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Dizion. 4° Ed. .
ROMPERE
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pag.263
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ROMPERE.
Definiz: | Far più parti d'una cosa intera, guastandola, Spezzare; e si usa anche nel sentim. neutr. pass. come mostran
gli esempli. Lat. rumpere, scindere. Gr. ῥηγνύειν,
σχίζειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 42. 5. Avvisandosi dover di necessità avvenire, o che il vento barca
senza carico, e senza governatore rivolgesse, o ad alcuno scoglio la percotesse, e rompesse. |
Esempio: | Petr. canz. 24. 6. Ruppesi intanto di vergogna il nodo, Ch'alla mia lingua era
distretto intorno. |
Esempio: | E Petr. canz. 40. 2. Perch'ad uno scoglio Avem rotta la nave.
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Esempio: | E Petr. son. 138. Che poría questa il Ren, qualor più
agghiaccia, Arder con gli occhi, e rompre ogni aspro scoglio (quì poeticamente rompre sincopato in vece di
rompere) |
Esempio: | E Petr. 308. E quei, che del suo sangue non fu avaro, Che col
piè ruppe le Tartaree porte. |
Esempio: | Dant. Inf. 19. L'un delli quali, ancor non è molt'anni, Rupp'io per un, che dentro
v'annegava. |
Esempio: | E Dan. Purg. 32. Com'io vidi calar l'uccel di Giove Per
l'arbor, giù rompendo della scorza. |
Esempio: | Sen. Pist. Se alcuno si rompe la gamba, o a se disvolga alcuno membro.
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Definiz: | §. I. Rompere eserciti, nimici, e simili, vagliono Fugarli, Vincerli. Lat. profligare. Gr. καταβάλλειν. |
Esempio: | G. V. 9. 346. 2. Sopravvegnendo l'altro agguato, fu rotto, sconfitto, e preso.
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Esempio: | E G. V. 10. 108. 4. Condannaro i figliuoli di Castruccio ec.
e chi furono caporali con loro a rompere il popolo di Pisa. |
Esempio: | Alam. Gir. 7. 115. E crederei, che i due, ch'io vi ragiono, Rompesser quei, come
le nubi il tuono. |
Esempio: | E Alam. Gir. 14. 128. S'eran meco quel dì, che fummo rotti Da
i Cristiani spietati, e mal condotti. |
Definiz: | §. II. Rompere, figuratam. |
Esempio: | Petr. son. 240. Rompendo coi sospir l'aer dappresso (cioè: fendendo)
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Esempio: | Dant. Purg. 5. E vidile guardar per maraviglia Pur me, pur me, e 'l lume, ch'era
rotto (cioè: interrotto, e diviso) |
Esempio: | E Dan. Purg. 6. Sicchè i suo' raggi tu romper non fai
(cioè: interrompere, dividere) |
Esempio: | E Dan. Purg. 12. Si rompe del montar l'ardita foga Per le
scalée ec. (cioè: s'interrompe) |
Esempio: | E Dan. Purg. 17. E come questa immagine rompeo Se per se
stessa, a guisa d'una bulla, Cui manca l'acqua, sotto qual si feo (cioè: si disfece, scoppiando, a guisa de'
sonagli dell'acqua. Lat. evanescere. Gr. ἀφανίζεσθαι)
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Esempio: | G. V. 7. 3. 2. Buono studio fa prod'uomo, e rompe rea fortuna (cioè:
cessa) |
Esempio: | M. V. 6. 61. Ordinaro, che certi sbanditi lor cittadini rompessono, e rubasson le
strade, e la mercatanzía (cioè: infestassero, impedissero) |
Esempio: | Sagg. nat. esp. 220. E non solamente le suddette cose non rompono l'attività
magnetica, ma ec. (cioè: impediscono, tolgono) |
Definiz: | §. III. Rompere, per Infragnere. Lat. tundere, infringere. Gr.
ἀποᾶν,
συντρίβειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 64. 12. Diedergli tante busse, che tutto 'l ruppono. |
Definiz: | §. IV. Rompere, per Fiaccare, Indurre stracchezza. Lat. debilitare, vires
frangere. Gr. ἀσθενοῦν. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 49. E il trottar forte rompe, e stanca altrui, quantunque sia
giovane. |
Definiz: | §. V. Rompersi, per Adirarsi. Lat. amicitiam dirimere. Gr.
ἀπεχθάνεσθαι.
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Esempio: | Fr. Giord. Pred. Ma duramente chiamandola cane, ed ella incontanente lo 'ntese, e
non si ruppe. |
Esempio: | M. V. 2. 20. Imponendo loro, che della volontà dello Arcivescovo non si
rompessono. |
Definiz: | §. VI. Rompersi a ridere, vale Ridere smoderatamente. Lat. risu
disrumpi. Gr. γέλωτι
θνήσκειν. |
Esempio: | Guid. G. Al quale immantinente Diomede, rompendosi a ridere, così disse.
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Definiz: | §. VII. Romper le leggi, la fede, le promesse, e simili, vagliono Non osservarle. |
Esempio: | Dant. Inf. 5. L'altra è colei, che s'ancise amorosa, E ruppe fede al cener di
Sicheo (quì Lat. fidem frangere. Gr. πίστιν
διαλύειν) |
Esempio: | E Dan. Purg. 1. Son le leggi d'abisso così rotte?
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Esempio: | Tes. Br. 5. 17. Se alcuno rompeva la sua legge, non attendeva sentenza di se, anzi
s'uccideva egli medesimo per vendetta di suo fallo. |
Esempio: | Tesorett. Br. Che per orgogliamento Fallío l'angiol matto, Ed Eva ruppe il patto.
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Esempio: | G. V. 9. 215. 1. Nol voleano fare ec. per non romper pace agli Aretini (quì
Lat. pacem dirimere. Gr. εἰρήνην
διαλύειν) |
Esempio: | Serm. S. Ag. 28. Non credere, perchè fosti al servigio del mondo più sollecito,
che non si convenía, per questo avere rotto il boto. |
Definiz: | §. VIII. Romper proponimento, vale Mutar pensiero. Lat. immutare
sententiam. Gr. γνώμην
ἐναλλάττειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 74. 7. Voi m'avete fatto rompere il mio proponimento. |
Definiz: | §. IX. Romper la terra, vale Dar la prima aratura. Lat. proscindere. Gr. κατατέμνειν. |
Esempio: | Cr. 2. 20. 1. I campi grassi, e secchi ne' luoghi aridi del mese di Gennaio, e di
Febbraio si posson rompere, e arare. |
Esempio: | Alam. Colt. 4. 88. Purchè non molto di grandezza avanzi Quel, che rompe in un dì
solo un bifolco. |
Esempio: | E Alam. Colt. 5. 110. Dove le spalle Son volte all'Aquilon,
rompa all'Aprile, Per seminarla poi nel tardo Autunno. |
Esempio: | E Alam. Colt. 5. 137. Già il saggio giardinier riprenda
l'arme, E già rompa, e rivolga, ove poi dee La sementa versar, passato il verno. |
Definiz: | §. X. Rompere il sonno, vale Far destare, Guastare il sonno. Lat. excitare,
somnum obrumpere, Virg. Gr. ἐνεγείρειν. |
Esempio: | Petr. son. 218. Non rompe il sonno suo, s'ella l'ascolta. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Roppemi l'alto sonno nella testa Un greve tuono. |
Esempio: | Amet. 82. Questa maraviglia ebbe forza di rompere il sonno. |
Definiz: | §. XI. Rompere il digiuno, vale Guastarlo, Mangiare. Lat. ieiunium
frangere. Gr. νηστείαν
κατακλάζειν. |
Esempio: | Nov. Ant. 51. 7. Dee essere lo cavaliere astinente, e digiunare il venerdì ec. e
se rompere gliele conviene, ammendare il dee in alcuna maniera di ben fare. |
Esempio: | Cron. Morell. E ancora quando rompe il digiuno comandato dalla Chiesa.
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Definiz: | §. XII. Romper le parole, o Romper la parola in bocca vagliono Interrompere il
parlare. Lat. orationem ex ore eripere, sermonem interrumpere. Gr.
λόγον
διακόπτειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 79. 28. Il medico, rompiendogli le parole in bocca, verso Brun disse.
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Esempio: | Dittam. 5. 5. Figliuol, diss'egli, non t'avvenga mai, Quand'un parla, di romper la
parola, Se cagion degna a domandar non hai. |
Esempio: | Galat. 65. Similmente il rompere altrui le parole in bocca è noioso costume.
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Esempio: | Varch. stor. Ma ella, rompendoli sempre le parole, gli ridiceva le medesime.
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Esempio: | E Varch. Ercol. 80. Alcuni usano ec. tu m'hai rotto la
parola in bocca, e alcuni tagliata, il che pare piuttosto convenire a coloro, che mozzano altrui, e interrompono il
favellare. |
Definiz: | §. XIII. Romper l'uovo in bocca, vale Guastare altrui i disegni, Prevenirlo. Lat.
consilium dirimere, conatum frangere, antevertere. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 2. 61. Perchè non ci sia rotto l'uovo in bocca. |
Esempio: | Varch. Ercol. 80. Quando alcuno aveva in animo, e poco meno, che aperte le
labbra per dover dire alcuna cosa, e un altro la dice prima di lui, cotale atto si chiama furar le mosse, o veramente
romper l'uovo in bocca. |
Esempio: | Malm. 1. 73. Ma perdonate a questa zucca vota, Signori, s'io vi rompo l'uovo in
bocca. |
Definiz: | §. XIV. Aver rotto lo scilinguagnolo, vale Parlare assai, e arditamente. |
Esempio: | Bemb. Asol. 2. 129. Ben vi dico io, Madonna, che egli ha oggi rotto lo
scilinguagnolo. |
Definiz: | §. XV. Rompere il tempo, termine del giuoco della palla, vale Togliere il tempo. |
Esempio: | Gal. Sist. 154. La palla si schiaccia in terra, o meno assai del solito ribalza,
e rompe il tempo della rimessa. |
Definiz: | §. XVI. Rompersi il tempo, vale anche Voltarsi alla pioggia ec. |
Definiz: | §. XVII. Rompersi il collo, vale Fiaccarsi il collo, Morire per fiaccatura del collo. |
Esempio: | Malm. 3. 72. Chi batte il capo, e chi si rompe il collo. |
Definiz: | §. XVIII. Rompere il collo figuratam. vale Perder la reputazione, la roba, e simili. Capitar male.
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Esempio: | Tac. Dav. stor. 1. 253. Tirandolo l'amicizia di Galba a rompere il collo,
divenne pronto, audace, astuto ec. |
Definiz: | §. XIX. Rompere il silenzio, vale Cominciare a parlare. |
Esempio: | Dant. Par. 13. Ruppe il silenzio ne' concordi numi Poscia la luce ec.
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Definiz: | §. XX. Rompere in mare, e Rompere assolutamente, vale Far naufragio. Lat. naufragium facere. Gr. ναυαγεῖν. |
Esempio: | Pass. pr. Parla il santo Dottore della penitenzia, per somiglianza di coloro, che
rompono in mare. |
Esempio: | Dant. Conv. 205. O miseri, e vili, che colle vele alte correte a questo porto, e
laddove dovreste riposare, per lo impeto del vento rompete, e perdete voi medesimi. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 4. 11. A uno, il quale abbia rotto in mare ec. non solamente
gli prestiamo, ma apprestiamo una nave, che nel riporti. |
Esempio: | E Sen. ben. Varch. 4. 37. Questi, avendo una volta rotto in
mare, fu dall'onde alle possessioni d'un certo di Macedonia gittato. |
Esempio: | E Sen. ben. Varch. appresso: Gli narrò bene la disgrazia
dell'aver rotto in mare. |
Esempio: | E Sen. ben. Varch. 38. E che nessuno, che rompa in mare,
debba più trovare chi lo riceva. |
Definiz: | §. XXI. Rompersi il sangue, o lo stomaco a uno, vale Uscirgli il sangue, o Vomitare. |
Esempio: | Cron. Morell. 333. Dipoi Lunedì mattina, sendo esso alla scuola, gli prese la
febbre, e ruppesegli il sangue del naso, e ruppeseli lo stomaco. |
Definiz: | §. XXII. Rompere il prezzo alla mercanzía, si dice del Fermare, e Stabilire quel, ch'ella dee
vendersi. |
Definiz: | §. XXIII. Rompere il ghiaccio, o 'l guado d'una cosa, vale Cominciare a impiegarsi, e ad operare
intorno di essa, ed anche Essere il primo a farla. |
Esempio: | Malm. 9. 25. E tra i nimici al fine a lor mal grado Mette su il piede, e agli
altri rompe il guado. |
v. i §§. di DIACCIO, e di GHIACCIO.
Definiz: | §. XXIV. Romper la testa, o simili, vale Percuotere con colpi la testa. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 18. 47. Ruppi la testa ad un maestro mio, Che pure intorno mi stava
a cianciare, Nè mai più vidi poi libro, o scrittura, Ogni maestro avea di me paura. |
Definiz: | §. XXV. Rompere il capo, o la testa altrui, figuratam. vale Infastidirlo, Noiarlo, Importunarlo.
Lat. obtundere. Gr. παρενοχλεῖν
τινι. |
Esempio: | Bern. rim. 1. 14. Non vo', ch'ella mi rompa più la testa. |
Esempio: | Fir. As. 225. Ma non solo non si mitigò Scannadio per questo parlare, o almeno
si ricriò per la picciola dilazione, anzi ogni dì più rompendole il capo, le diede occasione ec. |
Esempio: | E Firenz. As. d'oro. 239. Ma quel fastidioso di quel
compratore gli rompeva pure il capo col dimandargli or d'una, or d'un'altra. |
Definiz: | §. XXVI. Romper la guerra, e anche Rompere assolutam. vagliono Cominciare a far guerra. Lat.
bellum inchoare. Gr. πολέμου
εἴρχεσθαι. |
Esempio: | Stor. Eur. 6. 126. Fece lega con Eberardo, ch'avea rotto già con Arrigo.
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Esempio: | Cron. Morell. 304. Credo, fu tregua per dieci anni alla pena di fiorini duemila
chi rompesse, e credo, che poi in sul rompere si ridusse a pace, per non cadere nella pena. |
Definiz: | §. XXVII. Romper la palla, termine del giuoco del calcio, vale Impedire il datore, sicchè non possa
dare alla palla. |
Esempio: | Disc. Calc. 15. Perchè sono più proprj a romper qualunque palla, o vada nel mezzo,
o dalle bande. |
Definiz: | §. XXXVIII. Rompere una lancia con alcuno, vale Giostrare, o Combattere con esso. |
Definiz: | §. XXIX. E per similit. |
Esempio: | Car. lett. 2. 262. Di grazia rompete questa lancia per me con
tutto il vostro podere, che so quanto sia, e che colpo può fare (cioè: prendete a far questa 'mpresa)
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Definiz: | §. XXX. E figuratam. in senso osceno. |
v. LANCIA §. II.
Definiz: | §. XXXI. Romper la malía. |
v. il §. di MALÍA
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