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Dizion. 5° Ed. .
INCENDERE.
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pag.421
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INCENDERE. Definiz: | Att. Appiccar fuoco a checchessia, Fare che bruci, Ardere, Abbruciare, Incendiare; ma è voce oggi non comune. |
Dal lat. incendere. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 137: Ne' boschi dell'Alpi si sega del mese di maggio e di giugno tutti i ramucelli degli arbori e seccansi, e poi del mese d'agosto s'incendono. | Esempio: | Dant. Conv. 280: Chi dirà che fosse sanza divina spirazione.... Muzio la sua mano propia incendere, perchè fallato avea il colpo che per liberare Roma pensato avea? | Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 207: Egli se ne andò ne' più ricchi luoghi di Numidia, guastò campi e ville, e molte castella e città non bene guarnite, ovvero senza aiuto, prese e incese. | Esempio: | Vill. M. 459: E discesa nella maggiore cappella, in più parti la 'ncese e abbronzò le figure. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 16, 26: Incende Le belle case e i profanati tempi. | Esempio: | Car. Eneid. 11, 293: A' suoi ciascuno, Com'era l'uso, un'alta pira eresse, La compose e l'incese. |
Esempio: | Bald. Quint. Cal. 2, 169: Cotal gli Argivi con le fiamme incensa E guasta avendo la città Troiana, Tutte le sue ricchezze e i suoi tesori Conducean seco a' fluttuanti legni. | Esempio: | Alf. Trag. 1, 200: Incender lascia, Tu che perir non dei, da me quel rogo, Che coll'amato mio fratel mi accolga. |
§ I. E riferito a persona. – Esempio: | Dant. Inf. 26: Ciascun si fascia di quel ch'egli è inceso. | Esempio: | But. Comm. Dant. 1, 674: Si fascia di quel ch'egli è inceso: cioè della fiamma che l'incende. |
Definiz: | § II. E per estensione, detto di tutto ciò che fa ardere, andare in fiamme, anche assolutam. – | Esempio: | Petr. Rim. 1, 19: Ed altri [animali], col desio folle, che spera Gioir forse nel foco perchè splende, Provan l'altra virtù, quella che 'ncende. | Esempio: | Varch. Boez. 25: L'ardente sollion biade alte incende. |
Esempio: | Mont. Iliad. 2, 596: Siccome quando la vorace vampa Sulla montagna una gran selva incende, Sorge splendor che lunge si propaga, Così ec. |
Definiz: | § III. E figuratam., parlandosi più spesso della passione amorosa; anche assolutam. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 16, 35: Veggendo nude queste membra tenere, Che m'han sì il cor ferito e l'alma incesa. |
Esempio: | Buonarr. M. V. Rim. G. 195: Come sarà udita La casta voglia che 'l cor dentro incende Da chi sempre se stesso in altrui vede? |
Esempio: | Varch. Comp. past. 35: Volarei Nella felce e nell'edra, onde sovente Contra i raggi del sol la fronte adorni, E più bella di lui m'abbagli e 'ncendi. | Esempio: | Grazz. Rim. 1, 4: Come è, Varchi, di nuovo in voi risorto Fuoco amoroso, che v'incende il core? | Esempio: | Leopard. Paralip. 1, 26: Tant'odio il petto agli stranieri incende Del nome italïan, che di quel danno Onde nessuna gloria in lor discende, Sol perchè nostro fu, lieti si fanno. |
Definiz: | § IV. E pur figuratam., per Eccitare vivamente a checchessia o contro checchessia. – | Esempio: | Cavalc. Specch. Pecc. 78: Sono certi beveraggi, che le femmine fanno agli uomini, e gli uomini alle femmine, per incendergli al loro amore. | Esempio: | Car. Rim. 28: Questa Dea, ch'a virtù l'anime incende. | Esempio: | Segner. Mann. sett. 1, 1: Nessuna cosa incende tanto gli scolari allo studio, quanto la bontà del maestro. |
Esempio: | Bott. Stor. Amer. 1, 245: Nelle piazze pubbliche gli oratori popolari, nelle chiese i ministri della religione, tenevan sermoni, nati e fatti per incendere il popolo contro gli autori delle usurpazioni. |
Definiz: | § V. E in senso particolare, per Accender d'ira, di cruccio, Fare adirare, crucciare; ed altresì Amareggiare gravemente. – | Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 152: Non potendo (un demonio) sostenere la virtù di tanta umiltà che lo incendeva molto, gridando si partì da colui in cui era. |
Esempio: | E Cavalc. Frutt. Ling. 19: Contro a i quali (a certi Santi) gridavano i demonj, che le loro orazioni gl'incendevano. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 20, 129: Ed ella non li tiene ascoso il vero, Onde sa che lo incende e che l'attosca. |
Definiz: | § VI. Incendere, vale altresì Fare gravi ustioni, Bruciare. – |
Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 137: Comandò ch'ella fusse ispogliata e sospesa in aria, e con piastre di foco fusse tutta incesa; e' carnefici incontanente ebbono le piastre roventi, e tutto incesono il suo tenero e bellissimo corpo. |
Definiz: | § VII. Si usò per Curare con fuoco, Cauterizzare; anche assolutam. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 325: A far cauterio senza fuoco pestisi la flamula, e pongasi sopra 'l luogo che si vuole incendere, e vi si lasci un giorno, e troverassi la buccia arrostita e arsa. | Esempio: | Cant. Carn. 266: Noi nell'incender siam più che dottori. | Esempio: | E Cant. Carn. appr.: Ed ecci un certo incender molto accorto, Che si fa coll'anello. |
Definiz: | § VIII. Vale altresì Disseccare, Render arido. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 59: Imperciocchè 'l secco calore, che con tal letame intorno le radici si genera, incende queste cotali radici. |
Definiz: | § IX. E per Metter soverchio calore, Incalorire. – | Esempio: | Cresc. Agric. volg. 348: Ingrossa [il porro] la sottilità degli occhi, e grava lo stomaco, e genera sete, e incende il sangue ec. |
Definiz: | § X. E riferito a malore, per Renderlo più violento, Accrescerne l'intensità, e simili. – |
Esempio: | Morell. Cron. 281: La morìa fu inestimabile, e dicesi.... che nella nostra città ne morirono i due terzi delle persone.... Pensate se fu fracasso; non è da prenderne gran maraviglia perchè questo fosse, chè molte cagioni ci furono da incendere il malore; e fu maggior maraviglia.... di que' che camparono, che di que' che morirono. |
Definiz: | § XI. Neutr. pass. incendersi e Neutr. Prender fuoco, Infiammarsi, Incendiarsi. – |
Esempio: | Cresc. Agric. volg. 121: Molto di cenere con esso si mischia, massimamente se le legne fien dolci, e che tosto s'incendano. |
Esempio: | Ar. Rim. 1, 224: Fiato che spiri assai più grato odore Che non porta, dagl'Indi o da Sabei, Fenice al rogo, ove s'incende e more! |
Definiz: | § XII. In locuz. figur., e figuratam., parlandosi della passione amorosa. – | Esempio: | Rim. Ant. F. Pol. Castell. 1, 131: E son di voi sì coralmente presa, Che giorno e notte non posso posare; Anzi incendo ed ardo più che foco. | Esempio: | E Rim. Ant. F. Rinald. Aquin. 1, 220: Di tal foco soracciso, Che meve arde e consuma, E con foco che non pare, Che la neve fa allumare, Ed incendo tra lo ghiaccio. | Esempio: | Dant. Rim. 139: Incontro a sè s'adira, Ch' ha fatto il foco, ov'ella, trista! incende. | Esempio: | Bocc. Teseid. 3, 76: Perch'io ti prego, se alcuna fïata Vedi colei per cui io ardo e incendo, Che tu le raccomandi pianamente Quel che morendo va per lei dolente. | Esempio: | E Bocc. Filostr. 3, 36: Voi mi metteste nel cuor sì focosi Dardi d'amor, de' quali io tutto incendo. |
Definiz: | § XIII. Chi non arde non incende. – | V. Ardere, § XIX.
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