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Dizion. 3° Ed. .
CITTÀ, CITTADE, e CITTATE.
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CITTÀ, CITTADE, e CITTATE.
Definiz: | Lat. civitas, urbs. |
Esempio: | Com. Par. 8. Ed è Cittade, accoglimento d'huomini, e ordinamento di politicamente
vivere. |
Esempio: | S. Agost. C. D. Conciossiacosachè la Città non sia altro, che concordata
moltitudine d'huomini. |
Esempio: | E S. Agost. C. D. appresso. Città non è altro, che una
moltitudine d'huomini, collegata con alcun legame di compagnía. |
Esempio: | Boc. Introd. n. 4. Qui nella egregia Città di Firenze. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 72. 5. Io vo insino a Città per alcuna mia
vicenda. |
Esempio: | Petr. Canz. 37. Le Città son nemiche, amici i boschi. |
Esempio: | E Petr. Canz. 34. Per oro, per Cittadi, o per castella.
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Esempio: | Fr. Giord. Salv. Non volle nascere in una Città grande, ma in una cittadella.
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Esempio: | Dan. Inf. 3. Per me si va nella Città dolente [qui per metaf.]
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