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Dizion. 4° Ed. .
OSSO
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OSSO.
Definiz: | Parte solidissima del corpo dell'animale, bianca, e priva di senso. Lat. os,
ossis. Gr. ὀστοῦν. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 9. E tu medesimo di', che la moglie tua è femmina, e che ella è di
carne, e d'ossa, come son l'altre. |
Esempio: | E Bocc. num. 38. Fu non solamente ucciso, ma infino all'ossa
divorato. |
Esempio: | E Bocc. nov. 40. 5. Dove un osso fracido, il quale aveva nella
gamba, non gli si cavasse, a costui si convenía del tutto o tagliare la gamba, o morire. |
Esempio: | Dant. Inf. 33. Riprese 'l teschio misero co' denti, Che furo all'osso, come d'un
can, forti. |
Esempio: | E Dan. Par. 15. Bellincion Berti vid'io andar cinto Di cuoio,
e d'osso. |
Esempio: | Petr. canz. 4. 7. Ch'ancor poi, ripregando, i nervi, e l'ossa Mi volse in dura
selce. |
Esempio: | E Petr. son. 122. E ricercarmi le midolle, e gli ossi.
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Esempio: | E Petr. cap. 2. Vidi il pianto d'Egeria, e in vece d'osse,
Scilla indurarsi in petra aspra, ed alpestra. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 2. 67. E una strana giubba aveva indosso ec. Coperta tutta d'ossi
di testuggine. |
Definiz: | §. I. Osso delle frutte, si dice il Nocciolo. Lat. nucleus,
putamen. Gr. κέλυφος,
λέπισμα. |
Esempio: | Pallad. Apr. 7. Seminasi (il gengiovo) colle sue ossa, cioè noccioli.
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Esempio: | Bern. rim. 1. 21. Oh frutta sopra all'altre egregia, eletta, Utile dalla scorza
infino all'osso, L'alma, e la carne tua sia benedetta. |
Definiz: | §. II. Aver l'osso del poltrone; proverb. che si dice dell'Esser di natura pigro, e infingardo.
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Definiz: | §. III. E in ischerzo, o in beffa, quando c'è chiesta alcuna cosa da persona, che non ci paia, che la meriti,
diciamo: Ha' tu l'osso nel bellico? beffandolo con questa condizione impossibile. |
Esempio: | Lasc. rim. Mille volte l'ho detto, or lo ridico, Che di maestro, ch'eri,
dozzinale, Tu se' or diventato manovale; Non so, se tu t'hai ossa nel bellico. |
Definiz: | §. IV. Essere ossa, e pelle; diciamo d'Uno, che sia magrissimo. Lat. ossa,
atque pellem esse, Plaut. |
Esempio: | Libr. cur. malatt.
Quando i tisici sono arrivati all'ultima estenuazione, e che non sono altro, che pelle, e ossa.
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Esempio: | Malm. 6. 24. Perch'egli è ossa, e pelle, e così spento, Ch'ei par proprio il
ritratto dello stento. |
Definiz: | §. V. Coll'arco, o col midollo dell'osso; vale Con tutto il potere. Lat. remis, velisque. Gr. ὁλοψύχως. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 2. Pensa, che E' mi s'è messo attorno col midollo Dell'ossa.
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Definiz: | §. VI. Lasciare in checchessia le polpe, e l'ossa; maniera proverb. e vale Rovinarcisi
interamente. |
Esempio: | Bocc. nov. 80. 5. Di quelli vi sono stati, che la mercatanzía, e 'l navilio, e le
polpe, e l'ossa lasciate v'hanno. |
Definiz: | §. VII. In proverb. La lingua non ha osso, ma fa rompere il dosso. |
v. LINGUA §. II.
Definiz: | §. VIII. Carne senz'osso, si dice in ischerzo il Membro virile. Lat. penis,
mentula. Gr. φωλή. |
Esempio: | Ant. Alam. son. 17. Tu sai, che chi non ha qualche ducato Non può ripor la sua
carne senz'osso. |
Esempio: | Burch. 2. 56. Se le rompessi tutto quanto il dosso, Del suo voler giammai tu non la
smuovi, Tanto le piace la carne senz'osso. |
Definiz: | §. IX. Non va mai carne senz'osso, o simili. |
Esempio: | Salvin. disc. 2. 416. Il proverbio è, che non va mai carne senz'osso, cioè, che
non si possono mai avere le cose senza alcuno incomodo, e senza alcuna giunta di fatica. |
Definiz: | §. X. Avere alcuna cosa fitta nell'ossa, vale Averne un desiderio ardentissimo, Esservi
inclinatissimo. |
Esempio: | Malm. 8. 69. L'usare ogni sapere, ogni mia possa, Non vale a farmi contro al giuoco
schermo, Imperocch'io l'ho fitto sì nell'ossa, Ch'amo il mio mal, qual assetato infermo. |
Definiz: | §. XI. Torre a rodere un osso duro, vale Pigliare a fare una cosa difficile. Lat.
arduam provinciam suscipere. |
Esempio: | Malm. 2. 53. Perchè a roder toglieva un osso duro, Mentre non lo chiappasse testa
testa. |
Definiz: | §. XII. Ognuno c'è per l'ossa, e per la pelle; modo proverb. e vale, che Ognuno egualmente corre
la sua parte del pericolo, Ognuno sta sottoposto agl'infortunj. Lat. stat sua cuique
dies. |
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