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1) Dizion. 5° Ed. .
OFFUSCARE.
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OFFUSCARE.
Definiz: Att. Render fosco, oscuro, Ottenebrare, o semplicemente Adombrare.
Dal lat. offuscare. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 118: Sì il bosco e sì una nebbia lo soccorse, Ch'avea offuscato il matutino raggio, Che di man di Zerbin si levò netto, Fin che ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 5: L'acqua naturale per nobile e pura che sia, in processo di tempo fa sempre qualche residenza o posatura di fecce, che a poco a poco imbratta il cristallo ed offusca la sua chiarezza.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. ‒
Esempio: Panzier. Tratt. 58 t.: La seconda [persecuzione] si riceve nello intelletto, offuscandolo nello spirituale intendere, ed in costringerlo a speculare orribili e variati errori.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 164: La ebrietà e la crapula, cioè la gola, offuscano l'intelligenza e tolgono il senno.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 91: La quale (l'ira) niuna altra cosa è che un movimento subito ed inconsiderato, da sentita tristizia sospinto, il quale ogni ragion cacciata e gli occhi della mente avendo di tenebre offuscati, in ferventissimo furore accende l'anima nostra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 117: Tien le labra chete; Che teme non si far troppo serena, Troppo chiara la cosa che di nebbia Cerca offuscar, perchè men nuocer debbia.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 290: Ma io non intendo d'assottigliar tanto queste materie, che l'intelligenza de' principianti resti offuscata.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 246: Perchè l'amor proprio aveva offuscata sì bella legge, scese il Signore sul monte Sina a ritoccarla con colori più vivi.
Esempio: Lambr. Elog. 149: Non si può non piangere sul tempo dissipato, sulla noia di che è oggi consunta gran parte della gioventù, che nell'ozio infingardo e nelle mollezze corrompitrici si offusca l'intelletto.
Definiz: § II. Detto di lume, e simili, e riferito a vista, vale Abbarbagliare, Abbacinare per soverchia luce o splendore. ‒
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 733: Lo splendore non offuscava la vista, per ch'era contemperato per quella ombra.
Definiz: § III. E figuratam. ‒
Esempio: Capp. Scritt. 1, 315: Non solamente ne' libri che spettano all'educare, ma in tutte le opere dell'arte, non mai si offrono esemplari che offuschino il lettore con la soverchia bellezza e lo umilino al confronto ch'egli faccia con se stesso.
Definiz: § IV. E per Denigrare, e simili; riferito a reputazione, buon nome, onore, od altra qualità morale. ‒
Esempio: S. Grisost. Opusc. 22: E in detti e in fatti la lor fama cerchiamo di sottrarre o di menimare o d'offuscare.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 176: Divenuto della sua fama (di Natan) e della sua virtù invidioso, seco propose con maggior liberalità quella o annullare o offuscare.
Definiz: § V. E per Vincere in fama, chiarezza di nome, e simili. ‒
Esempio: Capp. Pag. Stor. Fir. 13: Egli (Guido Cavalcanti) e Cino da Pistoia..., poeta insigne e giureconsulto, se non erano offuscati da quel terribile coetaneo loro, avrebbono fama e lode maggiore.
Definiz: § VI. E detto di voce, suono di strumento, e simili, e riferito ad altra voce o suono, vale Ricoprire in tutto o in parte, Far sì che non si senta più o si senta meno. ‒
Esempio: Don. Music. Scen. 100: Come forse avverrebbe, quando il suono degl'istrumenti superasse le voci (in modo però, che non le offuscassero e impedissero l'intelligenza delle parole) e come per avventura succedeva anticamente.
Esempio: E Don. Music. Scen. 105: È forza dunque, che anco l'instrumento si oda dagli spettatori, ma sì fattamente, che non ricopra troppo e offuschi la voce; nè altresì dalla voce sia ricoperto e nascosto.
Definiz: § VII. Neutr. pass. offuscarsi Divenire indistinto, Perdere la sua nitidezza; detto di figura, immagine, e simili. ‒
Esempio: Galil. Op. VI, 291: Presa poi colla punta del dito una minima quantità di qualsivoglia materia che abbia un poco di untuosità, sì che s'attacchi al vetro, vada, quanto più sottilmente può, ungendo in quella parte dove si vede l'immagine del lume, sì che la superficie venga ad appannarsi un poco; subito vederà la detta immagine offuscarsi.
Definiz: § VIII. Detto di voce, suono, e simili, vale Scemare di vivezza, chiarezza od intensità. ‒
Esempio: Don. Music. Scen. 137: Questa è la cagione perchè in una selva poco lontano s'intenda la voce, e più assai in una campagna rasa; e perchè, come notò Aristotile, quando per l'orchestra vi era sparsa la paglia, si offuscava assai la voce de' coristi.
Definiz: § IX. In forma di Neutr. Divenir fosco, oscuro; Perdere o Scemare la propria vivezza; detto di luce, splendore, e simili. ‒
Esempio: Frez. Quadrir. 4, 22: Che sempre mai la luce e lo splendore, Convien ch'offuschi, manchi e che s'appochi Alla presenza del lume maggiore.