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Dizion. 4° Ed. .
CITTÀ, CITTADE, e CITTATE.
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CITTÀ, CITTADE, e CITTATE.
Definiz: | Lat. civitas, urbs. Gr. πόλις. |
Esempio: | Com. Par. 8. È cittade accoglimento d'uomini, e ordinamento di politicamente
vivere. |
Esempio: | S. Ag. C. D. Conciossiacosachè la città non sia altro, che concordata
moltitudine d'uomini. |
Esempio: | E S. Ag. C. D. appresso: Città non è altro, che una
moltitudine d'uomini collegata con alcun legame di compagnia. |
Esempio: | Bocc. Introd. 4. Quando nella egregia città di Fiorenza ec. pervenne la mortifera
pestilenza. |
Esempio: | E Bocc. nov. 72. 5. Io vo insino a città per alcuna mia
vicenda. |
Esempio: | Petr. canz. 34. 6. Io nol dissi giammai, nè dir pOria Per oro, per cittadi, o per
castella. |
Esempio: | E Petr. 37. 5. Le città son nemiche, amici i boschi A' miei
pensier. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | Dant. Inf. 3. Per me si va nella città dolente. |
Definiz: | §. II. Per Cittadinanza. Lat. civitas. Gr. πολιτεία. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 6. 20. Quando egli giovava a tutti, non aveva animo di dare a me
propio la città, facendomi di essa cittadino. |
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