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Dizion. 5° Ed. .
CUCCIOLO, e anche talora poeticam$. CUCCIO
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CUCCIOLO, e anche talora poeticam. CUCCIO. Definiz: | Sost. masc. Cane non ancor finito di crescere. Da cuccia; quasi Cane che non abbandona ancora la cuccia ov'è nato. – | Esempio: | Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 512: Non v'è altro che spine, sterpi e ciottoli, Che a fatica v'andrieno le zebe e i cuccioli. | Esempio: | Salvin. Opp. 37: Ora a I cuccioli infanti i nomi poni, Corti, tutti veloci. | Esempio: | Nell. Iac. Gelos. 2, 4: Ti dirò: questo cane, come cucciolo, aveva gusto a rodere. |
Definiz: | § I. Figuratam. e in ischerzo, dicesi per Uomo semplice, inesperto, non malizioso. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 128: Si credeva, il cucciolo, Di scavezzarmi: e non sa ch'il mio diavolo Quando il suo nacque, era grande da moglie. |
Esempio: | E Cecch. Incant. 1, 2: Gli è ancora un cucciolo, Che sa molto che cosa si sia moglie. |
Esempio: | Soldan. Sat. 33: Se andasse all'Orto o a' Cavalleggieri, O in qualche altra bisca, ove si giuoca, Un cucciolo, che fusse slattat'ieri. |
Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 339: Per merlotto s'intendono ancora gli uomini semplici e balordi,... i quali altrimenti noi diciamo cuccioli, da' cagnuoli che sono covati dalla madre, e non sono ancor divezzati ed esperti. |
Esempio: | Fag. Rim. 3, 360: Or intend'io, perchè quand'un la mira Pone sopra d'un cucciolo, e lasciarlo Non sa ec. |
Definiz: | § II. I cuccioli hanno cominciato a insanguinarsi, si disse in proverbio, di chiaro significato. – |
Esempio: | Menz. Pros. 3, 226: I cuccioli... hanno cominciato a insanguinarsi; e val per quelli, che lasciata la troppo inutile semplicità, divengono arditi. |
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