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VESPRO, e VESPERO
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VESPRO, e VESPERO.
Definiz: La Sera, o l'Ora tarda verso la sera. Lat. vesper. Gr. ἑσπέρα.
Esempio: Bocc. nov. 15. 5. Il sul vespro la mandò all'albergo, dove Andreuccio tornava.
Esempio: Pass. 216. Dando il signore della vigna tanto a colui, che era entrato a lavorar la vigna la sera a vespro, quanto a colui, che era venuto la mattina per tempo.
Esempio: Dant. Purg. 3. Vespero è già colà, dove è sepolto Lo corpo, dentro al quale io facev'ombra.
Esempio: Guid. G. Ordinato già il sole nel mezzo díe, e quasi declinando a' confini del vespro.
Esempio: Maestruzz. 1. 7. Del quale i Giudei al vespero del mondo avranno fame.
Esempio: Pallad. Febbr. 27. Da ora settima infino ad alto vespero si vogliono cogliere con mano (il T. Lat. ha: hora decima)
Esempio: Ar. Fur. 24. 104. Ma stordì in modo il Tartaro, che molto Non sapea s'era vespero, o di mane.
Definiz: §. I. Vespro, per Una delle sette ore canoniche, che si dice tra la nona, e la compieta. Lat. vespera. Gr. ἑσπέραι.
Esempio: Maestruzz. 1. 38. E così dell'altre ore del dì, le quali infino a vespro si possono dire la mattina.
Esempio: E Maestruz. 2. 54. E simigliantemente dicendo vespro, e mattutino, e cota' cose.
Esempio: Vit. S. Gir. 3. Uno díe stando Girolamo a dire lo vespro co' suoi frati, subitamente uno leone entrò dentro al monasterio.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 369. E terza, e sesta, e nona, e vespro, e l'uficio della notte non menticare.
Definiz: §. II. Vespro, diciamo anche l'Ora, nella qual si dice il vespro, che è dopo mezzo dì. Lat. vesperae. Gr. ἑσπέραι, ἑπερινόν ἑσπερινόν.
Esempio: Maestruzz. 2. 27. Quando si dee cominciare a guardar la festa? Risp. Dall'un vespro all'altro.
Esempio: Bocc. nov. 77. 61. Essendo già vespro, e parendo allo scolare avere assai fatto ec. verso la casa della misera donna se n'andò.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 8. Il dì seguente, passato vespro, la dovesse aspettare.
Esempio: Petr. son. 86. Che a nona, a vespro, all'alba, e alle squille Le truovo.
Definiz: §. III. Cantare il vespro a uno detto proverbiale, che vale Fargli una gagliarda riprensione, o Dirgli liberamente l'animo suo. Lat. libere loqui. Gr. παῤῥησιάζειν.
Esempio: Morg. 16. 58. Io gli ho a cantar poi il vespro, s'io mi cruccio.
Definiz: §. IV. Tra vespro, e nona non va fuor persona buona; detto, perchè gli uomini gentili, e di condizione in quell'ora stanno per lo più in riposo, o in casa.
Definiz: §. V. Vespro Siciliano per similit. si dice di Strage grande, e improvvisa, o di alcun'altra strana disavventura.
Esempio: Lasc. Pinz. 4. 9. Va' là, che tu sentira il vespro Siciliano.
Esempio: Malm. 11. 1. E se d'amor cantò con cetra in mano, Dirà col ferro il vespro Siciliano.