercanti, ed essendo necessario per sicurezza loro dar securtà, che prometta in evento che mancassi io; son forzato ec.
Esempio: E Car. Lett. var. 21: In caso che non voglia, scriverò a V. S. reverendissima.
Esempio: Red. Lett. 2, 55: In evento che il signor Corazzi avesse impedimento,... ho proposto il signor dottor Bonomo.
Esempio: E Red. Esp. nat. 103: Purchè avesse qualche vascelletto di conserva, in evento che il mare improvvisamente si gettasse a burrasca.
Definiz: § VII. Premesso a in Cambio, in Luogo, in Vece, reggente un Infinito per mezzo della particella Di, o anche un Soggiuntivo per mezzo di Che, forma una locuzione congiuntiva. –
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 142: Per parer cortigiana, In cambio di baciar la gente, morde.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 8: In cambio di aiutarlo, li diede della scure sulla testa.
Esempio: Segner. Op. 4, 519: La vera regola di cibare gl'infermi si è, poco, e spesso: altrimenti in vece che cresca in essi il diletto col caricarli, cresce ec.
Esempio: E Segner. Op. 4, 520: Voi, in vece di esporre il corpo a sbaraglio per difendere il capo, volete che pèra il capo a salvare il corpo?
Esempio: Red. Esp. Insett. 139: Finiti ch'e' son di crescere (certi bachi), si fuggono studiosamente da quel fungo, nel quale son nati e rilevati; ed in vece di trasmutarsi in uova si fabbricano intorno un piccolissimo bozzoletto di seta.
Definiz: § VIII. Premesso a nomi esprimenti alcun affetto o alcuna disposizione o stato dell'animo, e dipendente dai verbi Avere, Tenere, e simili, forma una locuzione che ha il significato del verbo a cui quei nomi appartengono, o col quale hanno stretta relazione. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 253: Ma solamente.... desideri di vivere in povertade, e abbia in dispregio e in disdegno i beni della ventura e la gloria del mondo?
Esempio: Fiorett. S. Franc. 37: Cominciò ad avere in tanta abbominazione l'abito che portava, che ec.
Esempio: Dant. Inf. 23: Dir chi tu sei non avere in dispregio.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Quel da Esti il fe' far che m'avea in ira Assai più là che dritto non volea.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 99: Ora io v'appello, per Dio, voi li quali sempre le case e le ville, gl'intagli e le tavole vostre avete più in pregio, che la repubblica.
Esempio: Petr. Rim. 1, 22: A qualunque animale alberga in terra, Se non se alquanti ch'hanno in odio il sole, Tempo da travagliare è quanto è 'l giorno.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 165: Per dolore più volte, dopo essersi doluto, gli venne in disidero d'uccidersi. Poi pur tenendosene, molte volte si mise in cuore di doverla del tutto lasciare stare, o, se potesse, d'averla in odio, come ella aveva lui.
Esempio: Ar. Orl. fur. 44, 39: Chè l'ha in tal riverenzia e in tal rispetto, Che non potria pensar non l'ubbidire.
Esempio: Bern. Orl. 3, 37: Era quell'acqua di questa natura, Che chi amava faceva disamare; E non sol disamar, ma in odio avere Quel ch'era prima diletto e piacere.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 146: Tale è la natura de' popoli, inclinata.... ad avere sempre in fastidio le cose presenti.
Esempio: Alam. L. Colt. 3, 46: Molti ne vidi ancor, ch'ebbero in pregio La quercia annosa, ed hanno avuto in grado Quel salvatico odor che porta seco.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 434: Avete in orrore cosa, che nulla tiene in sè di spaventoso.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 58: Io non dirò che sempre quei che stanno In pretension d'onori e di rispetti, Abbian del lupo il danno; Dirò bensì che ec.
Esempio: Leopard. Poes. 164: Così star suole in piede Quale star può quel ch'ha in error la sede.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 190: La luce e lo spirito che.... avevano avuti in tanto amore, spontaneamente.... se ne privarono.
Definiz: § IX. Pur dipendente dai verbi Avere, Tenere, e simili, e premesso ad altri sostantivi, forma una maniera che si risolve nel verbo, a cui quei sostantivi appartengono, come, per esempio, Avere in uso, in costume, in tutela, e simili, per Usare, Costumare, Tutelare, ec. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Ond'hanno sì mutata lor natura Gli abitator della misera valle, Che par che Circe gli avesse in pastura.
Esempio: E Dant. Purg. 16: A maggior forza ed a miglior natura Liberi soggiacete, e quella cria La mente in voi, che il ciel non ha in sua cura.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 170: Pessimamente aoperava per la sua città, e aveva in uso che le cose, faceva in segreto, biasimava, e in palese ne biasimava i fattori.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 303: Avea Panunzio in usanza, quando trovava alcuno de' monaci del detto monistero alla città, di menarlo a casa sua, e farli onore.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 23: Nondimeno ho sempre avuto in costume, camminando, di dir la mattina quando esco dell'albergo, un paternostro ed un'avemaria.
Esempio: Docum. Miliz. Ital. 449: Noi abbiamo commesso a tutti e' rettori, dove sono le bandiere che tu hai in governo, che faccino ec.
Esempio: Car. Eneid. 4, 148: E noi concordemente.... abbiamo Ambedue questo popolo in tutela.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 98: Avendo in consuetudine i Romani di scrivere abbreviati i loro primi nomi.
Esempio: Leopard. Poes. 160: A queste piagge Venga colui che d'innalzar con lode Il nostro stato ha in uso.
Esempio: Capp. Longob. 55: Può sempre credersi ch'egli abbia in serbo per ogni cosa uno schiarimento.
Definiz: § X. Premesso a sostantivi, e per lo più in dipendenza dei verbi Essere, Stare, Tenere, serve a formare con essi una locuzione aggiuntiva o predicativa, che si risolve in un adiettivo di significato corrispondente o strettamente affine a quello del sostantivo. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 45: A' Romani fallì la speranza, e furono in gran pensiero e in gran dubbio di loro campione.
Esempio: Cat. Cost. volg. 159: Se fossi in fatica, addomanda aiuto da' tuoi conoscenti.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 211: Pensando quello che 'l fatto richiedea, cioè che Giugurta, essendo li suoi in fatica, verrebbe ec.
Esempio: Machiav. Disc. 53: L'oracolo di Delo, il tempio di Giove Ammone ed altri celebri oracoli, tenevano il mondo in ammirazione e devoto.
Esempio: Car. Apol. 5: Avete a sapere che infino a ora sono stati in dubbio ed in consulta, se se ne doveano risentire o no.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 466: Aveva.... interrotto il corso delle vettovaglie e tenuto.... in grandissimo sospetto il suo nemico.
Esempio: E Davil. Guerr. civ. V. appr.: Teneva in terrore tutto il paese.
Definiz: IN si premette spessissimo alla preposizione in Su, ne' suoi varj significati, sia per accrescerne la forza, sia per semplice proprietà o vaghezza di lingua. –
Esempio: Dant. Inf. 28: Ma tu chi se' che in su lo scoglio muse, Forse per indugiar d'ire alla pena, Ch'è giudicata in su le tue accuse?
Esempio: E Dant. Inf. 33: Lo pianto stesso lì pianger non lascia, E il duol che truova in su gli occhi rintoppo Si volve in entro a far crescer l'ambascia.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Come al nome di Tisbe aperse il ciglio Piramo, in su la morte, e riguardolla, Allor che il gelso diventò vermiglio; Così ec.
Esempio: S. Bonav. Med. Vit. G. Cr. 170: Poi Nicodemo salì in su la scala dal lato manco.... Poi discese Nicodemo, e venne al chiovo di piedi.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 24: Subito uno uomo sconosciuto, in su uno grande cavallo, entrò per la porta del palazzo, sanza dire a persona neente.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 102: La seguente mattina, cioè il mercoledì, in su lo schiarir del giorno.... si misero in via.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 18: E poi in su la mezza terza una chiesetta lor vicina visitata, in quella il divino officio ascoltarono.
Esempio: Machiav. Disc. 52: Ogni religione ha il fondamento della vita sua in su qualche principale ordine suo.
Esempio: Guicc. Op. ined. 6, 87: Sono buoni nomi e usi molto in su l'arme.
Esempio: E Guicc. Op. ined. appr.: Pare che con poca fatica consumeranno quello poco tempo che ci resta da fare fazione e si ridurranno in sul verno.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 14: Il pover uomo ammutì per un poco: di poi si mise in su l'interrogazioni.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 340: Monsignore Reverendissimo si muove a farvi questa provvisione in sulle buone relazioni che ha di voi da tutto il mondo.
Esempio: Cellin. Vit. 83: Messono più di trenta botti una notte in su una cima di un tetto.
Esempio: E Cellin. Vit. 94: Lo pregavo.... che rendessi le gioie e l'oro al terzo e al quarto, che lui in sur un mio libruccio troverebbe scritto.
Esempio: E Cellin. Pros. 98: Guardatola (la saliera) alquanto il buon Re e molto satisfattosi delle fatiche mie, in su il più bello del considerare quelle, il mal vecchio ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 96: Il vostro Figliuolo è stato.... in sul Canto del Bigno Ferito a morte.
Esempio: Pitt. I. Vit. Giacom. 192: Antonio li prega, che, in sul suo rapporto, risolvino, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 57: E 'n su la riva una colonna eretta Vede.
Esempio: Razz. Cecc. 1, 3: All'ebreo non ho che portare, ed in sulla fede non presta.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 162: In sur un pioppo. In sur e sur vale sopra. Franc. sur.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 96: Una certa farfalletta.... Svolazzava in su la vetta D'un bel cavolo fiorito.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 190: E di mano in mano nell'età virile, e maggiormente in sul declinare degli anni.... alcuni vennero ec.
Definiz: § I. Si pospone talora alle particelle Con e Per, reggenti un nome che denota la parte della persona, nella quale uno porti, o alla quale sia destinato, alcun vestimento. –
Esempio: Grazz. Comm. 29: Ma per in capo abbi avvertenza coprirmi bene, acciocchè poi non mi affogasse il catarro.
Esempio: E Grazz. Comm. 242: Ha procacciato feltri bianchi e saj di velluto nero per in dosso, e per in capo cappelloni grandi alla spagnuola, e stivaloni grossi da cavalcare per in piede.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 142: Don Abbondio stava.... sur una vecchia seggiola, ravvolto in una vecchia zimarra, con in capo una vecchia papalina.
Definiz: § II. E posponesi anche alla particella Per, quando regge un avverbio di luogo, ma con idea di moto, come Per in qua, Per in là, Per in giù, Per in su, Per in dentro, Per in fuora, e simili. –
Esempio: Cecchin. Cup. 79: Questo istesso inconveniente.... avverrebbe parimente a questa catena, a cui si rende impossibile nel modo che è situata, l'impiegarsi contro di due forze opposte, cioè a quella che farebbero le cupole verso il loro centro, e a quella che facessero le medesime per in fuora.
Definiz: § III. Premettesi ad avverbj di luogo, come in Qua, in, in Colà, in Costà, in Su, in Giù, ec., e compone con essi una locuzione avverbiale, denotante il termine della quiete, o l'ultimo termine del moto. Riferiscesi così a luogo come a tempo. –
Esempio: Dant. Inf. 22: Disse: Fatti in costà, malvagio uccello.
Esempio: E Dant. Inf. 24: In giù son messo tanto, perch'io fui Ladro alla sagrestia de' belli arredi.
Esempio: E Dant. Purg. 3: Rispose: Andiamo in là, ch'ei vegnon piano.
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 10: Giudico essere convenevole di dimostrare, come di fluttuoso e tempestoso mare costui, gittato ora in qua ora in là, vincendo le onde parimente e i venti contrarj, pervenisse ec.
Esempio: Ghibert. Comment. 17: In su passando Cimabue pittore por la strada a Bologna, vide il fanciullo sedente in terra, e disegnava in su una lastra una pecora.
Esempio: Savonar. Pred. 1: Fatti in qua, filosofo, e vedrai se io sono filosofo ancora io.
Esempio: Bemb. Stor. 2, 233: Levatosi vento, divise l'una in qua, l'altra in colà se n'andarono.
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 48: Quello amico.... se n'è tornato in costà.
Esempio: Gell. Sport. 2, 5: Odi tu, Lapo; questa donna che vien in qua te ne potrebbe informar bene.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 528: I piccoli [orsi] con maggior agevolezza montano su per gli alberi, i quali non crescon mai tanto alti, quanto che più eziandio in su va l'orso.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 6: Fatti in qua tu, ch'io veggo più vicino.
Esempio: E Buonarr. Rim. 121: Lasciatemi passar. P. II. Lasciate me. P. I. Fate, fatevi 'n là. P. II. Fatevi voi.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 43: L'uso di questo sasso sciolto di cave dentro Arno medesimo non è nuovo, perchè da' tempi immemorabili in qua, dall'Ambrogiana in giù si adopra di quello di Golfolina, ec.
Esempio: Baldov. Lament. 72: Le te lo posson dir le to vicine,... Che mi veggon checchene in su per l'aia Gettar gralime e strida a centinaia.
Definiz: § IV. Reggente un avverbio, come in Giù, in Su, in Qui, in , ec., indica l'ultimo termine di uno spazio, sia di luogo sia di tempo, in corrispondenza di un nome od altro avverbio antecedente, retto dalla particella Da o Di. –
Esempio: Dant. Inf. 14: Da indi in giuso è tutto ferro eletto.
Esempio: E Dant. Inf. 18: Dal mezzo in qua ci venian [i peccatori] verso il volto.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 327: So bene come il fatto andò da una volta in su.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 92: Quantunque, leggiadre donne, oggi mi sieno da voi state tolte da due in su delle novelle.... nondimeno ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 91: Da una volta in su caricò l'orza ec.
Esempio: Pucc. A. Centil. 88, 60: Da quattro in su ne facean morire.
Esempio: Machiav. Disc. 209: E se da cinquecento anni in qua non è occorso che alcuni di questi popoli abbiano inondato alcun paese, è nato per più cagioni.
Esempio: Varch. Lez. Verb. 1, 46: Tutte quelle cose, che dal cerchio della Luna in giù si contengono,... hanno ec.
Esempio: Cecch. Mogl. 3, 1: Io ho amato te e lui, e ci ha Da quattro in su, che sanno quanto egli è, Ch'i' disegnai di fare il parentado.
Esempio: E Cecch. Stiav. 3, 2: Credo, Che e' ci sieno stati da sei in su Che hanno imparato l'uscio.
Esempio: Dav. Colt. 517: Non potrà il pesco, se non dalle canne in giù, metter barbe.
Definiz: § V. Si trova taciuto dinanzi alle maniere avverbiali Grande numero, Grande quantità, e simili. –
Esempio: Vill. G. 101: Furono sconfitti nel luogo detto monte del Porco, e molti Romani presi e morti sì grande quantità, che nelle carra ec.
Esempio: E Vill. G. 228: Fece fare dugento uscieri da portare cavalli, e più altri legni passeggieri, grande numero.
Definiz: IN, per lo più unito coll'articolo, si prepone anche all'Infinito dei verbi, reggendolo come un sostantivo, e in tale uso più spesso ha il valore del Gerundio di esso verbo. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 410: Che io abbia, nello scriver queste novelle, troppa licenzia usata, ec.
Esempio: Machiav. Disc. 17: Bene interviene che nel travagliare una repubblica.... diventa suddita d'uno stato propinquo che sia meglio ordinato di lei, ma ec.
Esempio: E Machiav. Disc. 54: Nell'entrare nel tempio, vi entrarono senza tumulto.
Esempio: Grazz. Pros. 80: Non sapeva risolversi a nulla, temendo nel dire la verità, che ec.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 15: Non sia tra voi temenza alcuna In veder così grande oste nemica.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 18: Ma a Pirro, ritirato in Albania, nell'abbandonare la Macedonia presentò la fortuna occasione ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 46: Nel predare ed uccidere, trovò l'aquila della legione diciannovesima ec.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 521: Acciò nel caricare non vi entri la palla nella camera del vento.
Esempio: Segner. Pred. 68: Credete voi, che molto bene io non sappia ciò che andrete stamane fra voi dicendo in tornare a casa?
Esempio: Leopard. Poes. 140: Ardo in ridirlo Di sdegno e di rossor.
Esempio: E Leopard. Poes. 171: Un sogno.... che mi torna a mente In riveder la luna.
Definiz: § I. Talvolta la particella In, reggente un Infinito, trovasi separata da esso per l'anteposizione del compimento dell'Infinito stesso. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 96: Niuna riprensione adunque può cadere in cotal consiglio seguire.
Definiz: § II. Premettesi pleonasticamente al Gerundio dei verbi; ma è maniera oggi non comune. –
Esempio: Dant. Purg. 5: Però pur va, ed in andando ascolta.
Esempio: E Dant. Conv. 276: Più dolce natura in signoreggiando, e più forte in sostenendo, e più sottile in acquistando nè fu nè fia, che quella della gente latina.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 33: Arnaldo, un de' più cari al prence estinto, Narra, e 'l caso in narrando aggrava molto.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 107: Giunge all'irresoluto il vincitore: E in arrivando (o che gli pare) avanza E di velocitade e di furore E di grandezza, ogni mortal sembianza.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 117: Le sacerdotesse di Proserpina ebbero in dormendo visione, che Cerere ec.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 32, 110: Antalcida, in vedendo quel nuovo mostro di due così diverse nature, se ne mostrò sdegnoso e schifo.
Esempio: Viv. Lett. ined. 1, 195: Vedevami a poco a poco in scrivendo comparir d'avanti la verità.
Esempio: Bertin. A. F. Medic. dif. 1: Ci allettano a passare quest'ore più oziose del giorno in discorrendo, o se vi piace in cicalando.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 406: Come esposi a lungo nel tomo II in parlando della Marina di Pisa.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 165: Si scelgano in parlando, e in iscrivendo verbi esprimenti, proprj ed usitati.
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 18: Era un sibilo la S dei Latini, che in parlando da loro non si esprimea pienamente.
Definiz: IN prefisso ad una voce, oltre ad aggiungerle molte di quelle relazioni che sono state qui avanti dichiarate, le dà un valore rafforzativo, come Incominciare, Indorare, Invigilare, per Cominciare, Dorare, Vigilare; e con proprietà del latino in, le dà pure un senso negativo o privativo, come Inabile, Incivile, Inciviltà, Incivilmente, Ingiusto, Ingiustizia, Inoffensibile, Immeritato, Impotente, Instabile, Instabilità, Instabilmente, ec.