Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
CORREGGERE
Apri Voce completa

pag.417


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
CORREGGERE.
Definiz: Gastigare, ridurre a ben fare. Lat. corrigere, castigare.
Esempio: Boc. Nov. 89. 5. Sono naturalmente le femmine tutte labili, e inchinevoli; e perciò a corregger l'iniquità di quelle, ec. si conviene il bastone.
Esempio: Val. Mass. Degna cosa parve, che la Vergine di Vesta fosse corretta di battiture.
Esempio: Boc. Nov. 96. 17. Voi, che avete gli altri a correggere, vincete voi medesimo.
Esempio: Amet. 91. Ed oggi più potente che mai, in grandissimi spazzj si veggono ampliati i suoi confini; e sotto legge plebea, correggendo la mobile pompa de' Grandi, e le vicine Città, gloriosa si vive.
Esempio: Petr. Canz. 11. 1. Poi che se giunto all'onorata verga, Colla qual Roma, e i suo' erranti correggi.
Definiz: §. Correggere: Parlandosi di scritture, deliberazioni, e simili: vale Purgarle dagli errori, e rimoderarle. Lat. emendare.
Esempio: G. V. 7. 17. 2. E corressono tutti statuti, e ordinamenti.
Esempio: Maestr. 2. 37. E nota, che comandamento è, che nelle lettere Papali niuno, ne in piccola cosa, ne in grande, vi ponga la mano; eziandio una lettera, o un punto non si dee correggere, salvo che coloro, a cui egli è commesso.
Esempio: E Maestruz. 2. 27. È bene licito agli scolari di notare le loro lezioni, o nelle lezioni correggere i libri.
Definiz: §. Correggere, per metaf.
Esempio: Cr. 1. 4. 15. Se l'acqua si colerà, si correggerà la sua malizia.
Esempio: Lib. Cur. Mal. Ma lo Agarico si corregga col cennamo.
Esempio: Ricett. Fior. Le medicine purganti s'infondono in diversi sughi, ed acque, e con diversi altri medicamenti, i quali correggono la mala qualità loro.
Definiz: §. Correggere: per Governare. Lat. gubernare.
Esempio: Dant. Inf. 5. Tenne la terra, che 'l Soldan corregge.
Definiz: §. Correggere, in signif. neutr. pass. Riconoscere, e lasciare i falli commessi, e i propri difetti; ravvedersi.
Esempio: G. V. 11. 2. 24. D'avere assai gran materia di correggersi, e lasciare i vizzj.
Esempio: Maestr. 1. 57. Ancora nolla può lasciare, s'ella si vuole correggere.