Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SENTORE
Apri Voce completa

pag.480


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» SENTORE
Dizion. 3 ° Ed.
SENTORE.
Definiz: Odore. Lat. odor. Gr. ὀσμή.
Esempio: Alam. Colt. 3. 69. Il dorato color, che lunge splende, E 'l soave sentor, che largo sparge, La sua maturità palese fanno.
Definiz: §. I. Sentore, per Indizio, o Avviso di qualche cosa, avuto quasi di nascoso, o non ben certo. Lat. rumor, indicium. Gr. φήμη, ἀκοή.
Esempio: M. V. 7. 64. Avendo alcun sentore, che sanza sua saputa l'antico amico del capitano ec. trattava alcuno accordo col Legato ec. il fece prendere.
Esempio: Fir. Trin. 3. 3. Se egli avviene, che Alessandro ne abbia sentore.
Esempio: Ciriff. Calv. 3. 98. Avendo avuto sentore, e notizia, Che 'n Tunisi bandito è 'l torniamento.
Esempio: Varch. stor. 4. 101. Avendo il marchese ec. avuto prima sentore, e poi certezza, che ec.
Definiz: §. II. Sentore, per Romore. Lat. strepitus. Gr. ψόφος.
Esempio: Bocc. nov. 96. 6. I vini vi furono ottimi, e preziosi, e l'ordine bello, e laudevole molto senza alcun sentore, e senza noia.
Esempio: Stor. Aiolf. Le girelle unte non facevano sentore.
Definiz: §. III. Stare in sentore, vale Stare aspettando con attenzione qualunque notizia. Lat. animum attendere. Gr. προσέχειν τὸν νοῦν.
Esempio: G. V. 7. 130. 10. Tutti i Fiorentini si ammiraro, onde ciò fosse avvenuto, e tutti stavano in sentore.