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GOBBO.
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pag.383


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GOBBO.
Definiz: Add. Che ha il gobbo o la gobba; detto talvolta anche di animali.
Dall'add. lat. gibbus. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 383: Costui fu uno de' più infami mostri di quella corte, allievo d'un sarto, gobbo, buffon magro.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 113: Ci son gobbi animali Di terra e d'acqua.
Esempio: Red. Lett. 1, 209: Come una mamma amorosa, che intenerita di quella sua figliuola gobba e sciancata, vorrebbe pure ch'ella comparisse con l'altre a una festa, e perciò s'affanna, ec.
Esempio: E Red. Lett. 1, 210: Se ne tornò vergognosamente al paese gobbo di d'etro e dinanzi.
Esempio: Bertin. A. F. Fals. Scop. 41: Andatela pur a trovare, e, interrogandola d'un tal successo, ditemi gobbo, se ella immantenente non vi chiarisce del vero.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 385: Siasi picciola, o grande, o pingue, o asciutta; Sia bianca, o bruna, o zoppa, o gobba, o losca, Nel mestier d'adornarsi ognuna [donna] è istrutta.
Esempio: Pindem. Poes. 296: Chine sotto il pondo iniquo Le spalle, vinsi in pazienza il gobbo Dell'Arabia quadrupede veloce.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 183: Improvvisò anche versi, e per più anni Dette molto da fare al gobbo Gianni.
Definiz: § I. E nel medesimo senso, detto di spalle, schiena, dorso. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 6: La pazzia va del pari, e chi nol sa? Con chi ha le spalle gobbe.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. Trad. 324: Tra questi giunse più nuovo di tutti il toro messicano, strano innesto di varj animali: curvo, anzi gobbo, il dorso, come il cammello, asciutto il fianco, lunga la coda, ec.
Esempio: Fag. Rim. 6, 186: Gobbe le spalle, ed incavato il petto, Monche le braccia, ed i piè torti affatto.
Definiz: § II. Per estensione, detto del naso, vale Che nel mezzo ha una prominenza o rialto. –
Esempio: Bart. C. Tratt. Albert. 87: Sarannovi di quegli che avranno il naso gobbo, altri che lo avranno stiacciato, torto, largo, altri sporgono la bocca innanzi, ec.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 111: E più gradisce a noi, chi ha gobbo il naso.
Definiz: § III. Vale anche semplicemente Curvo, Piegato, detto così di persona, come delle spalle o del dorso. –
Esempio: Car. Eneid. 4, 381: D'Atlante,... Il cui mento, il cui dorso, E per nevi e per gel canuto e gobbo, È da' fiumi rigato. In questo monte, ec. (qui per similit.).
Esempio: Dav. Tac. 1, 29: Altri gli mostrava (a Germanico) le schiene gobbe per vecchiaia.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 9: Che sebbene m'hai dato onore e robba, M'hai messo ancora un grave peso addosso; Onde forza è che con la schiena gobba Vada, e mi dolga ciascun nerbo ed osso (qui in locuz. figur.).
Definiz: § IV. Per similit. riferiscesi a cose, e vale Che ha sulla superficie rialti, prominenze, protuberanze, ed altresì Curvo, Piegato, Storto, e talvolta anche Convesso: ma spesso, e specialmente in questi due ultimi sensi, è usato in modo scherzevole. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 196: Per non tenere in disagio più il sole, Il qual non va per l'orbite sue gobbe.
Esempio: Soder. Agric. 38: Quando l'è (la luna) più che mezza, o vero l'è maggiore di mezza, ed il suo orbe gobbo dall'una parte e dall'altra, ec.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 132: Un conio gobbo di fuori e piano dentro, appuntato sottile, di osso.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 112: Deh, che son altro i monti, Che scrigni 'n su le spalle del terreno, Ch'esser gobbo fra noi tanto gli piacque? Son gobbi ancora i ponti,... e 'l mar non meno Gobbo diventa, o sia per la fortuna, O per l'occulta forza della luna.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 113: Ci son piante gobbe Per natura, per sorte, grazia, ed arte.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. appr.: Gobbi i ciel, gobba la terra, Ch'appella globi il volgo, e 'n parland'erra.
Esempio: Trinc. Agric. 52: Con due o tre legature [sia fermato] il piedi e capo della vite, tirato e obbligato su dritto accostato al palo, acciò non venga storto, gobbo,... come se ne vedono molti.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 374: Volea una sfera, e nasceva un boccale, E dipingea con linee gobbe e rette, In cambio di un cilindro, un bel cotale.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 102: Sarebbe proprio un adularlo (il campanil di Pisa) Il dir che non è gobbo, quando è gobbo.
Definiz: § V. In forza di Sost., Chi è gobbo, Persona gobba. –
Esempio: Cant. Carn. 88: Liberato ha ignudi e gobbi, E storpiati da un braccio.
Esempio: Cas. Pros. 2, 74: Vedi ora quanto danno e quanto impedimento ti dà quel troppo acuto volere, che ti fece affaticar quel povero gobbo; e questo è discordar da sè medesimo.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 111: L'un e l'altr'è tondo, Il mio gobb'amoroso, e tutto 'l mondo.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 112: Amare il gobbo mio stimo ventura.
Esempio: Red. Lett. 1, 209: Penso che sarà avvenuto come accadde a quel gobbo da Peretola, il quale avendo veduto che un altro gobbo suo vicino.... era tornato al paese bello e diritto,... lo interrogò ec.
Esempio: Panant. Epigr. 126: Gli disse un gobbo: guardami le rene; Ed ei: per gobbo, tu sei fatto bene.
Esempio: Giust. Vers. 44: Com'uom che per mefitico mïasma Anela e gronda d'un sudor gelato, O come un gobbo che patisce d'asma, Becero si sentì mozzare il fiato.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 200: Se, esempigrazia, Si commette una qualche scempiataggine (Che medichiam col nome di disgrazia)..., Ne diam la colpa all'olio, al sal versato, Al diavolo, o ad un gobbo ch'è passato.
Definiz: § VI. Gobbo dicesi, in modo un po' basso, Quella figura delle carte alla francese, che comunemente chiamasi Fante.
Definiz: § VII. Fare le spalle gobbe su una data cosa, trovasi per Piegarsi tutto su quella. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 92: Quivi giunto Ruggier Frontin conobbe, E conobbe per lui chi adosso gli era; E su la lancia fe' le spalle gobbe, E sfidò l'African con voce altiera.
Definiz: § VIII. Essere come la camicia de' gobbi, che tagliata storta torna diritta. –
V. Camicia, § XXV.
Definiz: § IX. Il male non istà sempre dove si posa, se non sopra, o addosso, a' gobbi. –
V. Male.
Definiz: § X. Gobbo rugginoso, è il nome di un Uccello aquatico, proprio dei paesi orientali, ma che talvolta apparisce anche fra noi, il quale ha il becco azzurro, la cervice nera, il collo bianco, il gozzo, il petto, la schiena e i fianchi di color baio rossastro, e i piedi di un cenerino o di un rossastro scuro. È l'erismatura leucocephala, o l'anas, leucocephala dei Naturalisti.