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1) Dizion. 4° Ed. .
NEGLIGENZA, e NEGLIGENZIA
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NEGLIGENZA, e NEGLIGENZIA .
Definiz: Trascuraggine. Lat. negligentia, socordia, incuria. Gr. ἀμέλεια, ῥᾳθυμία, ἀφροντιστία.
Esempio: Tratt. pecc. mort. La negligenza è circa l'atto interiore, cioè di non eleggere di far quello, che si debba, o di non farlo diligentemente, come si debba, ec. Procede adunque la negligenza da una remission di volontà, per la qual cosa non è sollecita la ragione, a deliberar di far quel, che debbe, o nel modo, che debbe.
Esempio: Tes. Br. 5. 43. Non è cosa da contare, se non la sua negligenzia, e del suo allentamento, che gli uomini ne contano di molti proverbj.
Esempio: E Tes. Br. 7. 62. Negligenza è, quando l'uomo può tornare addietro, e vendicare lo torto fatto, e non fa.
Esempio: Dant. Purg. 2. Qual negligenzia, quale stare è questo?
Esempio: G. V. 9. 325. 2. Quelli, che lo avevano a fare ec. per negligenza, ovvero per miseria di spendio s'indugiarono tanto a fornirlo, che quando vollono, non ebbono il podere.
Esempio: Coll. SS. Pad. Le quali cose cessando ancora per negligenza, che vi s'inframmetta ec.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 99. Era un altro monaco in Isciti di grande austeritade, e astinenzia, ma era troppo dimentico per sua negligenzia.
Esempio: Tass. Ger. 2. 18. Le negligenze sue sono artificj.