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1) Dizion. 4° Ed. .
NOI.
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NOI.
Definiz: Voce del maggior numero del pronome Io nel caso retto, e negli obliqui di tutti due i generi. Lat. nos.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 1. A reverenza di colui, a cui tutte le cose vivono, e consolazione di noi.
Esempio: E Bocc. introd. 35. Noi erriamo, noi siamo ingannate.
Esempio: E Bocc. appresso: Quante volte noi ci vorrem ricordare chenti, e quali sieno stati i giovani, e le donne vinte da questa crudel pestilenzia, noi ne vederemo apertissimo argomento.
Esempio: Petr. son. 80. Lasso, ben so, che dolorose prede Di noi fa quella, ch'a null'uom perdona.
Definiz: §. I. Talora, e spezialmente quando parlano, o scrivono i gran personaggi, si usa Noi, per lo stesso, che Io, costumato pur da' Latini.
Esempio: Bocc. nov. 29. 8. A cui il Re rispose es. se ciò farete, noi vi mariterem bene, e altamente.
Definiz: §. II. Talora si adopera nel terzo caso, senza il segnacaso.
Esempio: Dant. Purg. 31. Per grazia fa noi grazia, che disvele A lui la bocca tua, sicchè discerna La seconda bellezza, che tu cele.
Definiz: §.III. Nui, in vece di Noi, per la rima.
Esempio: Dant. Inf. 9. E quei: di rado Incontra, mi rispose, che di nui Faccia 'l cammino alcun, per quale i' vado.