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Dizion. 5° Ed. .
NEGLIGENZA.
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NEGLIGENZA. Definiz: | Sost. femm. Astratto di Negligente. L'essere negligente, Mancanza di diligenza, di cura, di sollecitudine; Trascuraggine nel fare checchessia. |
Dal lat. negligentia. – Esempio: | Giamb. Lat. Tes. 170 t.: Negligenza è quando l'uomo può tornare a dietro, e vendicare lo torto fatto, e non fa. | Esempio: | Dant. Purg. 2: Che è ciò, spiriti lenti? Qual negligenza, quale stare è questo? Correte al monte ec. | Esempio: | E Dant. Purg. 18: O gente, in cui fervore acuto adesso Ricompie forse negligenza e indugio, Da voi per tiepidezza in ben far messo, ec. | Esempio: | Vill. G. 519: Quelli che lo aveano a fare,... per negligenza, overo per miseria di spendio, s'indugiarono tanto a fornirlo, che quando vollono, non ebbono il podere. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 38, 47: Se per non veder lasci, o negligenza, L'onorata vittoria che t'aspetta, ec. | Esempio: | Guicc. Stor. 2, 46: Persuadendosi che negl'inimici fosse la medesima negligenza e ignavia. | Esempio: | Sassett. Fr. Notiz. 20: Della loro negligenza o trascurataggine possiamo più presto dolerci che emendarla. | Esempio: | Tass. Lett. 3, 38: Supplico Sua Altezza che mi perdoni; perchè io senza la solita negligenza, e senza la sua grazia, non potrei essere il Tasso. | Esempio: | Bin. Lett. 270: Con quattro parole, con le quali m'ha ricordato ch'io scriva a Vostra Signoria, m'ha fatto tanto vergognare della mia negligenza, che ec. | Esempio: | Segner. Mann. nov. 29, 2: La negligenza è propia di quegli soli che non solo non eseguiscono maggior bene di quello ch'essi potrebbono se volessero, ma che nè anche si curano di eseguirlo. | Esempio: | Salvin. Pros. tosc. 1, 67: Or tra per questa negligenza e impazienza di lima, da lui ben per difetto conosciuta, e per la moltitudine de' sonetti, si è acquistato il credito di essere di facile contentatura. | Esempio: | Leopard. Pros. 1, 200: Verranno in tale negligenza ed abborrimento da ogni opera industriosa, non che magnanima, che ec. | Esempio: | Lambr. Bach. Set. 91: Che se per negligenza vostra o d'altri vi trovaste avere un mescolume di bachi sguagliati, vi dirò ec. |
Definiz: | § I. E con un compimento retto dalla partic. Di o A, e determinante ciò in cui usasi negligenza. – | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 2, 142: La negligenza d'affaitarvi (acconciarvi) più piace, e il non ornarvi v'è, appo Dio, sommo ornamento. | Esempio: | Guicc. Stor. 3, 253: La quale negligenza alle cose pubbliche e affezione immoderata alle particolari, confermò ec. |
Definiz: | § II. E poeticam., per Modo di acconciarsi o di contenersi senza studio apparente. – | Esempio: | Tass. Gerus. S. 2, 18: Non sai ben dir s'adorna o se negletta; Se caso od arte il bel volto compose; Di natura, d'Amor, de' cieli amici Le negligenze sue sono artificj. |
Definiz: | § III. Vale anche Errore, Fallo, Sbaglio, commesso per disattenzione, inavvertenza, e simili. – | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 8: Anche il Ducci ha stampato il libro mio; Ma le sue scorrezioni e negligenze Gridan vendetta al cospetto di Dio. |
Definiz: | § IV. Avere negligenza di checchessia, vale Trascurare, Tenere in non cale, checchessia. – | Esempio: | S. Bern. Pist. 11: Adunque, acciò che tu osservi bene tutte queste cose, e di niuna abbi negligenza, leggile ogni settimana due volte. |
Definiz: | § V. E lo stesso vale Avere, e anche Mettere, in negligenza checchessia. – | Esempio: | S. Bern. Cosc. 79: La conscienza lungo tempo avuta in negligenza, e al tutto non coltivata e circundata di spine, ec. | Esempio: | E S. Bern. Cosc. 156: Da te medesimo comincia il tuo pensiero, e in te finisca; acciocchè tu non ti distenda indarno nell'altre cose, avendo in negligenza te medesimo. | Esempio: | E Medit. piiss. 37: Quando piangere.... dovea per li molti mali che io feci, e per li beni che io ebbi in negligenza di fare. | Esempio: | Cic. Opusc. 35: La natura.... seguitiamo, a lei obbediamo; della quale, conciosiacosachè tutte le altre parti della etade bene disposte siano, non è verisimile che l'ultimo atto di quella sia avuto in negligenza. | Esempio: | Fr. Guidott. Fior. Rett. 48: E poi mostra (il dicitore), se questa si mettesse in negligenza, che pericoli o che sozze cose ne nascerebbero per innanzi. |
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